La fame nel mondo è una cosa terribile e inaccettabile per chiunque sia dotato di un cervello per comprendere e di una coscienza per sentire. Ogni 30 secondi 14 bambini muoiono di fame o per malattie derivanti o aggravate dalla malnutrizione. Se includete li adulti si arriva a 29. Quando avrete finito di leggere questo articolo, più di 50 persone saranno morte di fame. È inaccettabile, occorre intervenire con la massima urgenza.
L’aspetto più intollerabile è che sono sufficienti 150$ in un anno per far uscire un individuo dalla condizione di idigenza. Moltiplicando questo importo per il miliardo circa di persone, la cui situazione alimentare è definita grave, sappiamo che con 150 miliardi di dollari in un anno il problema potrebbe essere risolto. Questo importo è pari allo 0,5% delle disponibilità liquide delle prime 15 persone della lista di Fortune degli individui più ricchi del mondo. Insomma è possibile risolvere un problema gravissimo di cui tutti quelli che assumono più 2000kcal al giorno dovrebbero vergognarsi. È possibile facendo pagare 50 centesimi ogni 100$ posseduti a 15 persone. Oppure 10 centesimi alle prime 47 persone della stessa lista, oppure ancora versando 1 centesimo ogni 100$ a tutti i miliardari i dollari.
C’è bisogno di dire altro? Facciamo subito una petizione su Facebook? Fondiamo un partito?
Ok, la smetto di dire cazzate.
Seriamente. Cosa c’è che non va nel discorso precedente? Non credo di offendere l’inteligenza di chi mi legge nello spiegarlo, perché sono ragionevolmente convinto che un certo numero di lettori frettolosi o distratti possa non averlo colto assieme a quelli che per convinzione ideologica non hanno voluto coglierlo.
I vizi fondamentali della “soluzione” alla fame nel mondo risiedono nella:
- semplificazione eccessiva di un problema complesso (al punto affermare di poterlo risolvere in modo banalmente aritmetico) e nella
- esposizione in termini generici.
La semplificazione eccessiva risiede nell’idea che l’indigenza che causa la morte delle persone sia un problema a sè stante e possa essere risolto con un mero trasferimento di denaro. Ovviamente non è così, inanzi tutto il lodevole intento di migliorare le condizioni di vita delle persone, non può prescindere da considerazioni di carattere politico (se ad es vivono sotto una dittatura), culturale (se accetterebbero l’aiuto), sociologico (come si interviene in quel contesto?) e finanche religioso per menzionare i primi profili che vengono in mente. Ma soprattutto, c’è gente che professionalmente sia sul piano pratico che teorico si occupa di questi problemi da molto tempo ed è francamente offensivo banalizzarli in questo modo.
Questo per non menzionare la fallacia dell’approccio mentale da “modello superfisso”: (definizione coniata, credo sul blog noisefromamerika a partire da questo post):
il mondo non è fatto automi che si muovono nella stessa direzione, ma di individui che reagiscono ai mutamenti del contesto in cui operano. Se è evidente a tutti che quando il prezzo di un bene varia, il consumo che le persone ne fanno si modifica (mai stati al supermercato durante il sottocosto?), in troppi
continuano, ad esempio, a pensare che lo stato possa allegramente tassare all’infinito e che i contribuenti continueranno tranquilli a lavorare come prima.
L’esposizione in termini generici è poi il completamento della ricetta demagogica perfetta. Cos’è la fame nel mondo? Una cosa che riguarda solo i bambini poveri che vediamo negli spot o anche le persone delle periferie degradate del mondo sviluppato? Come si definisce? Avrei ben potuto cercare su Google qualche numero per rendere il mio racconto più attendibile, ma non ce n’è stato bisogno. La fame è una cosa cattiva e io ho fornito una ricetta per risolverla, chi ha voglia di andare a scoprire che ho tirato i numeri a caso? Inoltre, chi sa a quanto ammontano le disponibilità liquide (quindi non il loro patrimonio totale) dei top 15 di fortune? Come si arriva al numero di morti dovute, non solo all’indigenza, ma anche alle patologie in qualche modo da essa derivanti? Più macchinoso è il modo in cui vengono proposte le grandezze, più è difficile inchiodare chi spara cazzate.
A qualcuno questo esercizio parrà troppo grossolano e improbabile. Facciamo così, la ricetta ormai e chiara proviamo a ripetere l’esercizio con qualche altra proposta. Suggerimenti?
Reddito di cittananza, non pignorabilità della prima casa, abolizione dell’IMU sulla prima casa… ma anche Patrimoniale Robin Hood, tassa sulle transazioni finanziarie, lotta all’evasione fiscale (per non dare l’idea di volersela prendere con un solo partito)