Gli amici Facebook non sono tutti uguali. Ma sono diventati la ragion d’essere per molte persone: la quantità di contatti censiti sul social network rappresenta un motivo di vanto, un feticcio di successo personale, per milioni di individui. Anche la convinzione che la home di Facebook mostri tutte le notifiche provenienti dagli amici è altrettanto diffusa – ma assolutamente non fondata. La piattaforma seleziona con un software le notifiche che ritiene siano più interessanti per l’utente, eliminando le altre. Lo scopo dichiarato è quello di filtrare il “rumore” informativo che proviene dalla proliferazione eccessiva di contenuti postati dagli amici, per rendere più interessante la visita su Facebook e trattenere gli utenti il più a lungo possibile. L’esito è che le notifiche relative ai contatti con cui si interagisce di più appaiono più spesso, mentre quelle degli amici più distanti si rarefanno fino a sparire.
I potenziali amici Facebook sono oggi più di 500 milioni. Questo è il numero degli utenti registrati. Le statistiche ufficiali dichiarano che la loro attività equivale alla produzione di oltre 360 miliardi di post all’anno: in media più di 30 miliardi al mese, quasi un miliardo ogni giorno. Per seguire le statistiche su Facebook in Italia, è possibile consultare l’Osservatorio Facebook di Vincenzo Cosenza.
Dal punto di vista dell’esperienza individuale questi numeri corrispondono a uno tsunami di informazioni: seguire tutte le notifiche dei propri amici Facebook sarebbe come trovarsi in una stanza di pochi metri quadri dove centinaia di persone parlano insieme o sventolano istericamente stampe fotografiche per farsi notare nel tumulto.
L’edge rank degli amici e delle notifiche. Zuckerberg e i suoi collaboratori hanno deciso che ognuno di noi può frequentare le notifiche di 250 amici Facebook al massimo. La quantità di relazioni stabili che si possono sostenere in una rete sociale è oggetto di indagini antropologiche e matematiche da lungo tempo: un esempio famoso è quello del numero di Dunbar che fissa il tetto a 150.
Le notifiche che compaiono sulla home di Facebook obbediscono a una concezione più ottimistica, ma sono comunque filtrate da un algoritmo che limita le fonti a 250 contatti, e che stabilisce una regola in base alla quale il post può aspirare a essere visualizzato nel rullo delle notifiche degli amici. Dal punto di vista del software, immagini, commenti, dichiarazioni di stato, tag e like, sono “oggetti” fino a quando si limitano a essere il risultato di un post eseguito da un utente. Nel momento in cui viene manipolato dagli amici, la loro interazione tramite la lettura e altri commenti, tag, like, lo rende un edge.
Ottimizzazione delle notifiche: affinità, importanza, novità. Una notizia può aspirare alla divulgazione quando prova a essere più interessante delle altre. L’edge rank di Facebook compie questa valutazione “pesando” 3 parametri:1) il grado di affinità tra l’utente destinatario della notifica e il creatore del post: più si interagisce con i contenuti proposti da un amico, maggiore diventa il valore dei suoi post; 2) l’importanza del tipo di post: l’immagine vale più del commento, che vale più del tag, che vale più del like, che vale più del semplice clic; 3) la distanza cronologica dalla creazione del post: più l’edge è vecchio, minore è il suo valore e la sua capacità di farsi largo tra le altre notifiche. Il prodotto matematico di questi tre valori stabilisce se la notifica apparirà o meno nel rullo delle notifiche di ciascuno degli amici Facebook cui l’utente è collegato. Per approfondire è possibile accedere alla presentazione ufficiale di Facebook, cliccando sulla finestra Sessions, poi sul video Techniques, avanzando fino al minuto 22 circa.
Facebook, gli amici e la pubblicità. Il controllo delle notifiche è teso a creare un ambiente che massimizzi il divertimento e il desiderio degli utenti di rimanere sulla piattaforma di Facebook. Tuttavia un software che è in grado di comprendere gli interessi e il grado di affinità degli utenti, è anche in grado di selezionare al meglio le proposte commerciali da sottoporre alla loro lettura. EdgeRank sotto questo punto di vista si comporta come il cugino più anziano PageRank, che presta il suo onorato servizio sulle pagine di Google. Come insegnano i due fondatori di Google, Page e Brin, le inserzioni pertinenti con le richieste degli utenti non sono vissute come pubblicità, ma come informazioni (più o meno gradite). Facebook non si fonda sulle interrogazioni, ma sulle relazioni e sulle affinità tra gli utenti. Gli annunci pubblicitari non sono profilati sul contenuto delle domande, ma sui profili personali che si disegnano nel grafo delle relazioni di amicizia e nelle interazioni sui contenuti degli edge. PageRank ci vende quello che chiediamo, EdgeRank ci rivende per quello che siamo: l’amicizia ha un prezzo. E se Facebook equivale alla somma di 500 milioni di amici, questo prezzo è stimato 50 miliardi dollari: chi trova un amico trova 100 dollari per Zuckerberg.
*Epistemologo e fondatore di Pquod.