Banana MarketsIl miracolo economico tedesco al capolinea?

La Germania non rimarrà a lungo la terra dell’abbondanza. A dirlo è un report firmato da Elga Bartsch, capo economista di Morgan Stanley, secondo cui ci sono diverse ragioni per rimanere ribassisti...

La Germania non rimarrà a lungo la terra dell’abbondanza. A dirlo è un report firmato da Elga Bartsch, capo economista di Morgan Stanley, secondo cui ci sono diverse ragioni per rimanere ribassisti su Berlino. «La capacità della Germania di diventare un motore di crescita è limitata. Storicamente, la Germania è cresciuta meno della media europea, con due sole eccezioni – la riunificazione e il periodo recente». 

Fonte: Morgan Stanley

Secondo la banca d’affari Usa la rinascita tedesca, a partire dal 2005, è stata caratterizzata da una forte performance del manifatturiero, una moderazione salariale prolungata rispetto agli altri Paesi dell’euro, e una crescita sostenuta della domanda globale. «Eppure la volatilità della domanda estera e le grandi oscillazioni cicliche sembrano smorzare la domanda dei consumatori e quindi la capacità della Germania di essere il motore della crescita europea». 

Fonte: Morgan Stanley

Morgan Stanley è prudente anche sulla crescita della spesa dei consumatori tedeschi, a fronte di un mercato del lavoro destinato a irrigidirsi e l’inflazione a rimanere elevata per via dei prezzi dell’energia e degli affitti. In questo quadro Berlino, tradizionalmente più cicala di Roma, a causa delle preoccupazioni sul futuro dell’eurozona manterrà un’elevata propensione al risparmio. Di conseguenza, scrive Elga Bartsch, «non abbiamo notato alcun  riequilibrio recente e non ci aspettiamo che l’avanzo delle partite correnti scenderà in modo significativo». 

Dunque, l’eurocrisi spaventa i consumatori che preferiscono mettere i soldi nel salvadanaio con tassi di propensione al risparmio all’italiana. E in questo quadro di domanda interna in contrazione – nonostante il boom dell’export – la spesa per gli investimenti è rimasta debole nonostante il continuo allargarsi del surplus. Non solo: come grande creditore internazionale, il Paese non è certamente invulnerabile agli shock dell’eurozona. Un ulteriore elemento di incertezza, infine, sono le elezioni del prossimo settembre, con Angela Merkel in pole position per il terzo mandato da Cancelliere.

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