Asia FilesNarrazioni tossiche sui marò. Cosa non è stato detto

"I marò hanno ucciso due pescatori indiani, ormai più di un anno fa. Nel via vai dei titoli sui giornali, dei pezzi “acchiappaclic” on line, ormai la sorgente di tutto si è quasi persa. Come spesso...

I marò hanno ucciso due pescatori indiani, ormai più di un anno fa. Nel via vai dei titoli sui giornali, dei pezzi “acchiappaclic” on line, ormai la sorgente di tutto si è quasi persa. Come spesso accade in Italia il fatto in sé è diventato un’arena nella quale spendersi. Pro e contro.

Ma pro e contro cosa? Nei fatti che Miavaldi racconta nel libro c’è poco da essere di parte. Sono eventi che si sarebbero dovuti raccontare con dovizia di particolari, perché avvenuti in un paese che – piaccia o meno nelle redazioni italiane – costituisce uno dei nuovi motori dell’economia mondiale […]. E invece, fin da subito, la narrazione è diventata tossica, come hanno specifi cato i Wu Ming sul loro blog Giap” scrive Simone Pieranni, direttore di China Files, nella prefazione nella prefazione al libro di Matteo Miavaldi I due maro. Tutto quello che non vi hanno detto, edizioni Alegre, in libreria da domani.

Il caso dei due fuciliari di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati di aver ucciso due pescatori indiani, fatti rientrare in Italia e poi rispediti in India, si è trasformato nella peggiore debacle della diplomazia italiana. Le responsabilità politiche principali ricadono sulle spalle del titolare della politica estera, Giulio Terzi di Sant’Agata, non a caso poi dimessosi. Ma la vicenda si rivela torbida sin dagli inizi in una miscela di toni sensazionalistici contro l’India e “informazione tossica”.

Matteo Miavaldi, giornalista di China Files ricostruisce dall’India tutti i singoli passaggi di questa storia iniziata il 15 febbraio 2012 quando dalla Enrica Lexie, petroliera privata protetta dalla Marina militare italiana, partono i colpi che uccideranno Ajesh Binki (25 anni) e Valentine Jelastine (45), le vere vittime di questo affaire pasticciato.

Da lì in poi, ci si imbatte in ricostruzioni inventate, notizie nascoste e non verificate, doppie versioni costruite dalla Farnesina e dalla stampa compiacente, un ruolo ambiguo della destra più estrema fino alla farsa politica, diplomatica e umana, dello scontro con il gigante indiano.

Una vicenda che mette in mostra un’Italia debole e inetta dal punto di vista della politica internazionale ma che rivela anche il peso formidabile della campagna nazionalista promossa dalla destra e, soprattutto, il ruolo di un’informazione costruita su finzioni e quasi-verità. Un libro di denuncia, di informazione meticolosa e che si fa leggere fino alla fine come un giallo internazionale.

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