La classifica della raccolta differenziata è impietosa con il Sud: Pordenone batte Siracusa 76,6% a 3,8%. È il Nord che primeggia con Novara, Verbania e Asti nelle prime quattro posizioni. Ben 12 milioni d’italiani differenziano oltre il 50% della spazzatura, ma per Siracusa (città natale del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo) la raccolta è ferma al palo e, in fondo alla classifica, insieme a Catania, Enna, Palermo e Messina si conferma l’emergenza rifiuti dell’intera Sicilia. La città friulana di Pordenone svetta grazie all’avvio, nel 2009, del sistema di raccolta porta a porta con il ritiro periodico a domicilio che ha consentito di scalare la classifica partendo dal 46,3% del 2008.
Per i comuni piemontesi le buone performance si registrano ormai da diversi anni e la percentuale di raccolta differenziata è consolidata tra il 65 e il 73%. Al quinto posto risulta il comune di Avellino, con il 62,9% dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato grazie al salto effettuato nell’ultimo anno. Gli incrementi maggiori anche a Oristano, Caserta e Frosinone. In fondo alla classifica, a fare compagnia ai comuni siciliani con percentuali inferiori al 10%, ci sono Iglesias, Taranto, Trapani e Vibo Valentia. I dati sono stati elaborati dall’Istat nel 2010 e prendono in considerazione i servizi di raccolta differenziata di tutti i comuni capoluogo di provincia.
Primeggia il Veneto che lancia la volata ai comuni del Nordest che mediamente raccolgono il 44,5% dei rifiuti urbani in modo differenziato. Nel Nordovest sono il 39,7%, al Centro il 26,9%, quelli del Sud il 20,4% e i comuni delle Isole appena il 13,5%.
Il trend è in aumento ovunque, ma sono solo 26 (su 110) i capoluoghi di provincia ad aver raggiunto l’obiettivo imposto dalla normativa del 50% di raccolta differenziata nel 2009. Ecco quello che finisce nei bidoni colorati della raccolta differenziata: 35,2% è carta, il 31,7% rifiuti verdi, organico e legno, il 12,4% vetro e l’11,9% sono ingombranti, imballaggi in materiali misti, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, inerti, rifiuti tessili, 5,9% materie plastiche e il 2,7% sono metalli.