L’errore in rassegnaIl dettato (non) scolastico del Premier Monti

C’era una volta il dettato scolastico. La maestra prendeva un brano a caso da un libro qualsiasi, tu prendevi un foglio protocollo e una penna, lei iniziava a leggere e tu scrivevi. Lei diceva punt...

C’era una volta il dettato scolastico. La maestra prendeva un brano a caso da un libro qualsiasi, tu prendevi un foglio protocollo e una penna, lei iniziava a leggere e tu scrivevi. Lei diceva punto e tu sapevi che la frase successiva sarebbe iniziata con la lettera maiuscola. Lei diceva virgola e tu sapevi che, in quel caso, la lettera maiuscola non sarebbe servita. Per la mia generazione di studenti, quelli che alle elementari furono pionieri dei nuovi moduli, il dettato di italiano era una ricorrenza settimanale. Serviva alla maestra per verificare le tue conoscenze grammaticali. Tu, invece, non ne hai mai capito l’utilità. O meglio. Credevi di non averla capita fino a sabato scorso quando, 22 anni dopo il tuo primo dettato, hai di nuovo sentito parlare di dettato. E la maestra– non una qualsiasi, questa volta, non ha preso un brano a caso da un libro qualunque. A dettare, sabato, è stato il Premier Monti che, rivolto ai giornalisti, ha smentito la proposta di allungamento dell’età pensionabile. Tu mi dirai: ‹‹Vabbè, avrà letto un comunicato stampa››. ‹‹No, no- ti risponderò io. Ha proprio dettato la notizia ai giornalisti››.

Il fatto ha fatto notizia. Perché mai un Premier dovrebbe scomodarsi a tal punto da leggere una sua dichiarazione con un tono della voce fermo e precisando dove mettere i punti e le virgole? Il paese è piccolo, la gente mormora. Beh… Semplicemente perché, sabato mattina, ho caricato- casualmente- sul mio blog un post sulla posizione errata della virgola. Evidentemente, il Premier non si fida di noi giornalisti (e della nostra conoscenza della sintassi).

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