La Fantascienza è adessoIl complottismo tutto italiano

Quando l’Italia ha conosciuto il giovane deputato Paolo Bernini si è aperta un’enorme finestra su quelli che io definisco “complottisti” e “dietrologi”, dietro ciò numerosi web-documentari e pagin...

Quando l’Italia ha conosciuto il giovane deputato Paolo Bernini si è aperta un’enorme finestra su quelli che io definisco “complottisti” e “dietrologi”, dietro ciò numerosi web-documentari e pagine Facebook che alimentano questa mentalità. Tra i documentari più conosciuti c’è “Zeitgeist”, lo stesso di cui parlava il parlamentare del Movimento 5 Stelle nella famosa intervista a Ballarò.

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Lo stesso Casaleggio ha prodotto mini-documentari che hanno la stessa estetica e linguaggio di Zeitgeist, quindi pare ovvio che tale visione si riflettesse su alcuni candidati del Movimento, anche se ciò non vuol dire che tutti i grillini la pensino così. Qui non ho la minima intenzione di scrivere l’ennesima critica ai “cittadini”, ma chiedermi il perché del successo di tale mentalità.

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Partiamo dal presupposto che i complotti e la dietrologia affascinano da sempre l’uomo, c’è una filmografia ed una bibliografia, in larga parte fantascientifica, a dimostrare ciò. Bisogna però distinguere: la fantascienza ha sempre una visione esasperata del futuro, ma tale rappresentazione poggia basi solide sul presente dell’autore. Se la normale persone vede in un controllo un necessario male, l’autore fantascientifico si chiede sempre quali possano essere le conseguenze a lungo termine. Basta leggere “1984″ di Orwell per comprendere quanto lui avesse visto oltre, come altri romanzi scritti più di un secolo fa e che adesso risultano terribilmente attuali.

Altro discorso vale per le dietrologie riguardo fatti odierni o passati, in questo caso spesso ci si attacca a fotogrammi sfocati di filmati scadenti, oppure teorie senza nessun fondamento. Del primo caso ne abbiamo avuti numerosi esempi con la tragedia di Boston dove nelle prime ore dopo le esplosioni sono circolate le più svariate teorie, tra le tante ci si chiedeva cosa ci facesse un uomo sul tetto. Ancora adesso continuano e non si crede all’arresto dei due ceceni. Zeitgeist rientra nel secondo caso: nel documentario vi è un prima parte in cui si vogliono sconfessare le fedi religiose dimostrando come tutte le varie divinità, da Horus a Gesù Cristo, abbiano la stessa storia, peccato che non sia così.

Controbattere all’ipotesi di un complotto è difficile se non impossibile, perché essa si base sull’idea che ci sia qualcosa di più grande e ci controlla tutti, si lotta contro qualcosa di troppo potente per riuscire a smascherare la verità. Quindi come poter dimostrare di aver ragione? Ci si deve attaccare a prove che non riescono minimamente ad andare al di là di ogni ragionevole dubbio, crederci è quasi un atto di fede. Controbattere ad un complottista è come pretendere di convincere un credente che Dio non esiste.

Ma la fascinazione del complotto è figlia dei nostri tempi dove il nemico è sempre invisibile, impossibile da identificare. La società globalizzata è così interconnessa e complessa da scoraggiare chiunque, nessuno riesce a capire chi tesse le trame, così si cercano semplificazioni per comprendere.

Ma se tali dietrologi non si fidano di nessun organo d’informazione, ritenendo che tutti distorcono le notizie a favore della visione che vogliono imporre, dove si informano? Generalmente su pagine Facebook e blog, tra le pagine più visitate ci sono Informazione Libera, Informare x resistere ed infine LoSai? (andando sul sito potete trovare tutte le informazioni che volete sulle scie chimice).

Perché è nata l’esigenza di un’informazione alternativa? Premesso che l’informazione è sempre soggettiva, non potrà mai essere oggettiva, noi stessi interpretiamo la realtà in maniera diversa e la comunicazione è di conseguenza una doppia osservazione, la prima dell’emittente del messaggio che interpreta la realtà, la seconda è nostra che facciamo un’osservazione di secondo grado, ossia osserviamo attraverso l’osservazione di un altro. Vi consiglio di approfondire leggendo il filosofo Luhmann, il quale saprà spiegarvi meglio dei Casaleggio e di alcuni dubbi siti di “apertura mentale” come funziona la comunicazione.

Fatta questa premessa si può dire che la nostra sfiducia nei mezzi d’informazione è stata causata sopratutto dalla nostra amata anomalia: nei governi di Berlusconi tutte le reti televisive erano sue, per anni ha distorto i fatti a suo piacimento e continua a farlo sulle proprie reti, soltanto ieri l’ultimo “capolavoro” con la guerra dei vent’anni in cui si è cimentato nell’ardua impresa di negare i fatti per l’ennesima volta.

Ma è lo stesso Cavaliere che da anni usa la teoria del complotto a suo favore, parla di toghe rosse che lo perseguitano, eppure mai una volta che porti minime prove a sostegno della sua tesi, mai nessuno dei suoi elettori che si chiede quale scopo avrebbe tale complotto. Vogliono farlo fuori, ma perché? La sinistra è oramai fuori dal parlamento eppure è così forte da possedere l’intero apparato giudiziario italiano, davvero? Il nemico è un’eminenza rossa che agisce nell’ombra, Silvio ed i suoi sanno che c’è, ma non possono provarlo, le uniche prove che hanno sono i processi contro di lui. Seguendo questo ragionamento più viene accusato più ha ragione, l’odio non è sinonimo di cattivo governo, ma di invidia, beh che dire allora il Pd è il partito più invidiato al momento.

Gli uomini del Pdl, dopo la sparatoria davanti a Palazzo Chigi, hanno accusato Grillo di alimentare odio, poi dopo la sentenza di secondo grado del Processo Mediaset la colpa è ricaduta sui magistrati. Eppure Berlusconi definì “coglioni” gli elettori di sinistra, i quali con grande autoironia si presero con un sorriso questo appellativo, eppure Brunetta definì i precari “l’Italia peggiore”. Sotto il governo di Berlusconi che è stata promulgata la legge sull’immunità parlamentare, la quale ha sancito definitivamente come in Italia la legge non sia uguale per tutti. Fa ridere sentire Berlusconi affermare, in piazza a Brescia, come la giustizia sia un problema per tutti, ma non mi pare che l’immunità parlamentare sia una soluzione per tutti.

Il Pdl con le sue manifestazioni contro Magistrati e Pm non fa altro che delegittimare la legge, fa venire meno il rispetto il rispetto per alcune istituzioni alimentando odio, perché la favoletta del partito dell’amore riescono a raccontarsela solo tra di loro.

A proposito dei fatti di Brescia vorrei citare un video di “Ecco cosa vedo”, sito che può essere annoverato tra coloro che fanno informazione alternativa, cercando anche di mostrare come i media e i poteri forti ci controllano e ci manipolano. Ho visto alcuni loro video e letto alcuni articoli, in molti casi vengono esplicate teorie che non sono altro che semplificazioni di Marx o altri sociologi o filosofi. In un video si parla di come il tempo libero venga negato ai lavoratori, ma questo aspetto è già stato analizzato dalla sociologa Mary Douglas la quale sosteneva come per le classi basse fosse difficile creare un capitale sociale dato il poco tempo a disposizione, ciò portava anche l’impossibilità della mobilità sociale. In un altro video viene detto che il denaro deve essere solo media di scambio per servizi e beni, e questo non è altro che Marx quando esplica il passaggio dal valore d’uso al valore di scambio. Sia chiaro che i concetti ci sono, ma forse sarebbe meglio citare eventuali fonti evitando di semplificare il sapere.

Ma c’è una teoria che mi ha colpito ed è quella della doccia scozzese: Marco Canestrari, il fondatore dell’associazione, sostiene che per annientare ogni rivoluzione occorre ridicolizzare chi manifesta, come si ottiene ciò? Prima si fa una sparata grossa che innesca una manifestazione, poi si ridimensionano le proprie affermazioni per mostrare come certi atti di dissenso siano ridicoli. E’ esattamente ciò che ha fatto Berlusconi in questi giorni, prima ha indetto una manifestazione contro la giustizia, dopo le contestazioni in piazza il Pdl ha venduto tale evento come normale tappa per le elezioni amministrative di Brescia. Lo stesso vale per la famiglia Tortora tramite il paragone di Silvio con Enzo Tortora, smentito dopo le precisazioni delle figlie. E dire “smentito” è un eufemismo dato che ha detto che era una buona occasione per loro per tacere, ah caro Silvio quante ne hai avute tu e non ne hai colto neanche una.

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