Apologia di SocrateIl fantasma della zia Maggie

C'era una volta un tipo a cui piaceva giocare a Poker, per non fare nomi lo chiameremo Cipro. A un certo punto si era accorto che con un suo parente, che chiameremo Grecia, era piuttosto facile vin...

C’era una volta un tipo a cui piaceva giocare a Poker, per non fare nomi lo chiameremo Cipro. A un certo punto si era accorto che con un suo parente, che chiameremo Grecia, era piuttosto facile vincere.

Grecia perdeva parecchi soldi giocando a carte, tuttavia si preferiva fargli credito perché la maggior parte dei suoi creditori erano parenti, e lo zio Euro era pronto a metter mano al portafogli per evitare tensioni familiari. Cipro di suo non era molto ricco, pertanto le somme che riusciva a vincere erano limitate. Questo finché non si fece convincere da certi amici che chiameremo i Russi ad accettare denaro in prestito per giocare contro Grecia. Una certa mattina, zio Euro si rese conto che non era più il caso di continuare a finanziare integralmente le perdite al gioco di Grecia e decise che non avrebbe coperto una parte dei suoi debiti.

Questa decisione mise in difficoltà Cipro perché se Grecia non onorava i debiti di gioco, a sua volta non sarebbe riuscito ad onorare i propri, soprattutto nei confronti dei Russi.

A quel punto a zio Euro non sarebbe costato molto dare a Cipro la somma di cui aveva bisogno, in fin dei conti aveva aiutato Grecia tante volte e per somme molto più alte. La notte prima di prendere la decisione in proposito ricevette la visita del fantasma della vecchia zia Maggie che gli aveva dato questo suggerimento:
“Se decidi di aiutare Cipro, fai in modo che il tuo intervento non dia il messaggio che chi sbaglia non paga per i propri errori. Altrimenti tutti faranno meno attenzione e verrà il giorno in cui non potrai soccorrerli tutti.”
Zio euro capì l’antifona, diede una mano a Cipro, ma solo a patto che lui contribuisse anche con i suoi risparmi. Nella soluzione complessiva anche i Russi se la presero parzialmente in saccoccia.

La morale della favola è che in famiglia ci sono rimasti solo i fantasmi a rammentare che non esistono pasti gratis.

@massimofamularo

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