Gli studenti e le studentesse di Link-Coordinamento universitario hanno organizzato per il 27 e 28 febbraio una serie di manifestazioni a sostegno del diritto allo studio, un convegno sulla questione scuola e un presidio al Ministero dell’Istruzione.
A Roma presso la sede Istat nazionale il 27 febbraio avrà luogo un incontro con ospiti nazionali e internazionali che dibatteranno sul Diritto allo studio. L’incontro, fa sapere Mario Nobile Responsabile Diritto allo Studio di Link: «si occuperà di rilanciare le nostre proposte su finanziamenti, politiche abitative, cittadinanza studentesca, welfare e diritto allo studio».
Sempre a Roma nel giorno 28 febbraio invece, è atteso un presidio davanti il palazzo di viale Trastevere dove si trova il Ministero dell’Istruzione. Gli studenti in quella occasione chiederanno, come fanno da anni con vari forme di dissenso e protesta, una riformulazione dei diritti allo studio che spettano agli studenti, dichiara Roberto Campailla Portavoce Nazionale di Link: «diciamo a gran voce che il tempo è scaduto! Dopo anni di false promesse è giunto il momento di riformare, con il coinvolgimento degli studenti, i Livelli Essenziali delle Prestazioni e di eliminare definitivamente la vergognosa figura dell’ “idoneo-non beneficiario” rifinanziando pesantemente il sistema del DSU così da restituire alla popolazione studentesca del nostro paese quei diritti negati per anni».
Durante il presidio al ministero gli studenti avranno l’occasione di dissentire dalle ultime dichiarazioni del neo ministro Stefania Giannini a proposito della reintroduzione del c.d. “Bonus maturità”. Questo quanto dichiarato dalla ministra, rispondendo ad una intervista rilasciata al Corriere della Sera: « […] Che la carriera scolastica conti per me è importante, lo studente non deve andare all’università vergine, ignorando tutto quello che ha fatto prima, che abbia un peso bisogna valutarlo insieme a tutte le altre componenti che gli vengono richieste. Una cosa è che faccia un test, o un colloquio o una prova a risposta a multiple, però il voto di maturità non è altro che la sintesi che uno ha fatto nei precedenti anni di carriera scolastica, quindi deve esserci». Risposta che ha subito generato una replica da parte di Link, che da mesi si batte contro questo aspetto dell’università, «siamo sconcertati da queste dichiarazioni e ci chiediamo dove abbia vissuto negli ultimi mesi la Ministra, e di come abbia fatto a non accorgersi di migliaia di studenti penalizzati per via del bonus maturità» ha dichiarato Alberto Campailla.
Gli studenti faranno la voce grossa anche contro l’aumento delle tasse, gli studenti apprendono che il neo Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan quando era all’OCSE parlava di aumentare le tasse universitarie e introdurre prestiti d’onore con rimborso condizionato al reddito, a riguardo così si è espresso Campailla: «ci proccupa che, in un’Italia in continua crisi economica e con una perdita di più di 70.000 studenti universitari negli ultimi dieci anni, si possa ancora pensare di aumentare le tasse universitarie e scambiare il diritto allo studio con i prestiti d’onore che regalerebbero al nostro Paese una generazione di indebitati».
Borse di studio e tutela dei diritti degli studenti disagiati e in condizioni economiche svantaggiate, lotta all’eliminazione del numero chiuso che sbarrano l’accesso a vari corsi negli atenei del nostro Paese, questi i temi caldi affrontati da Link-Coordinamento universitario, in questi mesi al centro del dibattito.
Un tema, quello della scuola, che torna centrale in seguito alla nascita del nuovo esecutivo Renzi, che nel suo discorso per chiedere la fiducia alla camera ha indicato come prioritario nel piano di riforme del governo.