A dieci anni dalla sua rinascita il Teatro La Fenice gode di splendida salute. E’ una bella notizia. Per Venezia, per l’Italia e per la cultura. Rinata nel 1792 dalle ceneri del vecchio Teatro San Benedetto, La Fenice, nel cuore del sestiere San Marco, fu nuovamente distrutta da un incendio doloso (due maldestri elettricisti volevano provocare un piccolo danno per non pagare una penale) il 29 gennaio del 1996. Le immagini delle fiamme che, nella notte, divorano la splendida bomboniera della lirica fanno il giro del mondo. Ma, fedele al suo nome, La Fenice risorge dalle ceneri anche questa volta.
Il nuovo Teatro è già pronto nel dicembre del 2003. Ricostruito, grazie alle foto e ai materiali d’archivio, con un’accuratezza straordinaria. Riapre il 14 dicembre di quell’anno, con un concerto diretto da Riccardo Muti. Ma sono tanti, in quei giorni, i grandi nomi della musica che omaggiano Venezia e il suo Teatro: Christian Thielemann, Myung-Whun Chung, Marcello Viotti, Maris Jansons, Yuri Temirkanov. Un abbarccio a Venezia e una festa per il Teatro ritrovato.
Dieci anni dopo il cartellone del Teatro La Fenice è tra i più ricchi e interessanti della stagione lirica: Aperta il 23 novembre con L’africaine di Meyerbeer, la stagione ha in calendario opere di Rossini, Mozart, Verdi (immancabile Traviata) , Wolf-Ferrari, Puccini, Henze, Stravinskij (The Rake’s Progress con regia del geniale Damiano Michieletto). Più i balletti, i concerti sinfonici, quello natalizio nella Basilica di San Marco (il 18 dicembre). Un’offerta ricchissima e molto varia, con titoli collaudati e nuove proposte, un esempio raro in un momento così difficile per le istituzioni culturali e musicali del nostro Paese.
Ma a Venezia sanno fare le cose bene. Merito del sovrintendente Cristiano Chiarot e del raro gioco di squadra da parte delle istituzioni pubbliche e private, insieme agli sponsor. Così la serata del decennale della rinascita è stata trionfalmente celebrata sabato 14 dicembre con un concerto diretto da Lorin Maazel, 83 anni, uno dei grandissimi del podio. Il francoamericano Maazel, che da ragazzo studiò e si perfezionò al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, nel 2004 diresse la prima opera messa in scena nel Teatro risorto dalle ceneri. Era “La Traviata”. Sabato scorso Maazel ha guidato l’orchestra e il coro della Fenice nell’esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven. Poche volte l’Inno alla Gioa che chiude la Sinfonia è risuonato così opportuno dentro un Teatro.