Come si comportano gli altri:
In Italia l’assistenza ai marittimi è sulle spalle di enti di carità come Stella Maris. I tempi per la confisca e la messa all’asta della nave sono di almeno 24 mesi. Nel frattempo il valore della nave crolla e per i marittimi le possibilità di riscuotere il credito sono minime. Nei maggiori porti italiani si sono costituiti comitati di Welfare marittimo. Ma non gli viene fornito alcun budget, perché lo Stato non li riconosce ufficialmente.
In Spagna l’autorità portuale può decidere la confisca della nave abbandonata dopo 6 mesi. Dichiarato l’abbandono, si procede a un’asta pubblica in cui i marittimi sono creditori privilegiati. All’equipaggio che resta a bordo viene riconosciuto il ruolo di guardiano, per questo gli viene riconosciuto un compenso di 100 euro al giorno.
In Francia il ministero dei Trasporti ha costituito un apposito budget per la gestione dei marittimi abbandonati e ha varato una convenzione che permette all’Agism (Association pour la Gestion des Institutions Sociales Marins) di rimpatriare il marittimo, al quale può essere versato un rimborso di 2000 dollari a persona
Negli Stati Uniti la Coast Guard non ha il potere né i soldi per poter intervenire. L’assistenza ai marittimi viene fornita da enti di carità, che pagano anche il biglietto aereo per farli tornare a casa. Nel codice federale esiste una normativa più efficace ma solo per i marittimi statunitensi abbandonati.
Numeri:
Tra il 1995 e il 2007 sono 541 le navi abbandonate segnalate all’IMO (International Maritime Organitazion) e all’ILO (International Labour Organization).
La media è di 45 abbandoni all’anno. Il dato è sottostimato: comprende solo i casi notificati alle due organizzazioni internazionali.
Con la crisi economica i numeri sono cresciuti. Se la media passata era di 45 navi in tutto il mondo, alla fine del 2008 a maggio 2010 nei soli porti italiani più di 25 navi hanno richiesto un intervento di Itf, il sindacato dei marittimi.
Nel 2009, 180 navi chiaramente abbandonate sono state seguite dalla Itf.
Nel 2009, gli ispettori di Itf hanno visitato 9300 navi di cui 903 con problemi di recupero stipendi. Di queste, 450 possono, di fatto, definirsi abbandonate
Salari recuperati nel 2008: 17,5 milioni.
Salari recuperati nel 2009: 30,15 milioni
La storia della Dila S
Costruita nel 1981, la nave cargo batte bandiera panamense e l’armatore è un turco: la Uzaklar Delizclik Tasimacilik Sanayi Ve Ticaret Ltd. con sede a Istanbul.
Partita da Alessandria d’Egitto, doveva arrivare a Casablanca (Marocco) con un carico di 1500 tonnellate di nitrato di ammonio. Il valore del carico è di circa 400.000 euro.
Ferma dall’11 febbraio in rada nel porto di Augusta. Una società di bunkeraggio maltese ne ha chiesto il sequestro per un debito di 27.000 euro. Dopo lo stop, i marinai hanno chiesto e ottenuto un altro sequestro per tutelarsi: hanno stipendi arretrati per 67.000 euro. Secondo uno studio dell’Osservatorio Nautico Nazionale dell’università di Genova, una nave abbandonata costa circa 1000 euro al giorno.
Gli otto marittimi della Dila S:
Ersoy Sakar, comandante, nazionalità turca
Hayri Bacak, primo ufficiale, nazionalità turca
Archil Evgenidze, secondo ufficiale, nazionalità georgiana
Numan Esref Kopuz, capo macchinista, nazionalità turca
Ahmet Yalcin, secondo macchinista, nazionalità turca
Avdandil Karsilapze, marinaio, nazionalità georgiana
Desik Vasadze, marinaio, nazionalità georgiana
Cumali Kurtay, ingrassatore, nazionalità turca
Bandiere di comodo:
La bandiera indica quale diritto si deve applicare sulla nave. A prescindere dal paese di provenienza del proprietario. Quando il paese dove è stata registrata l’imbarcazione non coincide con il paese del proprietario, la bandiera viene definita “di comodo”.
Le 28 bandiere di comodo riconosciute da Itf:
Antigua e Barbuda
Antille Olandesi
Bahamas
Barbados
Belize
Bermuda
Birmania
Bolivia
Cambogia
Cipro
Comore
Corea del Nord
Francia (secondo registro navale)
Germania (secondo registro navale)
Georgia
Giamaica
Gibilterra
Guinea Equatoriale
Honduras
Isole Cayman
Isole Marshall
Libano
Liberia
Malta
Mauritius
Mongolia
Panama
Sao Tomè e Principe
Saint Vincent e Grenadine
Sri Lanka
Tonga
Vanuatu