Inutile ricordare di questi tempi l’articolo 1 della Costituzione italiana, la Repubblica fondata sul lavoro rimane per noi giovani italiani un sogno. Certo di questi tempi in Europa non siamo gli unici, ma faremmo prima a cambiare l’articolo della Costituzione che vedere un’Italia così immaginata dai padri fondatori.
E rimbomba ancora nella nostra mente, quell’offesa di bamboccioni, di ragazzi che non vogliono prendersi le proprie responsabilità. Ma i bamboccioni siete voi, che nulla pare siete capaci a fare, che avete il timone del nostro paese in mano. Ci fate paura. Noi affondiamo, mentre voi rimanete attaccati al timone con quei pochi vostri amici con cui vi divertite con il giochetto delle contrapposizione per vincere la partitella partitica-politica. Bamboccioni. E per farlo vi paghiamo pure.
Noi stiamo giocando un’altra partita, con tutt’altro tipo di gioco. In questo gioco siamo sempre noi a pagare, sempre noi a perdere. In questo gioco ci chiamano NEET e non esistiamo per nessuno, tra poco neanche per noi stessi. Abbiamo deciso di non studiare, di non cercare lavoro, abbiamo capito che ci avete già da tempo esclusi, forse perché siamo giovani, mentre a contare sono i “grandi”, gli adulti, quelli maturi.
Ai giovani prima di noi avete chiesto di studiare. Lo hanno fatto, hanno superato se stessi e pure voi. Sono poi diventati “i giovani flessibili”: con lavori alterni e contratti atipici siete riusciti ad escluderli dal welfare come anche dalle tutele sindacali. Perché l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, ma se non ci sono le fondamenta non esiste nemmeno più l’Italia con i suoi giovani cittadini. Eppure i “giovani flessibili” erano fortunati, avevano ancora il coraggio di reinventare se stessi, avevano ancora, anche se sempre più debole, una famiglia che era il loro welfare, avevano ancora quei due soldi per un fare un biglietto di sola andata.
Ma a noi non date né uno strumento né un indirizzo per muoverci nella società che avete costruito con le vostre sporche mani. Siamo giovani sprecati impossibilitati a costruire il domani dei nostri figli e del nostro stesso paese. E anzi domani saremo peggio: una massa impoverita culturalmente, tanto poco ci avete insegnato, e un enorme costo sociale per noi stessi e per l’intera economia della nostra società.
Perché i bamboccioni siete voi che ci avete trasformato in fantasmi. Non avete mai pensato che un giorno saremmo diventati il nostro paese. Avete preferito pensare ad altro. Ci avete voluti morti.
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