Compitino non da poco, trovare qualcosa che:
- sia utile al paese e risolutivo dei suoi problemi
- non intacchi gli interessi degli azionisti del governo
Se tutto quello che risponde al punto 1 necessariamente confligge con il 2 come trovare la coincidenza degli opposti? Forse con la semplificazione.
Si tratta di una riforma a costo zero (o quasi) per il bilancio dello stato e a impatto nullo (o quasi) per chi tiene in piedi il governo. Sviluppo questa breve proposta in 3 parti:
- I benefici per la collettività
- L’assenza di conflitti con gli interessi di chi governa
- I dettagli operativi
1-I benefici per la collettività.
Pensate a quanto tempo e denaro cittadini e imprese impiegano in adempimenti burocratici di dubbia utilità (a fare 2 conti sulla carta da formaggio viene ben più dell’IMU sulla prima casa, nuova unità di misura gradita ai politici, credits to Phastidio.net); pensate alle imprese che non nascono o non crescono, i posti di lavoro che non vengono creati e gli investimenti esteri che non arrivano per via di un insieme di regole bizantine; pensate a tutte quelle attività (dalle ripetizioni private alle baby sitter) che si fanno quasi solo in nero o con contratti impropri per aggirare le regole astruse o per via l’oppressione fiscale ai limiti della decenza o perché è troppo costoso (in qualche caso impossibile) accertare l’evasione: semplificare significa anche ammettere che alcune attività non riesci a tassarle efficacemente in modo ordinario e dovresti realisticamente accontentarti di una tassazione separata.
Tutte queste perdite secche di benessere per la collettività potrebbero essere risolte o significativamente ridimensionate da una drastica semplificazione dell’apparato normativo e organizzativo della pubblica amministrazione.
Non si tratta di bruscolini, perché una volta infranto il circolo vizioso, migliora la qualità di vita dei cittadini, aumenta la produttività delle imprese esistenti(possono fare di più spendendo meno) che sono più invogliate a investire, espandersi e creare nuovi posti di lavoro e diventa conveniente svolgere alcune attività che oggi o non fa nessuno o languono nell’economia sommersa.
Insomma la semplificazione fa bene ai cittadini, alle imprese e allo stato a cui costa poco o nulla in partenza e rende parecchio in prospettiva (maggiori entrate da “emersione” di alcune attività e da crescita del reddito imponibile soggetto a tassazione)
2-L’assenza di conflitti con gli interessi di chi governa
Chi governa vuole evitare che:
- i propri privilegi e quelli delle proprie costituency vengano intaccati
- l’influenza che esercita sull’elettorato tramite la spesa pubblica venga ridimensionata
- si diffondano tra i cittadini verità sconvenienti sulla propria condotta e reali priorità
La semplificazione è un gioco a somma positiva, nessuno ci perde. Non si toccano i privilegi di nessuno, non si riduce la spesa, non si ammette niente di nuovo sulle proprie reali intenzioni.
3-I dettagli operativi
Se è tutto così bello e buono, perché nessuno lo ha fatto prima? Perchè semplificare è molto complicato, richiede di abbandonare alcune resistenze ideologiche, ma soprattutto comporta l’impiego di una serie di competenze tecniche estremamente diffuse e difficili da mettere insieme. Ogni cittadino è capace di indicare quali semplificazioni potrebbero migliorare la sua vita, ma si tratta di un numero molto elevato di osservazioni specifiche, come arrivare provvedimenti legislativi generali?
Si potrebbe mobilitare la conoscenza diffusa tramite un meccanismo di crowdsourcing tipo wikipedia o innocentive:
- Si chiede a tutti i cittadini di segnalare quali adempimenti vorrebbero eliminare/accorpare tramite concorso di idee via internet
- si sottopongono le proposte più votate al vaglio di un sottoinsieme di persone che abbiano le competenze per verificarne correttezza e fattibilità
- Le proposte plausibili vengono approvate/accorpate e tradotte in proposte di legge
Si tratta insomma di un meccanismo simile a quello di wikipedia, che va in parte contaminato con altre formule open source tipo liquidfeedback (che consente il voto, l’emendamento etc). Il tutto a costi molto contenuti e per i quali si potrebbero facilmente trovare tecnici volontari.
Insomma una cosa che potrebbe fare il governo letta è avviare un cantiere semplificazione senza scontentare nessuno e promuovendo il bene comune.