Chi è Mona Mina?

Mona Mina è la prima donna a diventare Segretario generale del Sindacato dei Medici egiziani, uno dei più influenti del paese. E’ anche il primo Segretario a non appartenere al movimento dei Fratel...

Mona Mina è la prima donna a diventare Segretario generale del Sindacato dei Medici egiziani, uno dei più influenti del paese. E’ anche il primo Segretario a non appartenere al movimento dei Fratelli Musulmani, che aveva dominato l’organismo sin dagli anni ottanta.

Mina è nata nel 1958 da una famiglia cristiana copta. E’ una attivista di sinistra. Si è laureata presso Università di Ain Shams del Cairo, specializzandosi in pediatria. Ma è soprattutto uno dei membri fondatori e il presidente di “Medici senza diritti”  un movimento da lei fondato nel 2007 inizialmente per ottenere un aumento salariale per i medici e migliorare le condizioni della devastata sanità pubblica egiziana.

Il medico del Cairo ha partecipato alle proteste del 2011, contribuendo ad allestire l’ospedale da campo a Piazza Tahrir per soccorrere i feriti negli scontri. E’ stata anche uno dei membri fondatori di Tahrir Doctors, un gruppo che ha fornito assistenza medica ai feriti durante la rivoluzione del 25 gennaio. Mina è stata politicamente attiva anche fuori dal suo ambito di interesse professionale. Sul portale del piu’ noto quotidiano egiziano Al Ahram, si legge che fu arrestata nel 2003 dal regime di Mubarak nel corso di una protesta contro la guerra in Iraq.

La sua vittoria premia la corrente degli Indipendenti all’interno del Sindacato dei Medici, la cui lista ha vinto le elezioni di metà dicembre e ha potuto poi assegnare a lei il posto di Segretario generale.

La sua figura (mi) ricorda quella di un’altra donna simbolo dell’attivismo in Egitto. Il medico e scrittrice femminista Nawaal El Saadawi, protagonista di una lunga battaglia contro l’infibulazione femminile e prima donna a sfidare in politica il regime – sotto Mubarak – tentando ci candidarsi alle presidenziali del 2005.

Finalmente una buona notizia. Forse significa che una rivoluzione lascia segni profondi nella società.

Soprattutto dopo gli arresti e le intimidazioni subite da attivisti (non solo dei Fratelli Musulmani) e le violente manifestazioni in alcune università, che si verificano mentre il Referendum costituzionale è stato indetto per il 14-15 gennaio 2014. Nonostante la nuova Carta sia stata criticata da diverse correnti in quanto conferma ampi poteri ai militari, è molto probabile che otterrà l’approvazione popolare. I Fratelli musulmani hanno annunciato che boicotteranno il voto.

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