Altro Che SportC’è un mondo che va di corsa, Italia compresa

  Domenica scorsa 7 aprile è stata una giornata in cui il mondo è andato di corsa, letteralmente. A Milano si è disputata la Milano City Marathon, corsa di 42,195 km, cui hanno preso parte 12˙152 p...

Domenica scorsa 7 aprile è stata una giornata in cui il mondo è andato di corsa, letteralmente. A Milano si è disputata la Milano City Marathon, corsa di 42,195 km, cui hanno preso parte 12˙152 persone. Altre maratone si sono svolte a Parigi, dove sono arrivati al traguardo 38˙690, e in altre 50 città del mondo tra cui 36 italiane si sono disputate le maratone di Vivicittà. Altre corse si sono disputate a Berlino, dove però l’obiettivo non era di aggregare tanta gente quanto di far ottenere agli atleti il record mondiale sulla mezza maratona (21,097 km), e a Barcellona, dove il percorso era più breve, 10,8 km, e per questo si sono iscritte 72˙047 persone.
Si dice che viviamo nell’epoca dell’obesità di massa, e che la maggior parte degli appassionati di sport si limitino a guardare le gare che passano in televisione. Ma non è tanto vero. Se c’è l’occasione, tantissima gente lo sport lo pratica.

Qualche dato sulle 50 corse di Vivicittà, manifestazione della Uisp arrivata alla 30ª edizione, si può trovare in internet sul sito di VareseNews (qui il link). I numeri sulle altre corse li ha pubblicati la Gazzetta dello Sport, sia l’8 aprile con la pubblicazione dei nominativi di tutti gli arrivati al traguardo di Milano, sia i giorni precedenti (il motivo era che l’organizzazione dell’evento era legata a Rcs, società editrice della rosea).
In sintesi, i numeri riguardanti Parigi sono da record europeo per quanto riguarda una maratona: mai nessuno nel nostro Continente aveva avuto tanti partecipanti in grado non soltanto di far presenza ma anche di portare a termine la corsa. Per trovare numeri più grandi, bisogna riferirsi a maratone famosissime come quella di New York, che nel 2011 ha stabilito il record mondiale di presenze con 46˙579.

I numeri di Milano sono stati in leggero calo, per quanto riguarda le iscrizioni alla corsa di 42 km: gli iscritti sono stati 4˙803 quest’anno mentre nelle edizioni tra il 2010 e il 2012 si erano superate le 5˙000 presenze, con il picco di 5˙446 nel 2010. Inoltre i partenti sono stati ancora meno, 3˙720, perché più di un migliaio di atleti si sono iscritti e poi non sono stati al via. Da record è stata però la percentuale di coloro che, una volta partiti, sono arrivati al traguardo: il 94,4%. In precedenza non si era mai superata la soglia del 90%, il che significa che chi affronta simili imprese non lo fa in maniera velleitaria bensì affronta seriamente la preparazione e poi è in grado di arrivare al traguardo, a prescindere dal tempo. Il vincitore, l’etiope Gemenchu Worku Biru, ci ha impiegato 2h09’25”, l’ultima registrata, Laura Grazia Amisano, ci ha impiegato 6h05’39”.
Altre migliaia sono partiti ma non hanno compiuto tutto il percorso perché facevano parte di staffette.

Stiamo parlando di centinaia di migliaia di persone. La corsa, e più in generale lo sport praticato, sono fenomeni sociali. Anche nella nostra Italia contemporanea così confusa.

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