Esistono varie forme di intrattenimento, dalle più elaborate a quelle più dozzinali. Il loro merito è quello di riuscire a distrarti dal solito tran tran quotidiano, altre volte invece permettono uno strano fenomeno di elaborazione cerebrale che consente al tuo cervello, momentaneamente congestionato, di lavorare in back ground e di trovare la soluzione ad un problema a cui stavi pensando da parecchio tempo, ma inutilmente.
La storia è piena di aneddoti di questo tipo, a meno che non si voglia pensare davvero che Newton abbia scoperto la gravità grazie ad una mela, che Archimede non facesse altro che infilarsi in tinozze per poi urlare “eureka” girando nudo per casa, che Fleming abbia scoperto per caso la penicillina grazie a un pochetto di muffa trovata in un angolino o che Darwin abbia avuto una istantanea illuminazione osservando un paio di pennuti delle Galapagos.
Il cervello elabora, anche quando sembra che non lo faccia. E dunque, per i dirigenti del PD, freschi di assemblea, potrebbe essere illuminante persino una puntata di SOS Tata: programma in cui genitori in panne invocano il soccorso provvidenziale delle “Tate” della trasmissione per cercare di ristabilire l’ordine e l’armonia con i propri figli, il più delle volte teppistelli ingestibili.
Nell’ultima, ad esempio, alla madre in piena crisi di nervi per l’apparente allontanamento emotivo della figlia quasi adolescente, la Tata ha duramente rimproverato di essersi lasciata sfuggire la frase: “Io e te dobbiamo recuperare il rapporto”. Il motivo? Dire di “dover recuperare” significa ammettere implicitamente di averlo perso, quel rapporto. Invece bisognava puntare su altro, ad esempio sul legame d’affetto tra le due. Parola di Tata.
E quindi, il PD? Ecco, la prima uscita ufficiale del nuovo segretario Epifani è stata questa: “Bisogna ricostruire il rapporto con il Paese”.
Ma come? Possibile che nessuno dei dirigenti del PD, compreso Epifani, abbia mai visto SOS Tata? Chissà se qualcuno tra loro ha almeno mai sfogliato I Racconti del Signor Keuner di Brecht.
Perché? Perché quando al signor K. chiesero cosa stesse facendo, la sua risposta fu: “Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore”.