Pop cornUna sera tra libri e vaccini per conoscere il volto dell’Italia vera

Moliterno, Presentazione di "A mani nude" (Foto: Pasquale Dicillo)
Moliterno, Presentazione di "A mani nude" (Foto: Pasquale Dicillo)

Per nostra fortuna la campagna italiana di vaccinazione contro il Covid è una marcia continua e determinata. Per averne la precisa misura basta andare a vedere i vari punti vaccinali disseminati nei territori che stanno lavorando, ogni giorno, per mettere in sicurezza tutti noi. A me è capitato di recente di trovarmi a pochi passi dal punto vaccinale temporaneo di Moliterno, uno dei primi comuni lucani ad essere diventati “zona rossa”durante la prima ondata, per capirlo meglio. Vedere con i propri occhi, anche se un po’ distante, come anche i territori più interni stiano contribuendo a rafforzare le nostre difese contro il virus invisibile da la sensazione precisa e tonda del tempo che stiamo vivendo e di come la globalizzazione della paura, che ha frantumato ogni nostra certezza, stia producendo una risposta collettiva straordinaria e incoraggiante. Straordinaria anche la coincidenza che mi ha fatto trovare difronte a questo scenario: la presentazione del mio ultimo libro A mani nude (Valentina Porfidio Editore, 2021), nel quale racconto e faccio raccontare a diversi testimoni, attraverso la formula del dialogo, l’esperienza di vita e professionale vissuta durante i primi mesi della pandemia, quando tutto era imprevedibile e poco era certo. E proprio mentre la discussione dipanava la sua matassa, tra commozioni, ricordi e visioni future, la coda delle persone in fila per il vaccino si assottigliava sempre più fino ad esaurirsi. L’Italia vera, il paese reale, è questo qui.
Nel giardino del convento di Santa Croce di Moliterno, luogo ideale di ostinata bellezza, una piccola comunità tra diversi si è ricreata, unita non solo dal ricordo o dal dolore, ma dalle parole che raccontano le diverse storie e avvicinano le persone. Unita dalla buona volontà, dal senso del dovere civico e morale. La cultura, ancora una volta, ha fatto il suo mestiere. Perché nel tempo in cui il distanziamento fisico è ancora una forma di difesa dal contagio, solo le parole possono unire, cicatrizzare, ricucire. Rammendare la comunità è quindi una delle sfide più alte con e quali oggi dobbiamo fare i conti, indipendentemente da quale sia il nostro ruolo sociale. Perché è solo con il contributo di tutti, con il senso di responsabilità e con una straordinaria solidarietà tra di noi che riusciremo a costruire un nuovo tempo, a piantare la vigna che un giorno darà i suoi frutti.

A fine presentazione, dopo quasi due ore piene e rapide, il sindaco Rubino comunicherà sui social che oltre 130 persone si sono sottoposte alla vaccinazione straordinaria organizzata con il contributo delle unità speciali inviate dal Generale Figliuolo, il team Alpha del Ministero della Difesa, per coprire quei territori più complessi e raggiungere il maggior numero possibile di persone da vaccinare. Un risultato bello, pieno e luminoso che dona speranza e risponde con pragmatismo alla polemica contro i green pass e alle violente manifestazioni dei negazionisti di tutto solleticati e corteggiati da certa politica in cerca del voto perduto. La speranza del signor Giuseppe che per colpa del Covid è stato ricoverato in ospedale, lo racconta commosso, e vede nel vaccino la sola arma utile. La speranza che si legge nelle pagine di A mani nude e non per opera dell’autore ma per lo sguardo verso un orizzonte nuovo che i suoi interlocutori impongono al lettore. La stessa speranza che, riportando tutto a casa dopo la bella serata moliternese, viveva ancora sulla pelle e non aveva alcuna voglia di trasformarsi in paura.

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