Volete voi la chiusura dei giornali cartacei e la loro sostituzione solo con giornali online? Potrebbe essere questo il bizzarro quesito di un referendum che sta frullando nella mente di Rafael Correa, il presidente dell’Ecuador. Sul suo profilo Twitter (e dove se no?), Correa ha cinguettato: “Bueno, si vamos a consulta popular propondremos también diarios solamente digitales para aborrar paper y evitar tanta tala indiscrimindada de arboles”.
Insomma, il senso è chiaro. Correa vorrebbe proporre ai suoi connazionali di chiudere i giornali cartacei per salvare le foreste. Tutti sul web e addio giornali da sfogliare. Tuttavia, dietro quelli che a prima vista sembrano scrupoli ecologisti, si nasconde una polemica di Correa contro i giornali che, sempre su Twitter, egli definisce “mercantilisti”. In realtà Correa vorrebbe vendicarsi della stampa che lo ha attaccato per la sua decisione di proporre al parlamento l’avvio delle estrazioni di petrolio all’interno della riserva naturale di Yasuni, in Amazzonia. La decisione di Correa è arrivata dopo il fallimento di una inziativa che aveva lanciato su scala internazionale per evitare le trivellazioni all’interno della foresta amazzonica. Corea sperava di raccogliere dai Paesi ricchi 13,6 miliardi di dollari, ma la settimana scorsa ha fatto i conti e si è reso conto di avere in casa solo 13 milioni di dollari (più altri 116 milioni, solo promessi).
A quel punro Correa ha deciso di procedere alle trivellazioni..Si cercherà di fare il minimo danno alla riserva naturale, ha promesso il presidente, ma questo non gli ha risparmiato le critiche dei giornali indipendenti, con il quale è da tempo ai ferri corti. Se davvero vi sta a cuore la foresta, dice Correa agli editori, chiudete i vostri giornali di carta. Il referendum con la scelta fra cartaceo e online è solo una battuta o una minaccia da prendere in seria considerazione? Se lo chiede anche Diego Cornejo, il presidente dell’associazione degli editori dell’Ecuador, il quale per ora preferisce non commentare, in attesa di capire se Correa farà sul serio.