Non aprite quelle porteNatale a luci rosse: la dura legge del regalo erotico sotto l’albero

«Le mie colleghe mi hanno regalato un sex-toy a forma di coniglio. Sì, insomma, un vibratore. Ma secondo te?» mi ha chiesto sabato la mia amica A., ancora un pochino turbata dall’evento. «È Natale,...

«Le mie colleghe mi hanno regalato un sex-toy a forma di coniglio. Sì, insomma, un vibratore. Ma secondo te?» mi ha chiesto sabato la mia amica A., ancora un pochino turbata dall’evento. «È Natale, accidenti, Natale!» ha poi aggiunto con il suo lieve – ma inconfondibile – tono isterico. Tono isterico di cui, a onor del vero, a volte ridiamo insieme, ma che forse ha contribuito non poco a suggerire alle colleghe il regalo di cui sopra: un bel coniglietto dell’amore per rilassarsi un po’, senza scadere nella banalità del pacchetto massaggi.
Certo, il presente dal taglio erotico confonde un po’ ed è sempre borderline, perché fa sorgere spontanea la domanda: ma mi considerano una pornostar o, al contrario, una Maria Goretti a cui va tolta un po’ di muffa?

Tanto dipende anche dalla persona da cui arriva, ovviamente, ma, visto che ormai sembra diventato di moda, prepararsi per tempo alcune reazioni da Actors Studio potrebbe essere una buona soluzione per uscire brillantemente da una situazione che, se mal gestita, potrebbe farci diventare lo zimbello dei parenti per i prossimi venticinque Natali.
Come comportarsi, quindi, quando da un pacchetto che è un casto tripudio di stelline e angioletti esce qualcosa che proprio così casto non è?

Innanzitutto mai – e sottolineo mai – rimanere senza parole o, peggio, a bocca aperta. Le battute potrebbero continuare fino ai fuochi di Ferragosto.
In secondo luogo, valutare la provenienza, non nel senso di Made in China, ma nel senso di persona che ha comprato (o ordinato su Groupon, per eliminare il fastidio di doversi travestire da ispettore Gadget per andare in un sexy shop) gli strumenti del piacere, e comportarsi di conseguenza.
Se arrivano dalla collega: «Accidenti, grazie. Ne volevo giusto uno, ma ero indecisa sul modello. Tu con questo ti trovi bene?»
Dalla zia: «Ma grazie, un frullatore a immersione! Hai fatto bene, il Bimby è così démodé».
Se invece arrivano dal/la compagno/a, ma il buontempone ha la bella idea di consegnarlo durante il pranzo con la suocera, niente panico. Basta sorridere ed esclamare: «Ma amore, hai sbagliato. Mi hai dato il regalo che avevi preso per tua mamma. Ci tenevi così tanto». Tiè.

Sì, sì, lo so, quante storie, siamo tutti adulti, etc etc, per cui ben vengano i regali a luci rosse, però – concedetemelo – riceverli da persone con cui non si ha molta confidenza è sempre un po’ strano.
Io, visto che la letteratura erotica è come il nero e sta bene con tutto, mi sono beccata Io ti guardo di Irene Cao.
«Ho scoperto che sei un’amante del genere grazie a una tua recensione. Non pensavo, sai?» e via di sogghigni.
Ehm ehm, cara mia, grazie, ma se avessi letto anche il libro, oltre alla recensione e al titolo (per dovere di cronaca, Sei – Frammenti di passione, amore e desiderio, (bel) romanzo breve di un’autrice esordiente, che consigliavo come piacevole lettura per le feste, perché noi donne alla fine siamo tutte un po’ sentimentali), avresti capito che non è proprio quel genere, ma sorvoliamo.
E poi poteva andarmi peggio: avendo io recensito anche, ad esempio, Il manuale di cucina di Nero Wolfe e Sta scherzando Mr Feynman!, poteva arrivarmi Festa in famiglia di Pippa Middleton o un trattato di fisica nucleare.
Decisamente meglio un coniglietto. O una delle sue cinquanta sfumature.

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