From Paris with blogSessismo a targhe alterne

Il sessismo è diventato ormai il Golem della nostra vita quotidiana, soprattutto in Francia. Tutti i santi giorni c'è sempre un caso di sessismo da denunciare o contro il quale indire una petizione...

Il sessismo è diventato ormai il Golem della nostra vita quotidiana, soprattutto in Francia. Tutti i santi giorni c’è sempre un caso di sessismo da denunciare o contro il quale indire una petizione. Sessismo tra i banchi di scuola, sessismo in tv, sessismo nel mondo del lavoro, sessismo sui cartelloni pubblicitari. Il mondo è sempre stato e sempre sarà una congiura contro la donna, vittima di una società irrimediabilmente maschilista. E se il sessismo è capace di annidarsi ovunque, soprattutto nei dettagli più impercettibili, ogni stereotipo diventa un nemico da abbattere, un discorso da condannare, un uomo in più da umiliare, con buona pace dell’ironia e della possibilità di esprimere liberamente ciò che si pensa.

Nonostante la guerra contro il sessismo si avvalga di una milizia efficace e implacabile, agli occhi attenti – e un po’ radical chic – delle femministe e delle militanti per le pari opportunità ultimamente è sfuggito un “crimine” che di certo non sarebbe dovuto passare inosservato. Da qualche giorno, infatti, circola in Rete una foto in cui Marion Maréchal-Le Pen, nipote di Marine e più giovane deputata della storia della Repubblica francese – milita nel Front National ed è stata eletta all’età di 22 anni, – invita gli elettori che si recheranno alle urne per le imminenti elezioni regionali a disegnare un cuoricino sulla scheda elettorale. Più che ovvio che si tratti di un fake, visto che tale procedimento la renderebbe nulla.

Al di là dell’allusione alla stupidità dei potenziali elettori del FN – in questi casi una battuta vale l’altra, – quello che sorprende è che in questo fotomontaggio la giovane donna appare in una posa piuttosto ammiccante, una scelta che non sembra affatto casuale. Anzi, pare proprio che la deputata abbia bisogno di raccattare voti grazie alla sua avvenenza fisica, seducendo in qualche modo i suoi elettori. “Se vuoi proprio farmi piacere votando per me domenica – si legge sulla foto – disegna un cuoricino sulla tua scheda e saprò che ti piaccio”. Ma questo è niente. Il profilo Facebook che ha postato la foto – che, tra l’altro, appartiene ad una donna – ha accompagnato l’immagine con questa frase: “Bien envie de te dessiner autre chose… “, ovvero “Avrei molta voglia di disegnarti altro… “. Un’espressione che lascerei alla vostra libera interpretazione.

Per non parlare dei commenti in calce al post, tra i quali ce n’è uno in cui si legge testualmente: “Je propose une bite pour tous ceux qui veulent l’enculer… oups… “, ovvero: “Propongo un cazzo per tutti quelli che vogliono incularla”, un commento “likato” e condiviso anche da altri utenti. Inutile aggiungere altro, no?

Ecco, sono sicuro che quella delle paladine dei diritti delle donne sia stata solo un’enorme svista – nessuna segnalazione, nessuna petizione, nessun post che denuncia l’accaduto (se ce ne sono, sarò ben lieto di vederli) – e che non ci siano donne di serie A da proteggere ad ogni costo e donne di serie B – cioé quelle che ci stanno antipatiche perché non condividiamo le loro idee – con le quali ci si può permettere di tutto. Dico bene? Eh, speriamo…