WildItaly.netMonte dei Paschi: come le banche italiane contribuiscono ad affondare il Paese

Le recenti rivelazioni inerenti le operazioni fraudolente del Monte dei Paschi di Siena e le inchieste penali che si sono aperte portano, ancora una volta, alla ribalta il modus operandi del sistem...

Le recenti rivelazioni inerenti le operazioni fraudolente del Monte dei Paschi di Siena e le inchieste penali che si sono aperte portano, ancora una volta, alla ribalta il modus operandi del sistema bancario italiano.

Le banche italiane, forti della lobby trasversale che le accompagna, sostiene e protegge e grazie alle infiltrazioni nelle istituzioni, nella pubblica amministrazione e nel potere politico ed industriale, riescono ad aggirare qualsiasi legge, sfuggire ai controlli ed operare in modo spregiudicato sul mercato internazionale, sfruttando tutte le potenzialità del mondo offshore. A volte, però, capita di inciampare nella pietra dello scandalo, come è avvenuto per MPS.

Alcune riflessioni che vogliamo evidenziare. Le Authority con compiti di vigilanza – pensiamo alla Banca d’Italia, alla Consob, al Ministero del Tesoro – si sono affrettate a dichiarare di essere all’oscuro di tutte le operazioni in contestazione perché MPS non avrebbe fornito “le carte”. Una costante del nostro sistema è che lo Stato protegge sempre se stesso, non sottilizzando tra verità e falsità; ma diamo pure per buona la versione fornita.

Se così è, il dubbio è lecito: quante altre banche hanno posto in essere questo tipo di operazioni fraudolente ed hanno “aggiustato” i bilanci per compiacere i soci, il mercato, e gli osservatori? E l’Authority non lo può sapere perché aspetta le carte, quando e se le banche decidono (selezionandole per convenienza) di inviarle.

Guardiamo ora a valle della questione MPS. Ancora non si è ben capito il danno arrecato in termini di esatta quantificazione: si parla di circa 4 miliardi di euro, anche se molti voci critiche sostengono che gli importi sarebbero notevolmente maggiori, anche nell’ordine di 3 – 4 volte. Lo Stato quindi interviene erogando i 4 miliardi di euro, sostenendo che si tratta di un prestito a condizioni vantaggiose per il Paese. Anche qui due dubbi: come è possibile che a fronte di un danno cagionato da condotte illecite di rilevanza penale si intervenga con soldi della collettività? Nel contesto di una grave crisi economica, come quella che stiamo attraversando? In secondo luogo: ma se questo prestito ad MPS è un “affare vantaggioso” perché non intervengono le altre banche impegnando loro i 4 miliardi di euro?!

GIANFRANCO ANNINO
per Wilditaly.net

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