A dispetto di ciò che si racconta, la nostra epoca e il nostro mondo hanno ancora bisogno di giornalismo, ma che sia di qualità e di approfondimento. Non solo per ordinare, sintetizzare e spiegare le migliaia di informazioni che riceviamo quotidianamente – un incessante bombardamento di news, immagini, commenti, interpretazioni, spot -, ma anche per contrastare la manipolazione propagandistica a cui ognuno di noi è soggetto ogni minuto della propria vita. Se i giornalisti di oggi sono meno “avventurosi” di quelli di una volta passando molte più ore dentro una redazione, è anche vero che, rispetto al passato, ci si può avvalere di tecnologie raffinatissime che permettono di fare un buon lavoro di ricerca senza muoversi dalla propria scrivania. Tanto che anche nel nostro paese – soprattutto per merito dell’AGI, l’associazione di giornalismo investigativo – si stanno diffondendo le migliori tecniche di investigazione digitale per recuperare preziosi informazioni sul web e, in primis, sui social network.
Il ruolo centrale del giornalismo e dei mass media nella nostra società è stato raccontato – celebrato o condannato – anche dal cinema, sebbene i film memorabili non siano ancora molti. Qui di seguito elenchiamo i più importanti, ricomprendendo anche le serie televisive.
FILMS
Quarto Potere (1941, di Orson Welles con Orson Welles)
Anche se non è proprio un film sul giornalismo.
L’Asso nella Manica (1951, di BillY Wilder con Kirk Douglas)
Spietata critica della società dei media e del successo a tutti i costi (in questo caso rincorso da un giornalista di provincia) della società americana. Nessuno si salva e probabilmente per questo la pellicola risultò indigesta sia al pubblico che ai critici.
Tutti gli Uomini del Presidente (1976, di Alan J. Pakula con Dustin Hoffman e Robert Redford)
Il film sulla madre di tutte le inchieste, quella denominata “Watergate” e condotta da Bob Woodward e Carl Bernstein con l’aiuto di tutta la squadra del Washington Post.
Il Caso Spotlight (2015 di Thomas McCarthy con Mark Ruffalo e Michael Keaton)
Due premi Oscar per una pellicola che racconta l’inchiesta del Boston Globe sullo scandalo pedofilia della diocesi locale. Una storia, in verità, che si presta poco al racconto cinematografico.
Quinto Potere (1976, di Sidney Lumet con Faye Dunaway)
Una delle prime critiche e condanne all’uso spregiudicato dell’informazione televisiva.
Salvador (1986, di Oliver Stone con James Woods)
La guerriglia salvadoregna (contro la feroce dittatura) raccontata e fotografata da un giornalista in crisi (James Woods).
The Agronomist (2003, di Jonathan Demme)
Splendido documentario sulla storia del giornalista – laureato in agraria – Jean Dominique che acquista una radio per diventare la voce del popolo haitiano contro le ingiustizie della dittatura.
The Insider (1999, di Michael Mann con Al Pacino e Russell Crowe)
Sulla guerra alle multoinazionali del tabacco.
Un Anno Vissuto Pericolosamente (1982, di Peter Weir con Mel Gibson e Sigourney Weaver)
Considerato uno dei film più importanti sul mestiere del reporter in zone “calde” del pianeta. A rivederlo oggi, ci vorrebbe molto pazienza per portarlo a termine.
Zodiac (2007, di David Fincher con Jake Gyllenhaal e Robert Downey jr)
L’ossessione per l’assassino ossessivo che colpisce anche il giornalista del San Francisco Chronicle Paul Avery (Robert Downey Jr) e il giovane vignettista Robert Greysmith (Jake Gyllenhaal).
Cronisti d’Assalto (1994, di Ron Howard con Michael Keaton e Glenn Close)
La competizione fra media d’informazione.
Eroe per Caso (1992, di Stephen Frears con Dustin Hoffman)
Fra commedia e dramma, uno dei tanti film che denunciano il cinismo dell’informazione televisiva.
Lo Sciacallo – The Nightcrawler (2014, di Dan Gilroy con Jake Gyllenhaal)
Sbandato senza scrupoli (Jake Gyllenhaal) s’improvvisa reporter di strada capace di uccidere anche il proprio collaboratore pur di confezionare un prodotto di cassetta dall’audience potenzialmente elevato.
Diritto di Cronaca (1981, di Sydney Pollack con Pawl Newman)
Anche qui la denuncia riguarda il carrierismo sfrontato nel mondo giornalistico.
Il Rapporto Pelican (1993, di Alan J. Pakula con Denzel Washington e Julia Roberts)
Studentessa di legge e giornalista affermato intuiscono oscure connessioni tra le morti violente di due giudici della Corte Suprema.
Sotto Tiro (1983, di Roger Spottiswoode con Nick Nolte)
All’interno della guerriglia nicaraguense.
Urla del Silenzio (1984, di Roland Joffè con Sam Waterston)
Cronache dal massacro cambogiano.
Fortapasc (2008, di Marco Risi con Libero De Rienzo)
Il coraggio e l’uccisione di Giancarlo Siani, giornalista anti-camorra. La lotta fra il giornalismo dei mestieranti e il giornalismo di chi ci crede veramente.
Whiskey Tango Foxtrot (2016, di Glenn Ficarra e John Requa con Tina Fey)
Commedia nera che racconta le “avventure” in Afghanistan della reporter di guerra Kim Baker.
La Regola del Gioco (2015, di Michael Cuesta con Jeremy Renner)
Un reportage scottante sulle attività illegali dei servizi segreti americani mette in pericolo la vita di un giornalista coraggioso. Si tratta dell’indomito Gary Webb che, nonostante le onorificenze ricevute, sarà emarginato dai colleghi e indotto al misterioso suicidio.
Veronica Guerin – Il Prezzo del Coraggio (2003, di Joel Schumacher con Cate Blanchett)
Il merito della pellicola sta nell’omaggio a Veronica Guerin (interpretata da Cate Blanchett), giornalista del Sunday Indipendent che ha sacrificato la propria vita per denunciare la diffusione del traffico di droga a Dublino. Fu barbaramente uccisa per volontà di John Gillig, il signore della droga che entrò al centro delle sue inchieste.
The Truth – Il Prezzo della Verità (2015, di James Vanderbilt con Cate Blanchett e Robert Redford)
Un’inchiesta che mette in discussione l’appartenenza dell’allora presidente degli U.S.A. George W. Bush alla Guardia Nazionale Aerea durante la guerra nel Vietnam e che costa la carriera a chi l’ha realizzata.
SERIE TV
Vanguard (Current TV) – Speciale sul “Giornalismo Investigativo”
Si tratta di tre puntate dedicate al giornalismo d’inchiesta andate in onda nel 2010 sull’ex canale italiano di Sky.
Black Mirror (2011-2016)
L’anomala miniserie britannica che analizza i (possibili) disagi procurati dalla tecnologia digitale, non può fare a meno, contemporaneamente, di descrivere i traviamenti della “società dello spettacolo” in cui abitiamo.
The Jinx: The Life and Deaths of Robert Durst (2015, di Andrew Jarecki)
Il regista Andrew Jarecki riesce incredibilmente a far confessare al milionario Robert Dust gli omicidi per cui non era mai stato condannato.
The People v. O. J. Simpson: American Crime Story (2016, con Cuba Gooding Jr. e John Travolta)
Il racconto, a puntate, dell’incredibile vicenda giudiziaria di O.J.Simpson, l’ex campione di football divenuto una star televisiva. Non si tratta ovviamente di una serie dedicata all’attività giornalistica, ma di una lucida testimonianza su quanto il potere dei media possa influenzare le masse fino a contribuire a rovesciare un verdetto che si dava per scontato sin dall’inizio.