Portineria MilanoIl ridicolo arresto di Noyz Narcos per meno di 15 grammi d’erba. Inascoltate le parole dell’Antimafia

L’arresto di Noyz Narcos, nome d’arte del 36enne Emanuele Frasca, uno dei rapper più noti in Italia, dovrebbe far riflettere ancora una volta la politica italiana. E soprattutto il sistema giudizia...

L’arresto di Noyz Narcos, nome d’arte del 36enne Emanuele Frasca, uno dei rapper più noti in Italia, dovrebbe far riflettere ancora una volta la politica italiana. E soprattutto il sistema giudiziario sull’evidente necessità di depenalizzare le droghe leggere. Narcos è stato arrestato in casa sua, sembra con un quantitativo di marijuana e hashish inferiore ai 15 grammi. Potrebbe capitare a chiunque, in un Paese dove milioni di persone fumano le canne. Narcos è stato sbattuto sui giornali con titoli che rimandano agli anni ’70, la questura di Milano ha persino organizzato una conferenza stampa per rilanciare l’operato delle forze dell’ordine: sarà un caso ma la notizia avrebbe avuto sicuramente clamore anche perché il rapper sta per iniziare il suo tour estivo Ma la gestione mediatica della vicenda è alquanto grottesca, soprattutto in una fase politica particolare come questa, con un folto gruppo di parlamentari pronto a iniziative per liberalizzare il mercato delle droghe leggere che sta cambiando in tutto il mondo, a cominciare dagli Stati Uniti. 

A Linkiesta ne abbiamo fatto una battaglia, dopo che persino la Direzione Nazionale Antimafia nella sua ultima relazione ha notato «l’oggettiva inadeguatezza di ogni sforzo repressivo» contro lo spaccio e l’uso di droghe leggere. Soprattutto «spetterà al legislatore valutare se, in un contesto di più ampio respiro (ipotizziamo, almeno, europeo, in quanto parliamo di un mercato oramai unitario anche nel settore degli stupefacenti) sia opportuna una depenalizzazione della materia». Non solo. Nella sua relazione la Dda spiegava proprio come «si ha il dovere di evidenziare a chi di dovere, che, oggettivamente, e nonostante il massimo sforzo profuso dal sistema nel contrasto alla diffusione dei cannabinoidi, si deve registrare il totale fallimento dell’azione repressiva» o meglio «degli effetti di quest’ultima sulla diffusione dello stupefacente in questione». 

Spiega Niccolò Vecchioni, avvocato di Narcos in una nota: «Con riferimento alla notizia, riportata da alcuni organi di informazione, relativa all’arresto di Emanuele Frasca (in arte Noyz Narcos) preciso che in data 17 giugno 2015 il Tribunale di Milano, sezione direttissime, ha ordinato l’immediata liberazione dell’imputato. Nel corso dell’udienza di convalida il Pubblico Ministero ha riqualificato l’originaria imputazione ritenendo che la condotta contestata integrasse gli estremi del “fatto di lieve entità”. L’arresto è stato eseguito a seguito di una perquisizione domiciliare che ha portato al rinvenimento presso l’abitazione del Frasca di un modestissimo quantitativo di marijuana e hashish che l’imputato deteneva per uso esclusivamente personale. In sede di interrogatorio il mio assistito ha chiarito che le sostanze erano suddivise in diverse bustine in ragione della loro diversa qualità e ha altresì precisato che alcuni degli involucri sequestrati contenevano minimi residui di sostanza precedentemente consumata. Il processo è stato rinviato alla data del 21 settembre 2015 e si confida in un epilogo decisorio favorevole per l’imputato».

E pure Patrizio Gonnella,  presidente di Antigone ha cosi commentato: «Il caso di Noyz Narcos, arrestato per pochi grammi di Hashish e Marijuana, rende ancor più evidente l’urgenza di una nuova legge sulle droghe. Non è possibile utilizzare le nostre energie, le nostre risorse economiche e umane, il nostro sistema di sicurezza e giudiziario per fatti di questo tipo»

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