Ha 28 anni e si è messo in testa di rivoluzionare il mondo degli appalti pubblici.
Salvatore Bungaro con la startup nata attorno alla piattaforma AppaltiFacili.it sta tentando un’impresa impossibile in un paese immobile come l’Italia e nel settore storicamente più refrattario ai cambiamenti: quello delle gare d’appalto per l’edilizia.
Ha infatti strutturato un servizio online che utilizza un software innovativo ed un ufficio gare composto da 15 specialisti nella redazione dei documenti per partecipare alle gare d’appalto: la partecipazione diventa una questione di 5 minuti, i piccoli e medi imprenditori devono soltanto pensare a svolgere la propria attività, senza preoccupazioni burocratiche o esclusioni dovute a cavilli presenti nei bandi di gara.
Molte più aziende possono quindi, concorrere alle gare d’appalto, garantendo una maggiore concorrenza e trasparenza.
Lo abbiamo incontrato per saperne di più.
Il mondo degli appalti è visto come un mondo in cui è impossibile cambiare qualcosa. Pensi davvero di riuscirci?
Ovviamente non ho il potere di cambiare il mondo degli appalti pubblici da parte della Pubblica Amministrazione, ma lo cambierò da parte dell’operatore economico: infatti con il mio progetto permetto a tutte le micro e piccole imprese non strutturate, ma con i requisiti in regola, di partecipare agli appalti pubblici anche senza avere il know-how burocratico e senza investire un budget enorme.
Lo stesso vale per le medie e grandi imprese, infatti riusciamo con la nostra piattaforma a far ridurre i costi di gestione del loro ufficio gare anche fino al 68%. Il tutto con la garanzia di non essere esclusi.
Come ti è venuto in mente?
Frequento i cantieri da quando ho 3 anni (mio padre mi ci portava tutte le estati), quindi da una parte è vero che ho solo 28 anni, ma dall’altra ho 25 anni di esperienza e quindi conosco tutti i problemi che un imprenditore deve affrontare.
L’idea mi è venuta in mente quando una sera di due anni fa alle 21:00 i miei amici mi chiamarono per andare a mangiare una pizza, ma io dovevo “chiudere” una gara d’appalto che aveva scadenza il giorno dopo alle ore 12:00, tra ansia e nervosismo iniziai a pensare che un imprenditore o il personale di un’azienda non possa perdere il diritto alla libertà e quindi ho iniziato a chiedermi come poter automatizzare il tutto.
Come hai strutturato il progetto?
Il progetto è abbastanza complesso: ho dovuto progettare una piattaforma web in base alle mie esigenze, che avrebbe automatizzato per circa l’80% la preparazione della documentazione amministrativa di una gara d’appalto.
L’altra sfida è stata quella di selezionare personale altamente specializzato per controllare il lavoro del software in primis e soprattutto analizzare ogni singolo bando e redigere la documentazione di gara ad hoc.
Come hanno reagito le imprese storiche al cambiamento ?
E’ stata dura all’inizio spiegare a imprenditori di vecchio stampo che ormai il lavoro può essere automatizzato e quindi portare risparmio di tempo alla loro azienda con la garanzia di non essere esclusi. Infatti la mia piattaforma permette di partecipare ad un appalto pubblico in meno di 5 minuti, perché è possibile scaricare sul proprio pc, tutta la documentazione di gara redatta appositamente per l’azienda (Con carta intestata ed eventuali documenti allegati). Ovviamente senza rischi di esclusione visto che abbiamo un doppio controllo di qualità interno e abbiamo un software che sui dati “fissi” non può commettere errori.
Ma quindi fai sul serio….?
Amo le grandi sfide e sono sicuro che l’imprenditore italiano che opera nel settore degli appalti pubblici sia stanco di continuare a utilizzare procedure obsolete con rischi di esclusione enormi e costi spropositati.
A meno di un anno dal lancio del nuovo software, oltre 5000 aziende ci hanno dato fiducia e questo è il dato che mi fa pensare che possiamo fare davvero sul serio e che dall’altra parte ci sono imprenditori entusiasti del servizio.
Se potessi intervenire da parte della P.A., cosa cambieresti?
Bella domanda.
Innanzitutto cercherei di rendere il più statico possibile la redazione del bando e del disciplinare da parte della P.A., quindi di standardizzare il più possibile.
E’ evidente che qualche ente, pur di aumentare la soglia di ingresso degli operatori economici e quindi, ridurre il numero di partecipanti (Immagino sia questo il motivo), articola i bandi e i disciplinari riempiendoli di molte clausole che all’occhio di un operatore economico non esperto, possono sfuggire con la conseguente esclusione dalla gara.
Io credo che invece sia giusto valutare gli operatori economici per i loro requisiti e ovviamente escludere le imprese che non hanno gli stessi.
Standardizzare i bandi e i disciplinari , permetterebbe a tutte le imprese con i requisiti in regola di non essere esclusi per motivi banali.
Sarebbe bello iniziare ad utilizzare un software comune a tutte le imprese… tipo il mio!