Non è la prima volta che assisto ad una situazione del genere. Un idealista che sbatte la porta al sistema, si ribella all’opportuno. E poi vince. Perché così andrà, Jacopo, credo tu lo sappia.
Non è nemmeno la prima volta che vedo qualcuno abbandonare ciò che ama per amicizia o per rispetto di quanto gli muove il cuore e i pensieri. L’ho fatto persino io ogni tanto, spesso sbagliando. Io però sono un’impulsiva. Tu no, non credo, non sembra. Comprendo il tuo gesto e ti sono solidale.
Non ti conosco abbastanza da esserti affezionata e meno ancora conosco Massimiliano Gallo. Non urlerò forte e accorata all’ingiustizia, né mobiliterò la folla per accompagnarmi. E poi non sono che l’ultima ospite di questa piattaforma… Non mi sono note nel profondo le dinamiche della “vicenda” e forse anche per questo non sono emotivamente coinvolta. Non posso valutare e non sento nemmeno di volerlo fare, di averne diritto e competenza. Mi mi fido di te, però, ti stimo, e come farei con un viandante che si fosse fermato un attimo lasciandomi scrutare i suoi sogni ti dico: vai avanti e fai qualcosa di nuovo, qualcosa di bello!
Certe persone paiono prestarsi a narrazioni eroiche, in alcune fasi della propria esistenza. Molte restano in silenzio nei secoli dei secoli, altre vengono alla luce e si fanno da involtario faro. Tu oggi lo sei. Non importa poi tanto come siano andati i fatti nel dettaglio, l’essenza della storia, il senso che come me in tanti hanno voluto cogliere, come una carezza all’anima, è che ci sono valori per cui c’è chi rischia di perdere tutto. Forse questo è più importante di uno scoop o di un’inchiesta ben fatta.
Ti ringrazio per avermi accolta con la mia parrucca e le mie parole confuse quel giorno. Ti ringrazio per questo spazio, col quale stavo iniziando a prendere confidenza, ringrazio Dario Ronzoni per il suoi assist, i blogger e tutta la redazione per che comiciavo a leggere con più maggior interesse.
Non so ancora se unirmi, e subito, al coro degli abbandoni. Ho ancora qualche speranza che tutto cambi ma in meglio. Se domani qualcuno dei “gran signori” ammettesse di aver sbagliato gli farei un applauso commossa e posterei qualcosa di speciale. Sarei contenta anche se i problemi fossero davvero solo di natura economica e si trovasse una soluzione alternativa alla chiusura della sede romana. Non ha molto senso che resti qui, però, se è vero che…ecc
Chiudo con un video che parrà poco pertinente-lo so-ma tutto al solito dipende dal modo in cui si guarda alle cose, dalla passione con le quali le si vive. E voi de linkiesta ieri ci avete appassionato. La dedico a te e a tutti quelli stanno vivendo e hanno vissuto sentimenti così, in ogni angolo della terra, anche ad altri direttori che pure hanno fatto scelte difficili e passato momenti di sconforto, spesso in silenzio. E poi ce l’hanno fatta.