Nell’accezione comune, quella che potremmo definire di tipo A, la scuola privata è quel posto dove:
- Si vendono titoli di studio con valore legale a quelli che non sono capaci di conseguirlo presso le strutture pubbliche
- Pochi privilegiati possono ottenere previo pagamento di un sovrapprezzo rispetto al costo della scuola pubblica un trattamento migliore o quantomeno un ambiente presumibilmente più ovattato
Chiaro che a leggerla in questo modo, chi mai vorrebbe consegnare anche un solo euro di soldi pubblici a strutture del genere? E volendo essere poi ingenuamente legati al senso letterale delle parole, se riceve denaro pubblico, che scuola privata è?
Aggiungiamo una complicazione: esiste una funzione ulteriore alla quale assolvono alcune scuole private (è spiegato qui) ossia quella di integrare il sistema pubblico nei casi in cui questo non è in grado di soddisfare integralmente la domanda.
Come funziona?
Funziona che se la scuola pubblica ha 100 posti e 150 domande ci sono 50 studenti che restano fuori. In teoria questi dovrebbero rivolgersi alla scuola privata, pagando una retta più elevata. Invece esistono delle convenzioni, in base alle quali la scuola privata riceve un contributo pubblico e può offrire dei posti con delle rette analoghe a quelle della scuola pubblica. Quanto costano alla collettività questi contributi?
Secondo i dati disponibili su internet, un posto alla materna comunale a Bologna costa alla collettività 7000€ all’anno a fronte di meno 600€ di un posto in una scuola parificata.
Così il quadro sembra più chiaro e potremmo definire di tipo B questa terza funzione delle scuole private:
- offrire una parte dei propri posti con retta analoga a quella delle scuole pubbliche
- coprire la differenza con contributi pubblici
- far risparmiare la collettività la differenza tra costo medio di un posto nella scuola pubblica e uno nella scuola privata
Su che cosa si vota oggi a Bologna? Link
Sul fatto che il sistema integrato pubblico-privato di scuole per l’infanzia a Bologna oggi riceve dal comune
- 38 Milioni per la scuola comunale che copre il 60% dell’offerta e pesa per il 95% del costo
- 1 milione per la scuola statale che copre il 17% dell’offerta e pesa per il 2,5% del costo
- 1 milione per la scuola paritaria che copre il 23% dell’offerta e pesa per il 2,5% del costo
Il referendum chiede se è il caso di spostare un milione dalla scuola paritaria alle altre 2 categorie. Come è chiaro dai numeri precedenti il milione alla paritaria consente a 1700 bambini di andare a scuola, mentre gli stessi soldi (ammesso e non concesso che le altre strutture siano immediatamente amplia bili) non coprirebbero più di 150 posti: dei 1550 bambini che avanzano che ne facciamo?
Ragioniamoci:
- l’obbiettivo è lo stesso, ossia offrire un posto alla materna ad un costo per chi lo utilizza pari alla retta delle scuole pubbliche
- con l’opzione A il raggiungimento di questo obbiettivo costa alla collettività 10 volte tanto
- con l’opzione B oltre a costare meno il singolo posto, si può soddisfare un offerta molto maggiore 1700 invece che 150 bambini
Per una volta sarebbe il caso di accantonare le ideologie (tipo privato=cattivo vs pubblico=buono) e chiedersi:
- cosa è meglio per la collettività? Pagare 7000 o 500 un posto alla materna?
- cosa è meglio per i bambini? Avere 150 o 1700 posti disponibili a prezzo agevolato?