La crisi libica – LIVE

La crisi libica – LIVE

Libia – Aggiornamenti LIVE

17.38 LIBIA: JUPPÈ, TUTTO PRONTO PER INTERVENTO MILITARE (ANSA) – PARIGI, 18 MAR – «Tutto è pronto» per un intervento militare in Libia e la riunione di domani a Parigi è decisiva: lo ha detto il ministro degli Esteri francese Alain Juppè. Per Juppè, il vertice di domani a Parigi tra Unione europea, Lega Araba e Unione africana consentirà di «analizzare» le recenti dichiarazioni del colonnello libico Muhammar Gheddafi sul rispetto del cessate il fuoco in Libia.

16.36 LIBIA: TUNISIA ESCLUDE PARTECIPAZIONE AD AZIONE MILITARE (ANSA-REUTERS) – TUNISI, 18 MAR – La Tunisia non parteciperà a «nessun intervento militare internazionale in Libia». Lo ha detto alla Reuters il portavoce del governo di Tunisi, Taieb Bakouch. «È fuori questione. Non prenderemo parte ad alcun intervento militare contro la Libia», ha aggiunto. Ieri, nel corso della sua breve visita a Tunisi, il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, aveva riferito di colloqui con Paesi arabi che potrebbero giocare un ruolo diretto in un’operazione militare contro Gheddafi. 

16.34 LIBIA: CLINTON, NON SAPPIAMO QUALE SARÀ RISULTATO FINALE OPERAZIONE = PER PRIMA COSA LE FORZE DI GHEDDAFI DECIDONO DI SPOSTARSI DALL’EST DEL PAESE (WASHINGTON), 18 MAR – (ADNKRONOS) – Gli Stati Uniti «non sono in grado di dire ora quale sarà il risultato finale» dell’operazione in Libia in attuazione della risoluzione delle Nazioni Unite. Lo ha affermato il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, a Washington, secondo quanto si legge sul quotidiano The Politico. Gli Stati Uniti, ha aggiunto, agiranno «un passo alla volta». «Ci aspettiamo un insieme molto chiaro di decisioni che devono essere rese operative sul terreno dalle forze di Gheddafi, che devono spostarsi, fisicamente, a una distanza significativa dall’est del Paese, dove stanno perseguendo la loro campagna contro l’opposizione», ha sottolineato. 

16.31 LIBIA: LA REAZIONE DI GHEDDAFI “INCORAGGIANTE” (AFP), 18 MAR – La chancelière allemande Angela Merkel a jugé vendredi “encourageantes” les premières informations sur la réaction du colonel Mouammar Kadhafi au vote d’une résolution de l’ONU autorisant des frappes aériennes, après l’annonce d’un cessez-le-feu par Tripoli. “Il y a déjà des nouvelles encourageantes selon lesquelles (Mouammar) Kadhafi réagit à la résolution. Le monde et la communauté internationale devront en tout cas s’assurer qu’il ne s’agit pas de manoeuvres dilatoires ou de ruses”, a déclaré la chancelière lors d’un point de presse. “Nous exigeons un cessez-le feu, surtout un cessez-le-feu durable, pour que la guerre que Kadhafi mène contre son peuple se termine rapidement”, a-t-elle ajouté. 

16.18 LIBIA: FORTI ESPLOSIONI UDITE A PERIFERIA TRIPOLI (ANSA-AFP) – TRIPOLI, 18 MAR Forti esplosioni, sporadiche e in lontananza, sono udibili a Tripoli senza che sia possibile stabilirne l’origine. Lo affermano testimoni e giornalisti nel centro della capitale libica, secondo i quali sono stati uditi anche da sei a otto detonazioni. 

16.05 LIBIA: LA RUSSA, 7 BASI AEREE ITALIANE DISPONIBILI (ANSA) – ROMA, 18 MAR – Sono sette le basi aeree che l’Italia può mettere a disposizione in relazione alla situazione in Libia. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, in Parlamento. Le basi sono Amendola, Gioia del Colle, Sigonella, Aviano, Trapani, Decimomannu e Pantelleria. 

16.04 LIBIA: GHEDDAFI DEVE LASCIARE IL POTERE (Clinton) (AFP), 18 MAR – Les Etats-Unis veulent des actes en Libye, pas seulement des mots, a déclaré vendredi la secrétaire d’Etat américaine Hillary Clinton, après l’annonce d’un cessez-le-feu par le régime du colonel Mouammar Kadhafi. “Nous sommes au courant par la presse de l’annonce d’un cessez-le-feu par le gouvernement libyen”, a déclaré Mme Clinton devant des journalistes. “La situation évolue rapidement. Nous n’allons pas nous laisser impressionner par des mots. Il nous faut voir des actes sur le terrain”, a déclaré la ministre en recevant son homologue irlandais Eamon Gilmore. Mme Clinton a ajouté que Washington continuerait à travailler avec ses partenaires “pour convaincre M. Kadhafi de quitter le pouvoir et soutenir les aspirations légitimes des Libyens”. Au lendemain du vote du Conseil de sécurité de l’ONU autorisant un recours à la force contre le régime de Tripoli, Mme Clinton a indiqué que son pays continuait à “explorer les mesures les plus efficaces” pour mettre fin à la crise. 

15.49 LIBIA: FRATTINI, ATTIVA PARTECIPAZIONE COMPRESO USO DELLE BASI (ADNKRONOS), ROMA, 18 MAR – L’Italia mostrerà la propria piena adesione alla risoluzione dell’Onu sulla Libia anche con la «attiva partecipazione che comprende l’uso delle basi». Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini nelle comunicazioni del governo alle commissioni Esteri e Difesa sulla crisi libica. 

15.34 LIBIA: EGITTO NON PARTECIPERÀ A INTERVENTI MILITARI (ADNKRONOS/AKI), IL CAIRO 18 MAR – L’Egitto non parteciperà a nessun intervento militare in Libia. Lo ha detto Menha Bakhom, portavoce del ministero degli Esteri, secondo quanto riferisce il quotidiano El Akhbar. In una riunione di emergenza del Consiglio di Sicureza delle Nazioni Unite è stato deciso di imporre una no-fly zone sulla Libia e di prendere tutte le misure necessarie per proteggere i civili. Una mossa quella dell’organo centrale dell’Onu resa necessaria dopo la sanguinosa repressione della protesta da parte dell’esercito di Muammar Gheddafi. 

15.25 LIBIA (NFR/PN/ADNKRONOS), 18-MAR – La base di Gioia del Colle (Bari), dove ha sede il 36esimo stormo dell’Aeronautica militare, è pronta per l’utilizzo della Nato per l’osservanza della no fly zone in Libia anche se al momento non sono giunti nuovi ordini superiori. Gli Eurofighter del 36esimo Stormo continuano ad essere impiegati per la ordinaria sorveglianza aerea dei cieli del Sud Italia insieme agli F16 con base a Trapani. «Stiamo effettuando il nostro servizio di sorveglianza aerea – afferma il tenente colonnello Donato Colacicco.

15.02 LIBIA: LA UE ESAMINA IL CESSATE IL FUOCO (AFP), 18 MAR – L’Union européenne est en train “d’examiner” les détails de l’annonce de cessez-le-feu par le régime libyen, a annoncé aujourd’hui la chef de la diplomatie européenne Catherine Ashton, en soulignant qu’il fallait s’interroger sur sa “signification”. “Nous avons vu les informations selon lesquelles le régime libyen a annoncé un cessez-le-feu, et avec nos collègues, nous sommes en train d’en examiner les détails”, a déclaré Mme Ashton lors d’un point presse. 

14.58 LIBIA: ESERCITO PROSEGUE BOMBARDAMENTI SU 2 CITTÀ A SUD TRIPOLI (AKI), TRIPOLI, 18 MAR – Proseguono i bombardamenti delle brigate fedeli al colonnello Muammar Gheddafi contro i ribelli che controllano le città di az-Zintan e Arrujban, nella zona di Jebel Akhdar, a sud di Tripoli. Lo riferiscono fonti dei ribelli alla tv araba ‘al-Jazeerà. Secondo queste fonti gli scontri proseguono in entrambe le città, nonostante il cessate il fuoco proclamato dal governo libico, e si registrano diverse vittime. 

14.17 LIBIA: AL-ARABIYA, LIBERATI I 4 GIORNALISTI DEL NEW YORK TIMES (AKI), TRIPOLI, 18 MAR – I quattro giornalisti del New York Times di cui si erano perse le tracce nei giorni scorsi sono stati liberati. È quanto riferisce la tv satellitare al-Arabiya senza fornire maggiori informazioni. A proposito di uno dei quattro, il figlio del colonnello Muammar Gheddafi, Seif al-Islam, aveva parlato di un arresto.

13.55 LIBIA: 2500 PERSONE IN FUGA AL GIORNO, 18 MARZO – AFP –  Entre 1.500 et 2.500 personnes fuient chaque jour la Libye, a indiqué l’ONU, alors que la communauté internationale se prépare à des frappes militaires contre Kadhafi. Interrogé lors d’une conférence de presse sur l’impact sur les populations d’une zone d’exclusion aérienne, les agences humanitaires n’ont pas pu donner chiffre. “Imposer une zone d’exclusion aérienne a de nombreuses répercussions, susceptibles d’avoir un impact sur les frontières est et ouest”, a déclaré Andrew Harper, coordinateur pour la Libye du Haut commissariat de l’ONU pour les réfugiés (HCR). “S’il y a une stratégie à avoir, c’est d’être extrêmement flexible et de se préparer au pire des scénarios” qui serait de voir la Tunisie et l’Egypte fermer leurs frontières, a-t-il ajouté. Quelque 300.000 personnes ont fui les violences en Libye, selon le HCR, qui s’attend à ce que 1.500 à 2.500 personnes continuent d’en faire autant chaque jour, a expliqué une porte-parole, Melissa Fleming. Ces personnes, en majorité des migrants, traversent pour la plupart les frontières tunisienne et égyptienne où elles attendent d’être rapatriées. “C’est l’une des plus importantes évacuations humanitaires de l’histoire”, a déclaré William Lacy Swing, directeur général de l’Organisation internationale pour les migrations (OIM), cité dans un communiqué. 

13.44 LIBIA: MINISTRO ESTERI, CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO (ANSA-AFP-REUTERS) – TRIPOLI, 18 MAR – Il ministro degli Esteri libico ha detto oggi che la Libia ha deciso un cessate il fuoco immediato per proteggere i civili in linea con la risoluzione dell’Onu sulla no fly zone. 

13.22 LIBIA: BASE AERONAUTICA TRAPANI IN MASSIMA ATTENZIONE (ANSA) TRAPANI, 18 MAR – «Stato di massima attenzione» al trentasettesimo Stormo dell’aeroporto militare di Trapani Birgi. I velivoli sono «pronti per qualunque attività». Lo stato di allerta è ai massimi livelli già da ieri sera. Alla base «si attendono disposizioni superiori». 

13.04 LIBIA: DAL QATAR AGLI EMIRATI, COSÌ IL MONDO ARABO SU RISOLUZIONE ONU.  CONTRARIE TURCHIA, SIRIA E ALGERIA (ADNKRONOS/AKI) – 18 MAR – Diversa la posizione della Turchia, che si è detta contraria a un intervento militare esterno sulla Libia e ha auspicato che si trovi una soluzione pacifica alla crisi in corso. In un comunicato diffuso dall’ufficio stampa del primo ministro Recep Tayyp Erdogan, inoltre, si chiede un immediato cessate il fuoco nel Paese Nordafricano. Fortemente contrarie alla ‘no fly zonè si sono espresse, sin dal vertice della Lega Araba, anche Siria e Algeria. Damasco, in particolare, ha espresso la sua ferma opposizione a qualsiasi intervento occidentale nelle questioni arabe, parlando di «violazione della sovranità libica, della sua indipendenza e della sua integrità territoriale». Il ministro degli Esteri algerino, dal canto suo, ha preso le distanze dal testo approvvato dalla Lega Araba al Cairo in cui si chiedeva un intervento dell’Onu. Sulla stessa linea si è espressa anche la delegazione della Mauritania al vertice.
 

12.56 LIBIA: IL BELGIO PRONTO A INTERVENIRE (AFP) – 18 MAR – La Belgique est prête à participer à une intervention militaire en Libye dans le cadre de l’Otan avec 6 chasseurs F-16 et une frégate, a annoncé le ministre des Affaires européennes et de la coopération, Olivier Chastel, à l’issue d’une réunion du gouvernement. “Il a été décidé par le gouvernement de se ranger pleinement dans les capacités militaires de l’Otan et de voir avec les forces d’intervention de l’Otan quelles étaient les besoins et la manière avec laquelle la Belgique pourrait contribuer pleinement”, a-t-il déclaré à la presse. “La Belgique a six F-16 actuellement stationnés en Grèce et une frégate en Méditerranée” à disposition pour une telle intervention, a-t-il ajouté. Le gouvernement belge a décidé “de dire à l’Otan qu’on est disponible, voilà ce dont on dispose et d’attendre un commandement commun” de l’Alliance atlantique, a précisé le ministre. 

12.57 LIBIA: ONU TEME RAPPRESAGLIE, URGENTE PROTEZIONE CIVILI (ANSA) – GINEVRA, 18 MAR – L’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani si è detto «estremamente preoccupato» per eventuali rappresaglie da parte delle forze pro-Gheddafi, ed ha sottolineato l’urgente bisogno di proteggere i civili. «Nessuno sa cosa succede nelle città riconquistate, nelle prigioni ed altri luoghi di detenzioni », ha detto a Ginevra il portavoce dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Rupert Colville esprimendo il timore di possibili «punizioni collettive». «Non ci facciamo illusioni su quello di cui questo regime può essere capace», ha aggiunto. Commentando la risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu sull’istituzione di una «no fly zonè, l’Alto commissario ha sottolineato »l’urgente bisogno di proteggere i civili».

12.26 LIBIA: GHEDDAFI PROMETTE ‘INFERNÒ A CHI ATTACCHERÀ(ANSA-AFP) – TRIPOLI, 18 MAR – Il rais libico, Muammar Gheddafi, ha lanciato un avvertimento contro ogni attacco alla Libia, promettendo di «trasformare in un inferno la vita» di coloro che oseranno compierlo. 

12.06 LIBIA: GHANEM, SUL PETROLIO ONOREREMO TUTTI I CONTRATTI. L’OPEC PREME PER L’INTERVENTO? LA DECISIONE NON SPETTA A LORO (ADNKRONOS) – ROMA, 18 MAR – «La produzione di petrolio in Libia è scesa drasticamente. Gli impianti sono sparsi nel deserto e, come sapete quando è iniziata la crisi, molti stranieri se ne sono andati, impauriti. La nostra prima preoccupazione è stata quella di garantire la sicurezza delle persone rimaste nelle installazioni. Abbiamo subito danni in alcuni terminali petroliferi, specialmente a Ras Lanuf e Sidra. In questi giorni abbiamo creato una commissione per valutare esattamente i danni e dove intervenire per riportare la produzione di petrolio ai livelli precedenti. Ci vorrà un pò di tempo. Prima la nostra produzione di petrolio era attorno a un milione e seicentomila barili. Oggi stiamo a circa 500 mila». Lo afferma Shukri Ghanem, presidente della National Oil Corporation ed ex segretario del Congresso Generale del Popolo in un’intervista al quotidiano ‘Il Messaggerò. In merito ai rapporti con l’Eni, Ghanem evidenzia che «è una compagnia che lavora in Libia fin dagli anni ’50 e naturalmente è una delle più importanti nel Paese. Produce petrolio e gas in differenti zone della Libia ed esporta otto miliardi di metri cubi di gas ogni anno verso l’Italia, il che vuole dire che la Libia gioca una parte importante nella sicurezza energetica italiana».

12.04 LIBIA: EGITTO FORNISCE ARMI AI RIBELLI, USA INFORMATI (ANSA) – ROMA, 18 MAR – L’Egitto sta armando i ribelli libici che combattono Gheddafi, fornendo loro soprattutto armi leggere e munizioni, e gli Stati Uniti ne sono informati: è quanto scrive oggi il Wall Street Journal, che cita fonti ufficiali degli insorti e statunitensi. Secondo il quotidiano, si tratta del primo caso conosciuto di appoggio pratico alla Rivoluzione del 17 febbraio da parte di un governo esterno. Le consegne di armi e munizioni ai ribelli attraverso la frontiera libico-egiziana, dicono le fonti citate dal sito del Wsj, sono cominciate «alcuni giorni fa», quando le forze fedeli al Colonnello hanno iniziato a riconquistare territorio verso la Cirenaica, e proseguono tuttora. Da parte egiziana, dice il Journal, non c’è nessuna conferma. Negli Usa, invece, «non c’è alcuna dichiarazione politica o riconoscimento formale di quanto sta accadendo», semplicemente «è qualcosa di cui siamo a conoscenza», dice una fonte americana. «Sappiamo che il Consiglio delle forze armate egiziano (la giunta militare al potere dopo la caduta di Hosni Mubarak, ndr) ci sta aiutando, ma non può farlo troppo alla luce del sole», rivela al giornale Usa Hani Souflakis, uomo d’affari libico che funge da trait d’union fra il governo provvisorio libico di Bengasi e il governo del Cairo. «Ma le armi arrivano» e «gli americani, che pure non vogliono essere coinvolti direttamente, hanno dato luce verde agli egiziani perchè diano il loro aiuto. E gli egiziani non l’avrebbero fatto senza il via libera» Usa.

11.57 LIBIA: MOSCA, NON PARTECIPEREMO A OPERAZIONI MILITARI (AKI) – MOSCA, 18 MAR – La partecipazione della Russia in un’operazione militare in Libia è «esclusa». È quanto ha affermato il capo di stato maggiore dell’esercito russo, il generale Nikolai Makarov, citato dall’agenzia d’informazione ‘Interfax’. «Questa opzione è esclusa», ha sottolineato Makarov, precisando la posizione del governo russo alla luce della risoluzione sulla no-fly zone in Libia approvata ieri sera dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il documento votato autorizza a prendere «tutte le misure necessarie» per far rispettare il cessate il fuoco e proteggere i civili dagli attacchi delle truppe del colonnello Muammar Gheddafi. Il testo è stato approvato con 10 voti favorevoli e le astensioni di Cina e Russia, che non hanno fatto valere il loro diritto di veto, e di Germania, Brasile e India.

11.53 LIBIA: POLIZIA CIPRO SU TRACCE FAMILIARI E CONTI GHEDDAFI (ANSA) – NICOSIA, 18 MAR – La polizia di Cipro ha confermato di aver ricevuto un’ «allerta globale» diffusa dall’Interpol nei confronti del leader libico Gheddafi e di altre 15 persone tra suoi familiari e membri del suo entourage. Lo riferisce stamani il quotidiano Famagusta Gazette secondo cui l’avviso dell’Interpol è teso a bloccare i movimenti e i conti bancari del colonnello e delle persone a lui vicine sulla base di quanto di recente deciso dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Michael Katsounotos, portavoce della polizia di Cipro, ha affermato che anche qui le forze dell’ordine stanno investigando per accertare l’eventuale transito sull’isola di familiari di Gheddafi o responsabili del suo regime in fuga oppure tracce di trasferimenti bancari dei loro conti verso altri paesi.

11.44 LIBIA: CRONISTA NYT ARRESTATA, FIGLIO GHEDDAFI SEIF AL-ISLAM EST (ANSA-AFP) – WASHINGTON, 18 MAR – Una dei quattro giornalisti del New York Times dispersi in Libia da almeno due giorni è stata arrestata nei pressi della città di Adjabiya, riconquistata dalle forze fedeli al colonnello Muammar Gheddafi. Lo ha affermato Seif Al-Islam, figlio di Gheddafi, alla televisione Abc, citata dall’agenzia Afp. La cronista, ha aggiunto Seif, «verrà liberata domani», dato che «è americana e non europea». I quattro giornalisti del Nyt, secondo il figlio di Gheddafi, «Sono penetrati illegalmente nel Paese, e quando le forze armate hanno liberato la città di Adjabiya dai terroristi, l’hanno trovata là e l’hanno arrestata. Ma hanno gioito poi rendendosi conto che era americana e non europea. Grazie a ciò, sarà liberata domani». Seif Al-Islam non ha rivelato il nome della giornalista, ma dovrebbe trattarsi della fotografa Lynsey Addario. Seif ha comunque precisato che «non mi spetta» la decisione sulla sorte della cronista. Il 16 marzo Il New York Times ha annunciato che i suoi quattro giornalisti erano stati dichiarati dispersi nell’est della Libia, teatro della lotta fra Gheddafi e i ribelli. La Casa bianca aveva rivolto un appello alle autorità per proteggere i giornalisti.

11.38 LIBIA: ALLERTATE BASI AERONAUTICA, CACCIA ED ELICOTTERI PRONTI AD ATTIVAZIONE (ADNKRONOS) ROMA, 18 MAR –Al momento, viene precisato, «lo scenario prevede solo un supporto logistico», ma agli stati maggiori sanno bene che la situazione potrebbe mutare già nelle prossime ore. E mentre alla Difesa si susseguono le riunioni in vista degli esiti del vertice convocato a Palazzo Chigi, l’Aeronautica militare ha allertato tutte le proprie strutture in previsione di un possibile impiego di carattere operativo sia dei velivoli che degli elicotteri. Gli F16 del 37° stormo di Trapani, ma anche gli Eurofighter di base a Gioia del Colle e i cacciabombardieri Amx di Amendola, in Puglia, i Tornado, riferiscono all’ADNKRONOS fonti militari, potrebbero essere chiamati a svolgere un ruolo attivo alla luce della Risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che comprende tutte le misure necessarie a proteggere i civili. Il passato coloniale italiano in Libia potrebbe alla fine far propendere per un ruolo di supporto logistico, ma non sono comunque escluse possibili missioni operative per assicurare il rispetto della No Fly Zon ed impedire il decollo dei caccia del colonnello Gheddafi. Altre basi che potrebbero essere chiamate in causa, Sigonella in Sicilia e Decimomannu in Sardegna. Quest’ultima si presterebbe ottimamente come sito di rischieramento e stazionamento per gli aerei inviati in missione. «Tutti gli scenari sono presi in considerazione», rilevano le stesse fonti, compresi quelli che prevedono il possibile utilizzo di elicotteri Hh3-F con funzioni ‘Sar’ (Search and Rescue) e anche ‘combat-Sar’, per l’eventuale soccorso e recupero di piloti in ‘zona ostilè.

11.34 LIBIA: TESTIMONI. COMBATTIMENTI A NABLUT E ZENTEN, SUD-OVEST (ANSA-AFP) – BENGASI, 18 MAR – Combattimenti hanno opposto ieri sera e stamani le forze fedeli al colonnello Gheddafi e gli insorti a Nalut e Zenten, due città a sud-ovest di Tripoli controllate dagli antigovernativi. Nalut si trova a 60 km a sud-ovest della capitale e Zenten a 145 km.

11.28 LIBIA: AL-ARABIYA, TRUPPE GHEDDAFI ENTRATE AD AL-ZINTAN E NALUT (AKI) – TRIPOLI, 18 MAR – Le truppe fedeli al colonnello Muammar Gheddafi hanno preso il controllo delle città di al-Zintan e di Nalut, in Tripolitania. Secondo quanto riferiscono testimoni citati dalla tv satellitare ‘al-Arabiyà, entrambe le città, che si trovano a sud di Tripoli, sono ora sotto il controllo del regime pur essendo state tra le prime ad essere state occupate dai ribelli il mese scorso.

11.21 LIBIA: GB, PRONTI CACCIA TYPHOON IN BASE MILITARE CIPRO (ANSA) – NICOSIA, 18 MAR – La Gran Bretagna sta preparando la propria aviazione militare ad un eventuale intervento in Libia con l’invio di uno squadrone di caccia Typhoon dislocati nella base aerea di Akrotiri, sulla costa meridionale dell’isola di Cipro. Lo rendono noto stamani i media ciprioti ricordando che Cipro è situata a 1.850 chilometri a Ovest da Tripoli (una distanza che i Typhoon possono coprire in meno di un’ora) e che i jet britannici hanno un’autonomia di 2.900 chilometri.

11.20 LIBIA: RISOLUZIONE ONU, GRECIA PRONTA FARE ALLA SUA PARTE (ANSA) – ATENE, 18 MAR La Grecia si è detta oggi pronta a «contribuire, in collaborazione con i partner e i nostri alleati, a far rispettare la legalità internazionale», alla luce della risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che autorizza una no-fly zone in Libia. Al termine di una riunione fra i ministri degli esteri Dimitri Droutsas e della difesa Evangelos Venizelos un comunicato sottolinea che la risoluzione 1973 «è un chiaro avvertimento» a Tripoli : «deve esserci un immediato cessate-il-fuoco. Debbono cessare immediatamente gli attacchi contro i civili».

11.09 LIBIA: TURCHIA CHIEDE CESSATE IL FUOCO, NO A INTERVENTO (ANSAmed) – ANKARA, 18 MAR – La Turchia chiede un immediato cessate il fuoco in Libia e si oppone ad un intervento militare internazionale. Lo ha detto l’ufficio del primo ministro in un comunicato insistendo per una soluzione pacifica al conflitto. (ANSAmed).

11.15 LIBIA: RIBELLI, TRUPPE GHEDDAFI AVANZANO VERSO MISURATA, 4 MORTI E 70 FER (AKI) – TRIPOLI, 18 MAR – «I carri armati di Muammar Gheddafi stanno avanzando verso il centro di Misurata. Contiamo al momento 4 morti e 70 feriti negli scontri di oggi». È quanto ha affermato un esponente dei ribelli libici nel corso di un colloquio telefonico con la tv satellitare ‘al-Arabiyà. «Le forze di Gheddafi cannoneggiano la città e distruggono tuto ciò che incontrano – ha aggiunto – noi resistiamo, ma credo che non potremo andare avanti così ancora a lungo».

10.45 LIBIA: INSORTI, PRESO MILIZIANO PRO GHEDDAFI, UCCISI SUOI UOMINI (ANSA) – SALLUM (EGITTO), 18 MAR – Un miliziano pro-Gheddafi, a capo di un commando, è stato ferito in uno scontro a fuoco e catturato dalle forze ribelli della Cireanica, nella Libia orientale. Lo riferiscono fonti degli insorti, senza precisare dove sia avvenuta la sparatoria. L’uomo – aggiungono le fonti – aveva con sé una mappa dei siti strategici della rivoluzione e i suoi uomini sono rimasti uccisi. Il miliziano si trova ora in ospedale in una località imprecisata.

10.09 LIBIA: SEIF, FORZE ANTI-TERRORISMO ENTRERANNO A BENGASI (2) (ANSA-REUTERS) – IL CAIRO, 18 MAR – Seif ha confermato che le forze governative accerchieranno la roccaforte degli insorti ma non entreranno in città. Non è chiaro da dove parlasse il figlio di Gheddafi. Le sue dichiarazioni sono riportate in una striscia che scorre sulla parte inferiore dello schermo tv.

10.07 LIBIA: A MEZZOGIORNO RIUNIONE A P.CHIGI (ANSA) – ROMA – È previsto a mezzogiorno, a Palazzo Chigi, un vertice tra i vari ministri, i capi dei servizi di sicurezza e il vertice militare della Difesa sulla situazione dopo l’approvazione della risoluzione dell’Onu sulla Libia. Lo si è appreso da fonti governative. Nel corso della riunione dovrebbe in particolare essere preso in esame il contributo italiano all’attuazione della ‘no-fly zone’.

10.06 LIBIA: FIGLIO GHEDDAFI, ARRESTATA UNA GIORNALISTA DEL NYT = SEIFULISAM, ‘SARA’ RILASCIATA DOMANI’ Tripoli – (Adnkronos/Aki) – Le autorità libiche hanno arrestato una dei quattro giornalisti del quotidiano americano New York Times di cui si erano perse le tracce mercoledì. Lo ha rivelato Seifulislam Gheddafi, figlio del colonnello libico Muammar, nel corso di un’intervista all’emittente ‘Abc’, in cui ha comunque sottolineato che la giornalista sarà rilasciata «domani». «Sono entrati nel paese illegalmente e quando l’esercito ha liberato la città di Ajdabiya dai terroristi ha scoperto la giornalista», ha precisato il figlio del leader libico. «L’hanno arrestata, ma quando hanno capito che era americana e non europea si sono rammaricati – ha aggiunto – per questo motivo domani sarà libera». Seifulislam Gheddafi non ha specificato il nome della giornalista arrestata. Non è certo quindi se si tratti della fotografa Lynsey Addario. I quattro giornalisti scomparsi sono il vincitore del premio Pulitzer, Anthony Shadid, il corrispondente del quotidiano da Beirut, Stephen Farrell, e i fotografi Tyler Hicks e Lynsey Addario.

10.05 Riassunto situazione. LIBIA: ALT DELL’ONU AL RAIS. FRANCIA, ATTACCHI A BREVE (ANSAmed) – ROMA – Il consiglio di sicurezza dell’Onu ha imposto alla Libia una no-fly zone e autorizzato il ricorso alla forza contro le truppe di Muammar Gheddafi per proteggere i civili, spianando la via ad attacchi aerei nel Paese. Alla notizia, è esplosa la gioia a Bengasi, roccaforte degli insorti, minacciata in precedenza da Gheddafi: «Stiamo arrivando e non avremo pietà», aveva detto. La risoluzione 1973 è una minaccia all’unità della Libia, ha denunciato il viceministro degli esteri Kaaim, aggiungendo che Tripoli è pronta a un cessate il fuoco. «Speriamo che l’Italia si tenga fuori da questa iniziativa», ha detto fra l’altro. FRANCIA E GB PRONTE A RAID, OBAMA CHIAMA CAMERON E SARKOZY – La Francia ha auspicato immediati raid aerei dopo l’adozione della risoluzione 1973, e anche le forze britanniche potrebbero entrare in azione già oggi. La Germania, astenutasi in Consiglio di sicurezza a causa »dei considerevoli pericoli e rischi«, ha invece annunciato che non parteciper… ad azioni militari. In nottata il presidente Obama ha chiamato il premier britannico Cameron e il presidente francese Sarkozy per coordinare una strategia comune. BASI E AEREI, SI PREPARA IL CONTRIBUTO DELL’ITALIA – L’Italia è pronta a mettere a disposizione basi e aerei per contribuire ad attuare la no fly zone autorizzata dall’Onu: lo si apprende da fonti qualificate, che sottolineano che sono gi… state pianificate diverse opzioni che saranno ora valutate con gli altri partner internazionali. »Non ci sottrarremo ai nostri doveri«, ha detto il ministro della Difesa La Russa. Il premier Berlusconi ha tenuto una riunione informale al teatro dell’Opera a Roma, dove ha assistito al Nabucco, con La Russa e Gianni Letta. Al vertice si è unito anche il presidente Napolitano. FIGLIO GHEDDAFI, NON ABBIAMO PAURA – La Libia non ha paura. Lo ha detto Seif al-Islam, figlio del leader libico Muammar Gheddafi a proposito della risoluzione sulla no fly zone approvata ieri dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. »Siamo nel nostro paese e con la nostra gente. E non abbiamo paura«, ha detto il figlio del leader libico in un’intervista al canale televisivo americano Abc. »Non abbiamo paura. Non avremo paura. Non aiuterete la gente se bombarderete la Libia per uccidere i libici. Voi distruggete il nostro paese. Nessuno è contento di questo«, ha dichiarato Seif al-Islam Gheddafi.

10.06 QATAR, PARTECIPEREMO ALLA NO FLY ZONE = I DIPLOMATICI DI DOHA HANNO SOSTENUTO LA RISOLUZIONE DELL’ONU PER UN INTERVENTO IN LIBIA Doha – (Adnkronos/Aki) – Il Qatar è il primo paese arabo ad aver annunciato la propria partecipazione all’iniziativa militare per una ‘no fly zonè sulla Libia. Secondo quanto si legge sull’agenzia di stampa del Qatar, «il governo di Doha ha sostenuto sin dall’inizio un’iniziativa delle Nazioni Unite di intervento militare contro il regime libico e accoglie favorevolmente la risoluzione votata nella notte per una zona di non sorvolo sui cieli della Libia». Nella giornata di ieri si erano detti favorevoli alla risoluzione dell’Onu anche i diplomatici degli Emirati Arabi Uniti.

9.47 LIBIA: PORTAVOCE GOVERNO PARIGI, ATTACCO ANCHE ENTRO POCHE ORE = Parigi – (Adnkronos/Dpa) – La Francia ha avvertito che potrebbe avvenire anche entro poche ore un attacco aereo alla Libia, dopo il via libera del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite alla risoluzione sulla ‘no fly zonè. All’emittente Rtl, il portavoce del governo François Baroin, parlando al condizionale di possibili bombardamenti, ha affermato che «non si tratta di occupazione di territorio libico, ma di un intervento militare per proteggere la popolazione» e favorire il suo desiderio di libertà con la caduta della «dittatura terrorista e sanguinaria» del colonnello Muammar Gheddafi. Intanto, secondo il quotidiano ‘Le Figaro’, la Francia potrebbe utilizzare gli aerei militari di base in Corsica.

9.45 LIBIA: EUROCONTROL, TRIPOLI HA CHIUSO SPAZIO AEREO = INFORMAZIONE ARRIVATA DA AUTORITÀ MALTESI Bruxelles – (Adnkronos) – La Libia ha chiuso il suo spazio aereo, a seguito della decisione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sull’imposizione di una no-fly zone. Lo ha riferito Eurocontrol, che ha detto di aver ricevuto la notizia dalle autorità maltesi, alle quali sarebbe stato notificato da Tripoli il divieto di ingresso nello spazio aereo di qualsiasi velivolo «fino a ogni altra ulteriore notifica».

9.43 LIBIA: SEIF, FORZE ANTI-TERRORISMO ENTRERANNO A BENGASI ++ (ANSA-REUTERS) – DOHA – Il figlio del leader libico Muammar Gheddafi, Seif al Islam, ha detto che forze «anti-terrorismo» saranno mandate a Bengasi per disarmare gli insorti. Lo riferisce la televisione satellitare al Jazira.

9.44 LIBIA: RIBELLI TEMONO CHE TRUPPE GHEDDAFI USERANNO CIVILI COME SCUDI UMANI = Tripoli (Adnkronos/Aki) – «Siamo soddisfatti per la risoluzione dell’Onu sulla no fly zone in Libia, ma temiamo che, per difendersi, le brigate di Muammar Gheddafi useranno i civili come scudi umani durante i raid dei caccia della comunità internazionale». È con queste parole che il portavoce dei ribelli di Misurata, Saadun al-Misurati, spiega in un collegamento con la tv araba ‘al-Jazeerà in che modo i suoi uomini hanno reagito alla risoluzione votata dal consiglio di sicurezza dell’Onu che autorizza l’uso della forza contro il regime di Muammar Gheddafi. «Certamente anche da noi, come a Bengasi, ci sono stati festeggiamenti – afferma -, ma il timore è che il regime usi i civili per difendersi». Intanto nella città della Tripolitania la situazione diventa sempre più difficile. «A partire da questa mattina siamo sotto bombardamento – ha aggiunto -. Le brigate del regime ci stanno attaccando con 25 carri armati e con i colpi di artiglieria. Avanzano dall’entrata occidentale e meridionale della città».

9.34 LIBIA: PECHINO, SERIE RISERVE NEI CONFRONTI DI PARTE DELLA RISOLUZIONE = Pechino (Adnkronos/Dpa) – Pechino nutre «serie riserve» nei confronti di una parte della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con cui nella notte è stata autorizzata la no-fly zone sulla Libia. A spiegarlo, dopo la scelta di astenersi in sede di voto a New York fatta dalla Cina, è stato oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Jiang Yu. «Ci opponiamo all’uso della forza nelle relazioni internazionali ed abbiamo alcune serie riserve per quanto riguarda parte della risoluzione», ha spiegato. «L’attuale crisi in Libia dovrebbe essere risolta attraverso il dialogo ed altri mezzi pacifici».

9.21 LIBIA: FRANCIA; NOI E GB AVANTI, BENE ARABI, DELUSI DA GERMANIA (ANSA) – PARIGI – Nel confermare l’intervento militare in Libia nelle prossime ore, il portavoce del governo francese Francois Baroin ha ricordato il ruolo del presidente Nicolas Sarkozy e della Francia, primi a «riconoscere il Consiglio di transizione nazionale (Cnt), primi a ricevere i rappresentanti dell’opposizione libica e oggi organizzatori con la Gran Bretagna del movimento della comunità internazionale attorno a un intervento militare». Baroin ha anche reso omaggio al «ruolo della Lega araba», senza la quale «sarebbe probabilmente stato difficile smuovere la comunità internazionale», sottolineando che «anche gli americani erano su una posizione un pò di attesa, di attendismo». Quanto alla Germania, che si è astenuta stanotte sulla risoluzione dell’Onu, Baroin ha sottolineato la «delusione» di «non aver visto i tedeschi accompagnarci con i britannici in questa decisione». «Ma non ci soffermiamo -ha proseguito – quello che conta è quello che stanotte è stato fatto». Quanto alle potenzialità di dissuasione della risoluzione nei confronti delle forze del regime di Tripoli che avanzano su Bengasi, Baroin ha detto: «non sono sicuro, tenuto conto delle posizioni di Gheddafi e di suo figlio Seif al-Islam, che qualcosa possa far intendere ragione a questi dittatori terroristi e sanguinari».

9.20 LIBIA: LE FORZE FEDELI A GHEDDAFI STANNO MARTELLANDO MISURATA (ANSA) – TRIPOLI – Le forze fedeli a Gheddafi stanno bombardando pesantemente Misurata, città 200 km ad est di Tripoli in mano agli insorti, riferiscono gli antigovernativi. E secondo la tv satellitare al Jazira in lingua inglese, combattimenti fra ‘lealisti’ e insorti sono in corso a Misurata e ad Ajdabiya, 200 km a sud di Bengasi, la principale roccaforte degli antigovernativi. La Libia non ha paura, dice il figlio di Gheddafi a proposito della risoluzione sulla no fly zone approvata dal Consiglio di Sicurezza Onu.

8.09 LIBIA: FIGLIO GHEDDAFI, NON ABBIAMO PAURA ++ (ANSA-AFP) – TRIPOLI – La Libia non ha paura. Lo ha detto Seif al-Islam, figlio del leader libico Muammar Gheddafi a proposito della risoluzione sulla no fly zone approvata ieri dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

7.23 LIBIA: PRESIDENTE EUROPARLAMENTO BUZEK, BENE VOTO ONU (ANSA) – BRUXELLES – «Sono soddisfatto e sollevato: finalmente la comunità internazionale ha deciso di prendere un’iniziativa concreta per fermare Gheddafi». Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, Jerzy Buzek, subito dopo l’approvazione della risoluzione Onu sulla Libia. «Il Parlamento Ue – ha aggiunto – ha esplicitamente sostenuto la possibilità di stabilire una no fly zone» nella sua recente risoluzione. Nei prossimi giorni «esaminerò con i leader di Tunisia, Egitto e Lega Araba come potrà essere applicata la risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu».

00.48 LIBIA: VICE-MINISTRO, TRIPOLI PRONTA A CESSATE FUOCO ++ (ANSA) – TRIPOLI – Il vice-ministro degli esteri libico Khaled Kaaim ha detto in una conferenza stampa a Tripoli che il suo governo è pronto a osservare un cessate il fuoco ma che resta in attesa di dettagli tecnici dopo la risoluzione sul cessate il fuoco approvata ieri sera dal Consiglio di sicurezza del’Onu.

00.36 LIBIA: TRIPOLI DENUNCIA RISOLUZIONE ONU, CI MINACCIA (2) (ANSA-AFP) – TRIPOLI – Il vice-ministro degli esteri Khaled Kaaim ha detto all’agenzia Afp che la risoluzione, oltre a mettere a repentaglio l’integrità territoriale del suo paese, costituisce «un invito ai libici ad uccidersi tra di loro».

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