Sono medici. Vogliono specializzarsi. È un loro diritto. Potrebbero fare la valigia. Scappare all’estero come altri prima di loro, via da un Paese che non sa assumersi la responsabilità del proprio futuro, che non sa scriversi in prospettiva, col buon senso del benessere comune, nel rispetto dei cittadini, tutti. Loro hanno scelto di restare. Ora chiedono un confronto con ministri e tecnici: un tavolo di lavoro congiunto. Di nuovo. Lo fanno con una lettera aperta e con una bozza per la modifica del sistema di selezione per l’accesso alle Scuole di Specializzazione. La questione è seria e riguarda noi tutti. Abbiamo bisogno di specialisti. Preparati, bravi, onesti. Domani potremmo non averne in numero sufficiente per tutti se non si interviene. Oggi.
Ce la mettono tutta: concentrazione, passione, tenacia, creatività. Contagiosa la comunicazione sui social network, dalla fortunata pagina Medici 12 mila borse ai tweet storming; iniziative offline in preparazione, come il flashmob di San Valentino. Impegno meticoloso nel redigere le modifiche necessarie alla riforma di accesso alle scuole di specializzazione che altri avevano scritto per loro, infine. Combattono per un loro diritto: quello di completare la propria formazione universitaria e professionale, difendono il nostro: quello di poterci un giorno affidare alle cure di persone preparate ed oneste. Per questo si improvvisano da mesi, ogni giorno, copywriter, social media manager, blogger, grafici, legali. Per quanto eccezionale possa sembrare, ci stanno riuscendo, alla grande.
Leggete: arriva da Parma questa proposta di modifica del sistema di selezione per l’accesso alle Scuole di Specializzazione in Medicina…