Apologia di SocrateBuon Compleanno Declino

Oggi è il mio compleanno e volevo scrivere una robetta leggera. Poi è stata resa nota la notizia della dipartita di Giulio Andreotti per cui questo pezzo passerà ancor più inosservato. Nel 1988 l'...

Oggi è il mio compleanno e volevo scrivere una robetta leggera. Poi è stata resa nota la notizia della dipartita di Giulio Andreotti per cui questo pezzo passerà ancor più inosservato.

Nel 1988 l’Economist Intelligence Unit propone per la prima volta il suo where-to-be-born index che, misurando una serie di aspetti, dai dati macroeconomici a quelli socio-politici di vari paesi mirava a individuare quelli dove “è preferibile nascere”. Nel 1988 l’Italia si trovava al 4° posto in classifica dopo USA, Francia e Germania dell’Ovest (eh sì c’era ancora il muro).

Quest’anno, l’indice compie 25° e l’italia è scesa al 21° posto. Che dire?

Se vi piace il mal comune mezzo gaudio, gli USA sono passati dal 1° al 16° posto, la Francia addirittura al 26° seguita dalla perfida Albione e anche i maledetti tedeschi hanno perso terreno dal 3° al 16° posto.

Se volete una nota di colore, pensando al fatto che la Svizzera è al primo posto, l’articolo di quest’anno riporta una citazione da un film di Orson Wells:

“l’Italia sotto i Borgia ha avuto 30 anni di guerre, terrore e assassini e ha prodotto Michelangelo, Da Vinci e il Rinascimento; la Svizzera in 500 anni di pace e democrazia ha prodotto l’orologio a cucu”

Ad essere un filino più realistici, c’è da chiedersi, visto il declino registrato dal nostro paese negli ultimi 25 anni, quali segnali possano trarsi per il futuro da episodi come il commissariamento tecnico affidato a Monti, l’incapacità di trovare un successore a Napolitano e, ovviamente, il Governissimo Letta-Alfano (per non menzionare Fassina).

Per chiudere in modo meno triste, se l’Economist, apre l’articolo rammentando che Warren Buffet, probabilmente l’investitore di maggior successo al mondo, una volta disse che tutto quanto di buono gli è capitato può essere ricondotto al fatto di essere nato al posto giusto nel momento giusto (gli usa degli anni ’30) vorrei riportare il suggerimento che Buffet e il suo socio hanno recentemente dato ai giovani: trovate qualcosa che vi piace fare e fatene il vostro lavoro è difficile che possiate avere successo in qualcosa che non vi piace.

Se vi sembra terribilmente banale e come affermazione fermatevi a fare un bilancio di quanto avete messo in pratica quest’ovvietà, io lo faccio una volta all’anno e rimango sempre sorpreso.

@massimofamularo

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