Oggi l’Assemblée Nationale ha finalmente approvato il progetto di legge Taubira che estende i diritti di matrimonio e di adozione alle coppie dello stesso sesso.
Si chiude così un periodo turbolento che ha letteralmente diviso in due la nazione tra favorevoli e contrari alla nuova legge, e durante il quale non sono mancati gli scontri a muso duro sia nei talk show televisivi che nelle piazze (talvolta con esiti violenti). La buona notizia è che ora il Governo potrà finalmente concentrarsi sulla recessione economica (la Francia è già stata definita il nuovo malato dell’Europa) e sui guai del Presidente Hollande, in costante caduta nei sondaggi e facile bersaglio della stampa d’Oltralpe (anche di quegli stessi giornali che ne avevano ardentemente sostenuto l’ascesa all’Eliseo).
La guerra popolare sul “Mariage pour tous” (matrimonio per tutti) ha rivelato una Francia molto più conservatrice e retrogada di quanto non si pensasse. Chi credeva che tra le centinaia di migliaia di persone che in questi ultimi messi hanno letteralmente invaso le strade di Parigi per manifestare contro il disegno di legge ci fossero solo dei vecchi bigotti e poco istruiti, si è sbagliato di grosso. Attorno al no al matrimonio gay, infatti, si è costruita una nuova generazione di giovani conservatori di età compresa tra i 18 e i 25 anni, la cosiddetta “destra ballerina”, dal nome delle scarpe normalmente indossate dalle ragazze che provengono dalle famiglie borghesi.
Parigini (ma anche residenti in provincia), perlopiù cattolici, alla moda e ben istruiti (provengono soprattutto da istituti privati), questo contingente di “bravi ragazzi” di destra proveniente dai quartieri buoni e decisamente lontano dalla cultura tradizionale della contestazione popolare, ha manifestato con decisione provando (più o meno con successo) ad accamparsi con tanto di tende davanti alla sede dell’Assemblea o del Senato per opporsi ad una legge da loro ritenuta “ingiusta“, “assurda” e “imposta dall’alto” che “porterà la Francia verso la perdita dei propri valori morali“.
Largo ai giovani?