Storie dell’altro mondoQuando le donne scendono in campo. E cambiano le regole del gioco.

Fartun Adan è una delle “Dieci donne coraggio” premiate l’8 marzo scorso dal Dipartimento di Stato Americano a Washington. Il premio le è stato consegnato dal Segretario di Stato John Kerry, e alla...

Fartun Adan è una delle “Dieci donne coraggio” premiate l’8 marzo scorso dal Dipartimento di Stato Americano a Washington. Il premio le è stato consegnato dal Segretario di Stato John Kerry, e alla cerimonia è intervenuta la First Lady Michelle Obama. La sua associazione si occupa di promuovere e difendere i diritti delle donne e dei più vulnerabili in Somalia, ed è da lungo tempo partner di Oxfam. Con il marito, Fartun ha lavorato per anni promuovendo l’istruzione come alternativa alla violenza e come un mezzo per risollevare il paese da 20 anni di guerra civile, coniando il detto ormai popolare: “Metti giù il fucile e prendi la penna”. Nel 1996 è fuggita in Canada, dopo che i sognori della guerra somali hanno assassinato suo marito proprio per i suoi sforzi di promuovere la pace, ed è tornata nel suo paese solo dieci anni dopo.

E’ anche grazie al lavoro di Fartun che la Somalia è tornata al centro dell’agenda politica mondiale.
“Non avrei mai pensato che qualcuno avrebbe visto il lavoro che facciamo in Somalia, e questa è una delle cose che mi fa più piacere”, ha esordito Fartun, emozionatissima, nel discorso di ringraziamento. E ha continuato: “Come donne, condividiamo una parola: silenzio. Ovunque siamo, siamo sempre in silenzio. Non abbiamo il diritto di parlare, ascoltiamo semplicemente quello che ci viene raccontato. Anche se stanno facendo un grande lavoro, in Somalia le donne non vengono coinvolte nelle decisioni che riguardano la loro vita e il loro futuro: altri decidono per loro. E’ per questo che siamo qui oggi. Stiamo parlando di diritti umani: il diritto ad essere ascoltate, il diritto a essere riconosciute. E’ questo quello per cui lottiamo, e continueremo a farlo.”

Questa stessa visione informa tutto il lavoro di Winnifred Byanyima, che a partire da aprile sarà la nuova Direttrice esecutiva di Oxfam, svolgendo il ruolo di guida strategica, sostegno e coordinamento di tutte le 17 affiliate nel mondo. Winnifred è stata recentemente nominata dal quotidiano britannico Guardian una delle più influenti 25 donne africane, proprio per il suo impegno nella giustizia sociale. Attivista sul campo, promotrice dei diritti umani, da molti anni impegnata in organizzazioni internazionali ed esperta di diritti delle donne a livello mondiale, Winnifred ha una laurea in ingegneria aeronautica e conservazione dell’ambiente nel Regno Unito, dove era arrivata come studentessa ugandese rifugiata durante il regime repressivo di Idi Amin. Una volta tornata in Uganda, nel 1994, è stata parlamentare per tre mandati fino al 2004, in rappresentanza dell’elettorato urbano più povero, arrivando a costituire il primo gruppo parlamentare di donne, trasversale a tutti i partiti. Durante quello stesso periodo ha fondato e guidato in Uganda il Forum per le Donne nella Democrazia (Forum for Women in Democracy, FOWED), una ONG che promuove la partecipazione su base egualitaria delle donne nei processi decisionali. “Siamo a una svolta nello sviluppo globale, l’aumento delle diseguaglianze, della precarietà a differenti livelli, e le aspirazioni e l’impazienza verso il cambiamento stanno aumentando. Oxfam sa che, in questo contesto in evoluzione, superare il problema della povertà e rafforzare i diritti dei popoli devono essere questioni strategiche e centrali della propria missione” ha dichiarato Winnifred al momento dell’ingresso in Oxfam.