Premessa: Gennaio 2020 – Vivo a Pechino con marito e due bambine. Per il Capodanno cinese siamo in città, le bambine hanno solo 4 giorni di vacanza e viaggiare insieme ad altri 420 milioni e passa di persone…beh, anche no! Girano voci di una strana polmonite… ma a 2 ore di volo … “praticamente un altro paese” penso io, da buona Europea.
Poi…Attorno al 26 non si entra e non si esce più da Pechino su gomma (cosa in realtà non da poco, dato che si stima che l’80% dei movimenti durante il Capodanno siano proprio su gomma). I treni e gli aerei continuano a partire. Wuhan è bloccata. Vivendo in una piccola comunità expat si respira un gran nervosismo. I diplomatici sono in subbuglio: si cercano disperatamente macchine, bus, treni e ponti aerei per uscire da Wuhan … una sorta di “Fuga per la vittoria” con come avversario, un ignoto virus.
Il 28 gennaio siamo su un aereo, anche lì a ripensarci … stile: una nave che affonda. Siamo partiti con una valigia da cabina a testa lasciando tutto a casa a Pechino. I voli, vuoti, ospitano praticamente solo mogli e bambini non cinesi. Sappiamo solo che la scuola sarà chiusa per tre settimane; l’inquinamento galoppa, forse è meglio approfittare delle care e amate Dolomiti. Atterriamo in Europa. Un’altra galassia: nulla viene chiesto, business as usual.
Il resto è storia.
La mia: verso marzo proviamo a rientrare a casa, a Pechino. Mio marito con visto di lavoro può, le bambine ed io no. Non siamo “essenziali”. Quindi decidiamo di tornare a Londra, nella nostra casa pre-Cina. Le cose cambiano solo quando il mio ufficio riesce a darmi un visto di lavoro che include anche loro. A quel punto è maggio 2021.
Riparte la giostra.
Non mi posso certo comparare a viaggiatrici (e viaggiatori) passati alla storia per incredibili prodezze e scoperte in tempi più o meno antichi. Non posso certo fare paragoni con viaggi in nave, cammelli, carrozze e carovane in foto color seppia. E dopo un anno e mezzo così bizzarro per tutti, in cui molti si sono letteralmente trovati chiusi in casa, nulla aggiungerò io e i miei racconti…
…ma tanto è che eccomi qua in viaggio dall’Europa alla Terra di Mezzo, le mie due piccole Marco Polo ed io.
Certo è che se penso ai tempi biblici, mille preparazioni, false partenze, ansie, agitazione, incertezze, ignoranze, quarantene (!!!) e trepidazione da viaggio, i miei pensieri vanno subito ai racconti letti nei libri e romanzi! Al ritmo di … po-si-ti-vo!
Alla prossima puntata…