L’approvazione di una nuova legge che regola le manifestazioni in Egitto ha scatenato una nuova serie di proteste al Cairo, la scorsa settimana. La nuova normativa – che Human Rights Watch Egypt ha definito “repressiva” – prevede che la polizia possa disperdere le manifestazioni non autorizzate, che la richiesta di autorizzazione sia avanzata tre giorni prima e che vi siano pene detentive e multe per chi dovesse violarla. Ma è stata duramente criticata anche perchè mina la libertà di riunione.
Martedì 26 novembre sono scese in piazza circa 100 persone per protestare contro questa normativa e anche contro un articolo della nuova Costituzione (che ha come prima tappa la riscrittura da parte di un Comitato di 50 esperti della Costituzione varata dalla Fratellanza) che prevede che i tribunali militari possano processare i civili. Chi ha manifestato davanti alla sede del Consiglio della Shura senza autorizzazione è stato arrestato. Ventiquattro persone tutte appartenenti al movimento 6 Aprile (credo), protagonista delle proteste di Piazza Tahrir, nel 2011, sono tuttora in carcere, ad hanno iniziato uno sciopero della fame. Mandati di arresto sono stati emessi contro figure di spicco dell’attivismo politico in Egitto fra cui Ahmed Maher, e poi anche Alaa Abdel Fattah che, dopo aver annunciato che sabato si sarebbe consegnato volontariamente alle autorità, è stato brutalmente arrestato a casa sua e sua moglie picchiata. L’accusa è di incitamento a manifestazioni non autorizzate. Anche le foto del sangue sul pavimento nella loro casa del Cairo hanno fatto il giro del web. Intanto, un gruppo di donne arrestate martedì, fra cui Mona Seif – la sorella di Alaa – e attivista della campagna contro i processi militari, erano state tutte rilasciate. In mezzo al deserto, ha riferito l’attivista Salma Said secondo il portale del principale quotidiano egiziano Al Ahram.
Mi pare che non è tanto una questione di “nuovo” governo che usa la tattica del vecchio regime. Sono gli stessi poliziotti che usano le stesse tattiche da sempre. Forse. Intanto, appaiono anche sulla stampa attacchi contro i giovani protagonisti della rivoluzione del 25 gennaio. Qui il blog di The Arabist traduce in inglese un articolo apparso il 23 novembre scorso su El Youm El Sabaa.
Ma l’elenco degli incidenti degli ultimi giorni non finisce qui. Giovedì 28 novembre, uno studente e’ stato ucciso al Cairo, nel corso di nuove proteste durante le quali sono intervenute le forze dell’ordine con lacrimogeni. La manifestazione era stata indetta dai sostenitori dei Fratelli musulmani per protestare contro la condanna a 11 anni di carcere ad Alessandria d’Egitto imposta a 21 giovani (fra cui minorenni) sostenitrici del deposto presidente Mohamed Morsi sempre per avere partecipato ad una manifestazione.
Intanto, diverse fonti della stampa locale egiziana ha annunciato che la nuova Costituzione dovrebbe essere votata per l’approvazione in queste ore, annunciata nei prossimi giorni. Poi, una volta approvata con referendum popolare che potrebbe svolgersi nella seconda metà di gennaio, aprirebbe la strada a nuove elezioni legislative e presidenziali.