Guardando i giornali di questi giorni, con Telefonica che mangia Telecom, Air France che mangerebbe volentieri Alitalia senza grandi debiti, Portogallo ed Irlanda che stanno uscendo dal piano di aiuti e con tassi di crescita ben più alti dell’Italia, l’uomo del Bar dello sport (e dell’economia) si chiede legittimamente, perché noi no?
Forse perché nel momento in cui si sarebbe dovuto scegliere se farci aiutare alle nostre condizioni, che avremmo dovuto e potuto trattare in Europa, perché anche in questo caso valeva la regola “Giù tu, giù noi” citata dal pompiere Kurt Russell in “Fuoco Assassino” oppure fare tutto da soli ma alle condizioni degli altri che ancora vengono a farci le pulci, noi abbiamo scelto la seconda.
Negli ultimi anni siamo passati da un Ministro dell’Economia come Tremonti che ghigliottinava senza pietà mentre il premier sorrideva ed invitava ad andare al ristorante o in vacanza, a ministri dell’economia come Grilli ed ora Saccomanni, fedeli contabili della Banca d’Italia e per giunta acerrimi nemici di quel Draghi, oggi presidente della BCE che pure aveva avvertito in Italia che le ricette ammazza-cittadini avrebbero avuto esiti peggiori.
Così, mentre gli altri ci comprano e mentre Irlanda e Portogallo con gli aiuti UE (anche i nostri ovviamente) risalgono, l’Italia il prossimo anno avrà una crescita dello 0,4% (a fronte dell’1% del Portogallo e della Spagna, dell’1,8% dell’Irlanda, senza considerare altri paesi già più avanti di noi), i consumi in incessante ribasso, la disoccupazione reale intorno al 15%, quella giovanile reale quasi al 50%, anche perché fino a quando ci si ostinerà a considerare vecchi i giovani di età superiori ai 25 anni nelle statistiche, queste saranno sempre fuorvianti.
Avremmo dovuto chiedere soldi all’Europa, quei soldi che ci spettavano e che l’UE e la BCE ci hanno sempre negato dai tempi del cambio. In fondo sforbiciando parlamentari, province, enti inutili, istituti finti e con un serio recupero fiscale, avremmo potuto adottare l’austerity operata in Spagna, in Irlanda senza dissanguare i cittadini. E soprattutto rinunciando a manifestazioni inutili come l’EXPO, un esborso di soldi che non sta facendo risalire né il commercio, né il mattone.
Invece ci siamo sentiti dire dal “lacrimoso” Barroso che l’Italia ha già ricevuto tanti fondi per l’immigrazione e che al massimo ne potrà chiedere altri da restituire con gli interessi ma senza rompere le scatole al nord dell’Europa, dalla BCE che l’Italia è in ripresa ma che purtroppo c’è quel famoso 3% che può rovinare tutto e poi ci sarà la spesa pubblica, poi le multe sulla giustizia e sulle infrastrutture e poi chissà cos’altro.
Dobbiamo convincerci, come in fondo sia stanno convincendo anche gli Usa (verso la Cina e l’Oriente), che a volte è meglio ammainare bandiera bianca e lasciare che piovano soldi dall’alto, magari da restituire chissà come e quando e soprattutto quanto. L’America Latina ha vissuto in perenne lotta contro gli organismi internazionali e l’Argentina ancora oggi tra Tango Bond e stime particolari su Pil ed inflazione sta avendo ragione sul FMI. Sono forse questi soldi che stanno portando a galla la Spagna ed il Portogallo che possono, a differenza nostra, sfruttare i mercati latini ed africani, mentre noi siamo “europei”. Ma tutta questa è solo una chiacchierata da bar. Forse
@angelodaddesio