A febbraio Gheddafi imperatore di carta

A febbraio Gheddafi imperatore di carta

Il tramonto del Colonnello infiamma le pagine dei giornali italiani. Nella settimana dal 21 al 27 febbraio, le tensioni libiche hanno infatti occupato, con la politica, il 22% dello spazio – inteso in senso “fisico” – dei principali quotidiani nazionali. È quanto emerge dall’osservatorio Infowatch curato dagli studenti della Scuola di giornalismo «Walter Tobagi» dell’Università Statale di Milano. Ogni mese, per una settimana, i praticanti della scuola milanese monitorano la quantità di articoli che Corriere, Repubblica, La Stampa, Il Giornale e Il Messaggero hanno dedicato a undici tematiche, tra cui esteri, politica, cronaca, economia, sport, spettacoli, cultura e costume.

Fermo restando, e non potrebbe essere altrimenti, che la pubblicità occupa stabilmente il primo posto nella quantità di carta a lei dedicata, con il 37% del totale, l’effetto-Libia ha avuto un notevole riscontro anche nelle pagine politiche ed economiche. Sopratutto queste ultime, rispetto alla precedente rilevazione, hanno visto un incremento dal 7,24% al 7,42%, grazie, in particolare, alle analisi sui rialzi dei prezzi dei carburanti. Scende, invece, la cronaca, che passa dal 10,29% del totale delle pagine nella rilevazione di gennaio all’attuale 7,41%, ma con un picco proprio nell’ultimo giorno di rilevazione, per via del ritrovamento del cadavere di Yara Gambirasio. Come è facile immaginare, il pallone e lo sport in generale occupa il 10,27% della foliazione, confermandosi, si legge sulla ricerca «una delle forze trainanti dei quotidiani».
 

Se la geopolitica, a fine febbraio, allarga l’orizzonte delle notizie estere, tradizionalmente contingentato nei quotidiani nazionali al confronto con gli omologhi europei, il glamour delle sfilate milanesi non ha praticamente sortito nessun effetto. Dato che la lente dei praticanti della Statale non analizza gli inserti e gli speciali, l’incremento delle pagine è risultato irrisorio (+0,02% su gennaio). Se le modelle non piacciono, gli appassionati di teatro e opera possono tirare un piccolo sospiro di sollievo: lo spazio è cresciuto dal 5,20 al 6,11% attuale, mentre la mole di articoli sul grande e il piccolo schermo scende di pochissimo (1%) e pesa sul 5% del totale. Fanalino di coda, ma purtroppo non è una novità, il mondo del no profit e del sociale, con l’1,65% dello spazio, dato in linea con il precedente monitoraggio.

Spulciando i numeri analizzati testata per testata, gli esteri dunque sono la prima voce (esclusa la pubblicità) per La Repubblica, La Stampa e Il Messaggero e occupano il 17% dello spazio totale. Sul Corriere della Sera e Il Giornale, invece, domina ancora la politica che occupa, rispettivamente, il 6% e il 5,5% della foliazione. Superiore alla media, invece, la cronaca sportiva sul foglio romano Il Messaggero, che a fine febbraio ha superato un sesto del totale (15,6%), grazie al benservito dato dalla Roma all’allenatore Claudio Ranieri. Guardando alla raccolta pubblicitaria, infine, si passa dal 32% della terza settimana di gennaio al 36% dell’ultima settimana di febbraio. Un dato, spiegano i praticanti della Statale, che rimane comunque inferiore a quello del mese di novembre (41,2 per cento).

Curioso, invece, il calo generale della foliazione: fra tutti e cinque i quotidiani in esame si è passati da un totale di 231,69 metri quadri a 221, 65. Una spia ulteriore delle difficoltà del formato cartaceo?

X