InversamenteAmo i film distopici perché da quando sono nata vivo nel Game

Da un po 'di tempo a questa parte ho scoperto una passione travolgente. Film distopici. La distopìa mi entusiasma. Mi accendo. Soprattutto ha un effetto catartico. Forse i film distopici mi piac...

Da un po ‘di tempo a questa parte ho scoperto una passione travolgente.
Film distopici.
La distopìa mi entusiasma. Mi accendo. Soprattutto ha un effetto catartico.

Forse i film distopici mi piaccono tanto, perché sono figlia di una generazione distopica. Per un pelo (un grosso pelo) non sono Millennials. Epperò non sono ancora agée.

Nel 2020 compio i fatidici 40 anni e realizzo, leggendo The Game di Alessandro Baricco , che è internet incluso da 50 anni e il web nel 2019 ne ha compiuti 30. Ergo sono nel mezzo!
Quindi da quando sono nati vivi in ​​una realtà distopica!

Vivo da sempre nel gioco!

La rivoluzione tecnologica ripercorsa da Baricco in The Game è una rivoluzione antropologica che chiama “insurrezione mentale” che ci ha catapultati in un mondo – il web – liquido. Senza un inizio e una fine. Senza uno storia. Senza un popolo. Occupato da comunità.

Un mondo “smaterializzato” retto dalla “gamification”.

Un po ‘quel mondo distrutto dagli effetti speciali di una scena più spettacolari di Doctor Strange . Quando il protagonista scappa dal nemico e tutto intorno, la metropoli, si rimaterializza continuamente, aprendosi in nuove dimensioni. Vieni ad essere in un caleidoscopio digitale.

Lo stesso analizzato in The Game Unplugged . Qui la lotta tra la diffusione e l’identità viene sviscerata in ogni sua dimensione. Ossimoro fondamentale di questa epoca.
Esattamente 30 anni dopo la nascita del web, il cui inventore, Tim Berners Lee , non molto tempo fa ha dichiarato: “Il web è più un’invenzione sociale che tecnica. L’ho progettato perché aveva una ricaduta sociale, perché aiutasse le persone a collaborare, e non è un giocattolo tecnologico ”.

Ogni schermo è dunque un portale verso un altro mondo (fatto di bit e di bot in corsa continua verso il podio dei like). Questa l’essenza della distopìa. A noi le sfide quotidiane per non perdere la nostra identità umana che non è liquida. Dobbiamo imparare a navigare nel flusso secondo la direzione che noi vogliamo dargli.

Baricco ha un nome per questo pezzo di storia contemporanea che stiamo vivendo in modo sempre più distrutturato (nonstante le straordinarie potenzialità che ci accade). Un’era geologica, radicalmente diversa dalle precedenti: antropocene. Una nuova era antropologica! Dobbiamo però far sì che si tratti di una evoluzione.

(Continua)

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