Lunedì scorso il Pew Research Center, uno dei maggiori istituti sondaggistici al mondo, ha pubblicato i risultati di un’analisi condotta tra gli abitanti di otto stati dell’Unione Europea. Tra domande sulla crisi e uno spirito europeistico in calo pressoché ovunque, una sezione in particolare ha attirato la mia attenzione.
Il Pew ha chiesto ai cittadini di Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Spagna, Grecia, Polonia e Repubblica Ceca un giudizio “morale” sugli altri Paesi UE e ne sono venute fuori indicazioni interessanti.
Come potete vedere nella tabella qui sotto, le domande vertevano su tre caratteristiche principali: trustworthy (affidabile, degno di fiducia), arrogante e compassionevole. Qual’è, per esempio, secondo gli spagnoli il popolo europeo di cui ci si può fidare maggiormente? Chi ritengono più arroganti i greci?
Quesiti che a prima vista possono sembrare ingenui, ma che invece dimostrano come la politica influenzi pesantemente la percezione dell’uomo comune e quanto il retaggio storico sia duro da superare.
I nostro concittadini con molta onestà hanno riconosciuto che, al momento, non sono poi così affidabili, ma, in onore al detto “italiani brava gente”, si giudicano i più compassionevoli tra i popoli. La nostra fama internazionale deve però essere cambiata da quando i nostri soldati erano accolti con affetto in qualsiasi parte del mondo, visto che nessuno degli altri Paesi ci giudica buoni d’animo. Anzi, per Germania e Spagna siamo solamente degli inaffidabili cialtroni. Se posso capire il giudizio dei tedeschi dopo le nostre “brillanti” performance in campo economico degli ultimi anni, gli spagnoli sembrano dimenticarsi che, forse forse, sono messi peggio di noi da quel punto di vista.
È guerra aperta, invece, tra Grecia e Germania: i sassoni indicano ateniesi e spartani come poco meritevoli di fiducia, la Grecia ribatte con la stessa moneta e, anzi, alza il tiro definendo Merkel e compagni arroganti e poco inclini alla compassione verso il prossimo. Quest’ultimo giudizio è condiviso dalla quasi totalità degli altri Paesi, come anche la caratterizzazione arrogante, seppur affidabile dei concittadini di Schumacher.
I galletti transalpini denotano una certa confusione patriottica autodefinendosi al tempo stesso i più ed i meno arroganti d’Europa e vengono bacchettati su questo punto anche dai “rivali” storici inglesi, poco inclini invece alla critica personale quando si tratta di scegliere i più compassionevoli tra i membri UE.
Significativo a livello storico è infine il voto che gli intervistati residenti in Repubblica Ceca conferiscono alla popolazione meno arrogante di tutte: non gli italiani, né gli spagnoli o i greci, ma i vicini di casa slovacchi.
Al di là delle rivalità politiche, sportive o sociali, questo è lo spirito di fratellanza che servirebbe ad un Europa in cui, dati alla mano, credono sempre meno persone.