NewsBanditeC’è solo una taglia per sorridere: la tua

Anche per una donna l'ideale sarebbe non avere modelli e vivere serenamente il proprio corpo e la propria taglia, quali essi siano nei diversi tempi biologici ed emotivi della propria vita. Così pa...

Anche per una donna l’ideale sarebbe non avere modelli e vivere serenamente il proprio corpo e la propria taglia, quali essi siano nei diversi tempi biologici ed emotivi della propria vita. Così pare essere per queste ragazze dell’Ariziona. Beate loro

Semiseria DICHIARAZIONE DI INSICUREZZA– Sia chiaro: non è mia intenzione suggerire l’equazione grasso è bello o addirittura sano… Se potessi perderei alla svelta i 5 chili che ho messo su nell’ultimo anno, non perché non mi senta bene nelle mie forme generose, ma perché in foto vengo meglio in una 40 che in una 42. Allo specchio è un viceversa, ma, si sa, siamo nell’era del narcisismo digitale, come altre donne “esisto” e “sono” come e in quanto taggata e citata da qualche parte. Immortalata anche dalle prospettive meno fortunate, sono consapevole che le attenzioni sui pixel che mi porto in giro sui social non sono a quel che sono ritratta a fare, ma a quanto spazio occupo nell’economia dell’immagine, a come paiono più o meno in piega i miei capelli, a quanta pelle lascia scoperta il vestito, a quale forma prendono le mie curve, se a mandolino, clessidra, mela o mongolfiera.

SI INGRASSA. quindi?- Se potessi dimagrirei, per sentirmi più in forma-certo-ma soprattutto per venir meglio in foto. “Pazza”, concordo, mi tengo nella norma. “Complessata”, evidente anche a me dopo aver scoperto le immagini che condivido in questo post. Sono di ragazze come tante, nude e per nulla imbarazzate per questo. Grasse, e per niente spaventate neanche per quest’altro motivo. Capita anche nelle “migliori famiglie” di prender su peso. Succede anche a quelle più agiate che possono far spesa alla “boutique” del “mangiar sano” (cit @Mariopaps, Mario Pappagallo, giornalista medico scientifico) Alle volte per una educazione alimentare sbagliata, altre perché il cibo spazzatura costa comunque di meno e/o dà pure una certa dipendenza, altre ancora per una strafottente e femminile propensione a dare alle emozioni una connotazione “orale”, con fiumi di parole o fiumi di calorie buttati fuori o portati dentro senza perché e senza grazia. Poi può succedere anche di avere problemi alla tiroide, come suggerisce qualcuno su facebook…e lì-come in casi che non cito-il cibo spazzatura, le emozioni e le abitudini non c’entrano tanto…Infine-perché no-magari ci si preferisce tonde e morbide e ci si mette volontariamente all’ingrasso.

CAPITA– Quali che ne siano caso e ragione può accadere di accumulare ciccia e acqua intorno allo scheletro, e di continuare a sorridere, lavorare, innamorarsi, fare la spesa, andare al cinema, dal tatuatore, dal medico, pagare le tasse…e così via. E in tutto ciò si può comunque restare bellissime. A volte è la spensieratezza con cui ci si gode l’attimo a fare la differenza tra una donna che (si) appare in pena per se stessa e per i giudizi altrui, ed una forte e fiera di quanto dal suo di dentro continua a splendere nonostante la barriera di adipociti bruni e bianchi accampati sulle ossa. Con entusiasmo, poi, si può anche farli sgomberare, piano piano, anche e soprattutto per la propria salute, ma questo è un altro discorso.

NB. Le foto sono prese da Themilitantbaker.com, sito di Jes M.Baker, cuoca, artista e modella di Tucscon, in Arizona. In particolare sono una selezione dal suo progetto The Body Images...

EDIT-Sì, la stessa Jes M. Baker che al motto di “Grassa e attraente” ha posato nella campagna di provocazione contro Abercrombie & Fitch, brand accusato di non portare nei negozi capi d’abbigliamento femminili “curvy”, come jeans che vadano oltre la 46 italiana. Ne avrete sentito parlare…

L’avevate riconosciuta?