«La mia azienda possiede 21 autocarri. Per installare blackbox e per le chiavette, i sistemi operativi e per iscriverci al Sistri abbiamo speso trentamila euro nel 2010. Adesso dovremmo esborsarne altri 4000 per il 2011. E non siamo affatto sicuri che il Sistri entri davvero in funzione».
Pierluigi Galli è un imprenditore milanese, titolare della Galli ecologistica, situata in zona viale Certosa, trasporta rifiuti speciali, e anche quelli pericolosi. La sua è una voce da dentro il caos Sistri. Basta affacciarsi nei forum di settore per leggere le giaculatorie degli operatori, stressati da una normativa che cambia continuamente («ho appena fatto seguire ai miei autisti dei corsi e già è tutto cambiato»; «cosa ce ne facciamo dei formulari in questo periodo di doppio binario?»; «a un collega la sim card necessaria per il collegamento gps delle black box ha continuato a trasmettere dati anche a motori spenti e gli è arrivata una bolletta da duemila euro»).
Signor Galli, la sua azienda risulta iscritta al Sistri già dall’anno scorso, e avete ricevuto tutto il materiale informatico necessario. Avete provato a far funzionare il sistema?
Guardi, è proprio inutile. Una perdita di tempo e quindi di denaro che non posso assolutamente permettermi.
Ci faccia un esempio.
Quando abbiamo fatto delle simulazioni, alcuni mesi fa, sono state riscontrate anomalie nel funzionamento del sistema, soprattutto nella raccolta e trasmissione dei dati, e abbiamo chiesto dei chiarimenti al personale addetto del ministero dell’Ambiente. Sa dopo quanto tempo sono arrivati? Quindici giorni. E se avessimo avuto tutto installato, tutto pronto, tutto operativo, cosa facevo, tenevo i camion fermi per quindici giorni, in attesa che qualcuno si degnasse a rispondermi?
Cosa che ha dovuto già fare quando ha installato le black box.
Certo. In media i miei camion sono stati fermi tre ore ognuno, e per ogni installazione ho sganciato alle officine autorizzate 350 euro: ha idea del giro di soldi che c’è dietro questo affare? Ho fatto seguire due corsi di aggiornamento ai miei dipendenti dell’ufficio che mi sono costati mille euro. Ma devo organizzare anche dei corsi per gli autisti, con i mezzi che saranno logicamente fermi, e quindi un mancato guadagno all’azienda. Il ministro dice che a conti fatti ci sarà un risparmio del 50-80 per cento, ma fino ad ora io vedo solo esborsi. E come li recuperiamo questi soldi? Senza considerare poi i costi nascosti: ad esempio, quando tutto andrà a regime, dovremo trasmettere i dati sui percorsi dei camion e quindi dei rifiuti attraverso le sim card inserite nelle black box. Dovremo sottoscrivere un contratto per il traffico dati? E con quale operatore telefonico? Quanto ci costerà? Ci saranno agevolazioni fiscali? Nessuno sa risponderci.
Ha un’ipotesi di come potrete fare fronte a queste spese?
Eh, si vocifera che la soluzione migliore sarebbe aumentare le tariffe e quindi le tasse per cittadini e aziende, ma certo è solo un’ipotesi e non è certamente la più popolare.