Crocifisso come un uomo qualunque. Il valore del Venerdì Santo, per chi crede, è la mortificazione esistenziale del figlio di Dio.
La lacerazione di una vita consumata sotto le risa dei soldati dell’Impero, nel pianto delle donne e della Madre. Il figlio di Dio si è fatto uomo e ha deciso di buttarsi in pasto all’Umanità. Umanità misera, oggi come ieri, che ha fatto della debolezza e dell’inganno la propria migliore virtù.
Gesù scende all’inferno e ci da l’insegnamento della Croce. Quella Croce simbolo di una cristianità redenta, di una Salvezza per l’Umanità.
L’immagine della sua morte si perpetua nei secoli. E nelle sue spine e nel suo sangue un briciolo di Umanità cerca ancora redenzione e salvezza.