Il suo ultimo video è uscito su YouTube il giorno dell’inizio delle presidenziali in Egitto, dopo mesi di silenzio. E in poco piu’ di ventiquattro ore ha ricevuto oltre 100 mila visitatori. Si intitola “Ehna geel … Antu Geel”, che significa pressappoco “Noi siamo una generazione … voi siete (un’altra) generazione” ed è stato prodotto, come tutti gli altri, dai tipi diAxeer Studio. Lontano dalle venue che piacciono alla borghesia aristocratica (e liberal) del Cairo, come il Vent di Downtown e il festival D-CAF, Zap Tharwat è ancora uno dei fenomeni musicali piu’ interessanti dell’Egitto post-2011. Il suo rap muslim friendly insegna ai giovani un sentimento di rettitudine. E li incoraggia a sognare. Ma lancia anche potenti messaggi politici contro il sistema, come in questo ultimo video.
Di lui nei negozi non troverete nemmeno un CD. “Chi se li compra piu’ ”, esordisce divertito quando gli faccio la domanda in un incontro recente al Cairo, presso Axeer Studio un nuovo spazio di produzione indipendente che si concentra sui video musicali. I suoi brani sono pubblicati gratis su SoundCloud. Lungimirante il tipo. A ragione, dati i numeri sulla pirateria in Medio Oriente.
Anche la radio nazionale è off limits. Per lui come per tanti altri cantanti prodotti da piccoli studi la popolarità arriva dal web (la fanpage Facebook di Zap ha 362K like). E dal network di amici. Un mondo sommerso che non entra nelle classifiche ufficiali ma che nessuno ignora. E che sulla scia delle rivolte del 2011 prova non solo ad emergere, ma soprattutto a strutturarsi contro una cultura musicale mainstream percepita da molti giovani come obsoleta. E non è una questione di velo islamico oppure no. Piuttosto di valori irrinunciabili come la giustizia sociale e la libertà di espressione. Nel anni ‘70 il poeta Nejm cantava con Sheikh Imam per mantenere vivo lo spirito critico. Oggi si rappa con Zap. Il suo è un rap che mantiene lo spirito del genere: è nato nei centri urbani come forma di protesta degli esclusi, contro il sistema.
Il ragazzo, in verità nato ad Amman, ha iniziato a rappare nel 2009. Ma il suo primo assaggio ufficiale di fama e’ stato il 23 gennaio 2011, (due giorni prima della rivoluzione egiziana), con la canzone e il video musicale “Kateb le Bokra Gawab” (I write a letter for tomorrow), con la band Asfalt.
Ma di Zap mi interessa anche il business (indipendente) che sta cercando di sviluppare con Axeer Studio, come pure la collaborazione con un brand commerciale come la Coca Cola. Nel 2013 ha partecipato alla loro campagna Etganen (Go Crazy), realizzata in collaborazione con la band Cairokee e la splendida voce di Aida El Ayouby.
Non solo. Dal 2012 il rapper egiziano ha pubblicato tre libri: due di poesie (uno dal titolo Agenda, giunto alla quinta ristampa, e Salam alla quarta ristampa) e uno di racconti brevi (7 Giorni, un bestseller da 6 ristampe in soli 7 mesi). Lui giura di non essere uno scrittore. Ma al Salone Internazionale del Libro del Cairo di quest’anno ha radunato centinaia di fan.
A questo link c’è il suo ultimo video (sottotitoli in inglese).