Smacco alla procura, D&G non sfileranno a processo

Smacco alla procura, D&G non sfileranno a processo

Nessun processo per Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Il gup di Milano, Simone Luerti, ha infatti prosciolto i due stilisti, «perché il fatto non sussiste» dalle accuse di truffa aggravata ai danni dello Stato e infedele dichiarazione dei redditi in relazione a una presunta evasione fiscale da oltre un miliardo compiuta, secondo l’accusa, attraverso una esterovestizione in Lussemburgo. Oltre al duo, il gup ha assolto gli altri 5 indagati nel procedimento tra i quali Alfonso Dolce, fratello di Domenico.

Ora il gup Simone Luerti ha trenta giorni di tempo per depositare le motivazioni della sua decisione.  Da quanto si apprende, Luerti ha stabilito che non c’è nulla di penalmente rilevante per i due stilisti e gli altri 5 coindagati. Ora si aspetta la contromossa della procura che potrebbe presentare appello. A livello tributario invece parte della questione è ancora sotto giudizio.

«Ce lo aspettavamo perché se il fatto non c’è, non c’è». Anzi, questa decisione «noi la pretendevamo» ha detto all’Adnkronos Massimo Dinoia, legale degli stilisti.  «In Italia -ha aggiunto- non è ancora tramontato il principio di legalità e la fattispecie del reato in cui viene compreso un fatto. La truffa non esiste per motivi squisitamente tecnici»  e inoltre «nell’ordinamento italiano deve avere un duplice evento, indurre in errore il soggetto passivo (in questo caso lo Stato) e l’azione di diminuzione del suo patrimonio. Qui si voleva dire che da una dichiarazione nasce la truffa, si voleva trasformare la truffa in un reato di condotta».

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