I grillini non hanno mai provato particolare simpatia verso i giornalisti. Una delle loro tipiche nenie è il ripetere ossessivamente che tv e giornali parlano sempre male di loro e li criticano in continuazione. Il blogger Piero Ricca, dando forma a questi pensieri, ha scritto: “Dopo decenni di connivenza, il giornalismo nazionale prevalente ha ritrovato coraggio, ha riscoperto capacità di domanda, critica, inchiesta, sarcasmo, invettiva. Contro i cinque stelle, gli ultimi arrivati, gli insopportabili intrusi.” Solo contro di loro, i partiti cosiddetti tradizionali non vengono mai toccati.
Ma è vero che ci sia questo grande accanimento mediatico contro il Movimento Cinque Stelle?
Come prima cosa è necessario notare che, come tutti i grandi partiti, anche il M5S ha i suoi house organ. A cominciare dal blog di Beppe Grillo, che nel sottopancia si autodefinisce “il primo magazine online”. Il blog di Grillo è il più letto d’Italia e ha un fatturato pubblicitario che, secondo i calcoli del Sole 24 Ore, oscilla fra i cinque e i dieci milioni di euro. Giornalmente milioni di italiani si informano su quel blog.
Al blog poi va aggiunto il lungo elenco di siti Internet (dal network TzeTze a cadoinpiedi.it) che appartengono, direttamente o indirettamente alla Casaleggio Associati e che certamente non fanno un’informazione ostile al M5S. Non mancano poi decine e decine di pagine Facebook, gestite da simpatizzanti, che fanno circolare le notizie grilline. Importante anche il ruolo svolto dalla webtv ufficiale “La Cosa”.
Fuori dai canali di partito, il M5S può contare su una galassia mediatica alleata di tutto rispetto: a cominciare dal Fatto Quotidiano le cui firme di punta, da Marco Travaglio ad Andrea Scanzi, hanno più volte esternato le loro simpatie per il movimento. Nelle televisioni i pentastellati non vanno quasi mai per una precisa scelta ma la loro voce arriva comunque all’elettore, dato che spesso sono invitati nelle trasmissioni anche opinionisti vicini al M5S, spesso raccolti proprio fra le firme del Fatto Quotidiano. Scelta tutto sommato anche intelligente, visto che uno Scanzi o un Travaglio, con la maggiore esperienza televisiva, sanno bucare lo schermo meglio di un Crimi o di una Lombardi.
Quindi anche il M5S ha i suoi media e i suoi giornalisti d’area. Già questo porta ad escludere che tutti i media siano contro. A questi possiamo aggiungere una vasto numero di personalità popolari che, più volte, hanno strizzato l’occhio al Movimento: cito ad esempio Enrico Mentana (si legga il post che ha pubblicato su Facebook mercoledì pomeriggio), lo Zoo di 105 e il comico Maurizio Crozza che nella sua satira o nelle sue copertine di Ballarò raramente prende di mira anche i cinquestelle. Questo non significa che Crozza e Mentana siano grillini ma certamente non sono ostili o nemici del Movimento.
Ma anche fra i media non schierati o addirittura fra quelli considerati nemici non si riscontra affatto il particolare accanimento anti grillino che, pure viene denunciato. Pochissimi giornali hanno, ad esempio, parlato delle due situazioni spinose che ha attraverso il partito negli ultimi giorni: il caso Di Bello in Basilicata e la gaffe sulla sperimentazione animale.
Il primo è scoppiato dopo che Grillo e Casaleggio hanno deciso di annullare per “irregolarità” la vittoria del poliziotto Giuseppe Di Bello alle votazioni online che dovevano determinare il candidato presidente alle regionali lucane. Votazione annullate senza spiegazioni con un post sul blog. Una scelta che ha suscitato la rivolta dei militanti di Potenza e dintorni e un acido botta e risposta fra lo staff del M5S e Di Bello stesso, che alla fine se ne è andato sbattendo la porta. Sembrerebbe che Di Bello sia stato escluso per una condanna in primo grado ricevuta per aver diffusi dati sull’inquinamento di un lago. Una circostanza di cui però lo staff del M5S sarebbe stato perfettamente a conoscenza.
Il secondo caso riguarda, invece, un post sul blog di Grillo. Un post contro la vivisezione e la sperimentazione animale correlato da una foto che mostra una povera scimmietta legata ad un tavolo. Peccato che non si trattasse di un crudele esperimento dell’uomo, bensì di un prelievo del sangue. A scoprire la gaffe il sito “Assurdità a 5 Stelle”, gestito non da un famoso reporter ma da uno studente di economia.
Ne avete sentito parlare sulla grande stampa? Tutto ignorato come in passato sono stati ignorati molti piccoli e grandi scivoloni del Movimento 5 Stelle. Strano perché una stampa “accanita” non si sarebbe fatta sfuggire tutto nella Sacra Missione di “denigrare” il M5S. E invece ha ignorato questi eventi.
La verità, quindi, è che non esiste nessun accanimento mediatico. L’informazione, nei loro riguardi, non è più o meno ostile di quanto lo sia nei confronti degli altri due grandi partiti. Ma i grillini, abili comunicatori, sanno bene quanto il fingersi accerchiati e sotto assedio sia un ottimo modo per compattare il proprio popolo e raccogliere nuovi voti…
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