ilGraffioBatman, il tedeschellum, le preferenze e il male assoluto

Tutti ricordano Batman Fiorito, l’ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio, finito nei guai per peculato ed altro ancora. Pochi però rammentano che Fiorito è stato un figlio delle preferenze. Quelle st...

Tutti ricordano Batman Fiorito, l’ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio, finito nei guai per peculato ed altro ancora. Pochi però rammentano che Fiorito è stato un figlio delle preferenze. Quelle stesse preferenze, che oggi in tempi di discussione serrata sulla legge elettorale molti vogliono ripristinare, dalla destra al centro alla sinistra: Fratelli d’Italia, Articolo uno, Alternativa popolare, Sinistra italiana…Più di 20 anni fa, prima di Tangentopoli, era il 1991, abbiamo visto in tanti il film di Daniele Lucchetti magistralmente interpretato da Nanni Moretti (nel ruolo del deputato Botero) dal titolo “Il portaborse”. Era un film sul malcostume e la degenerazione delle preferenze nelle competizioni elettorali. La pellicola stigmatizzava lo strapotere delle clientele democristiane e socialiste che proprio attraverso le preferenze selezionava una pessima classe politica, dove non erano estranee anche le collusioni con la criminalità mafiosa. Nel 2017 siamo ancora allo stesso punto: chi si riempie la bocca con le preferenze dovrebbe spiegare prima di tutto come evitare le storture clamorose del passato, se non lo fa è grave, molto grave. La politica clientelare fra le tante sue colpe è anche la responsabile principale del debito pubblico italiano, che come è noto è piuttosto elevato. E sta pesando su intere generazioni di italiani. No, le preferenze non sono la panacea di tutti i mali, per certi versi esse stesse sono il male assoluto.