Fino a prova contraria, il principale compito di un parlamentare è quello di proporre nuove Leggi da far approvare. Al netto di tutte le chiacchiere e le polemiche cui siamo abituati, è questo il compito primario che i cittadini affidano loro e per cui sono pagati: il Paese infatti – ahimè – cambia se si modificano le Leggi, non basta parlarne in tv o in rete.
A distanza di poco meno di un mese dall’insediamento del Parlamento, sono esattamente 1.000 ad oggi le proposte di legge depositate tra Camera e Senato, segno che di lavoro da fare ce n’è davvero molto e che alcuni parlamentari un po’ di idee pare le abbiano proposte.
Ecco come sono suddivise tra i gruppi:
- Partito Democratico: 391 proposte presentate (pari al 39,1% del totale)
- Popolo della Libertà: 288 ddl (28,8% del totale)
- Gruppo Misto + autonomie: 115 ddl (11,5%)
- Lega Nord: 93 ddl (9,3%)
- Scelta Civica: 78 ddl (7,8%)
- SEL: 32 ddl (3,2%)
- Movimento 5 Stelle: 3 ddl presentati (0,3% del totale)
Ovviamente i vari gruppi hanno consistenze numeriche diverse, per cui per avere un quadro più preciso e più corretto è necessario calcolare un indice di produttività. L’indice misura inoltre quanto ci è costata ognuna di queste proposte di legge.
Il calcolo non è complicato. Ogni parlamentare costa allo Stato 13.938 euro al mese (in realtà sarebbe anche parecchio di più, dato che ho sommato soltanto stipendio e diaria, che sono per tutti uguali). Ad oggi sono passati 25 giorni da inizio Legislatura, per cui finora abbiamo speso 11.240 euro a parlamentare (in realtà spenderemo, dato che il primo stipendio non è ancora arrivato). Moltiplicando questa cifra per il numero di parlamentari di ciascun gruppo e poi dividendola per il numero di leggi presentate otteniamo il nostro indicatore di produttività.
Facile dire (o urlare) che gli stipendi dei parlamentari sono troppo alti… ma anche semplicistico. Cosa hanno fatto i parlamentari in cambio di tutte queste risorse che diamo loro? Quanto “lavoro” hanno prodotto? Quanto ci è costata ogni singola proposta? Vediamo.
Gruppo | N eletti | Costo al 8/4 | Ddl | Costo per ddl |
---|---|---|---|---|
Lega Nord | 36 | 404.652 | 93 | 4.351,09 |
Misto + autonomie | 58 | 651.939 | 115 | 5.669,03 |
Popolo della Libertà | 188 | 2.113.181 | 288 | 7.337,43 |
Scelta Civica | 68 | 764.342 | 78 | 9.799,26 |
Partito Democratico | 400 | 4.496.129 | 391 | 11.499,05 |
Sinistra Ecologia Libertà | 37 | 415.892 | 32 | 12.996,62 |
Movimento 5 Stelle | 162 | 1.820.932 | 3 | 606.977,42 |
Il gruppo più efficiente risulta essere quello della Lega Nord: 36 parlamentari (tra Camera e Senato) hanno presentato 93 disegni di legge, ognuno dei quali ci è quindi costato 4.351 euro.
Segue il gruppo del PDL che con 188 parlamentari ad oggi ci è costato poco più di 2 milioni di euro, pari a 7.337 euro ogni proposta di legge.
Proseguendo in questa classifica troviamo i montiani di Scelta Civica (ogni loro ddl è costato 9.799 euro), il PD (11.499 euro a proposta) e SEL (12.996 euro a proposta).
Un abisso separa i partiti tradizionali dal Movimento 5 Stelle. Se in media le proposte di legge dei partiti sono costate 8.872 euro l’una, quelle del M5S invece sono costate agli italiani 606.977 euro l’una. Oltre mezzo milione di euro! 162 parlamentari che finora sono costati quasi 2 milioni di euro e in un mese hanno prodotto 3 proposte di legge.
Chi con il M5S si attendeva una rivoluzione fatta di giovani competenti che avrebbero invaso il Parlamento con le loro proposte, con il loro entusiasmo e con la forza della loro novità, dopo il primo mese non può che essere deluso. Oggi pomeriggio il M5S ha dichiarato che vuole occupare le Camere in segno di protesta. Gesti, parole, urla, … ma i numeri dicono altro.
Se questa è la nuova politica, meglio che imparino dalla vecchia.
Pensa un po’ come stiamo messi!
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