La morte di Emilio Colombo e quella recente di Giulio Andreotti, entrambi scomparsi ultranovantenni, costringono in qualche modo a rileggere biografie e carriere di quelli che ormai apparivano come dinosauri della vecchia politica. E spulciando fra le date si scopre una cosa che ha messo in luce Paolo Cirino Pomicino subito dopo aver reso omaggio alla salma di Colombo. Una volta, in Italia, la politica era una cosa per giovani. Almeno nella Dc.
Colombo nasce 1920 e viene eletto per la prima volta deputato all’Assemblea Costituente nel 1946, quando ha solo 26 anni (un’età da “grillino” dei nostri tempi). Il primo incarico da ministro, all’Agricolrura, arriva a 35 anni. A 43 anni è ministro del Tesoro.
Guardiamo Giulio Andreotti, classe 1919. A 27 anni viene eletto nell’Assemblea Costituente. A 28 anni è sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel Governo guidato da De Gasperi. A 35 diventa per la prima volta ministro agli Interni.
E Francesco Cossiga? “Ha fatto presto tutto”, scrisse di lui Aldo Moro nel cosiddetto Memoriale rinvenuto nel covo Br di via Monte Nevoso. Iscritto alla Dc a 17 anni, laurea a 20 anni, deputato a 30 (anche a lui, all’epoca, toccò il soprannome di “giovane turco”), poi una serie di record: più giovane ministro degli Interni a 48 anni, più giovane presidente del Senato a 55, più giovane Presidente della Repubblica a 57 anni.
In tempi più recenti fu folgorante la carriera (così come la sua vita) di Giovanni Goria, democristiano di Asti. Goria viene eletto in Parlamento a 33 anni, ma a 39 è già ministro del Tesoro e giura da presidente del Consiglio due giorni prima di compiere 44 anni.
ll problema è che, arrivati presto nei posti di comando,molti fra questi enfant prodige della politica, non hanno più mollato la poltrona. In fondo Colombo ha avuto un tramonto piuttosto discreto (anche a causa della scioccante rivelazione sull’uso di cocaina che lo dissuadeva da ambizioni fuori luogo), ma non dimentichiamo l’Andreotti che nel 2006, a 87 anni suonati, si illuse di poter essere eletto presidente del Senato.