Giuro che al concerto dei Depeche Mode ho visto donzelle con i tacchi, e non intendo zeppe, intendo proprio aggeggi affilati di più di sei centimetri. Addirittura ieri da Woodkid (vabè wow) ho scorto una ragazza con vestitino da matrimonio di chiffon e sandaletti argentati. Un po’ invidio queste specie umane: io torno a casa con i piedi tumefatti e più sudicia d’un cane dopo che s’è rotolato sul fango per poi catapultarsi nel fiume a schianto.
Ma vabè, io mi butto per terra, sudo, mi muovo, agisco.
“Mi sono mossa” verso i Depeche Mode grazie a Cult Shoes (un paio ne ho indossate qui sotto con i miei amati calzini di cui prima o poi vi parlerò). Ci siamo mossi in diversi, specie Henry e Gianluca, che hanno fotografato per Cult i Musi Duri del concerto.
A questo punto tutto (anzi quasi tutto) ciò che dirò sarà del tutto secondario perché ovvio: