Tremonti e Padoa Schioppa uniti dai giovani italiani

Tremonti e Padoa Schioppa uniti dai giovani italiani

Una linea di continuità tra il governo Prodi e quello Berlusconi c’è. È il pensiero dei ministri dell’Economia sui giovani italiani. Dai bamboccioni di Padoa Schioppa, scomparso pochi mesi fa, ai fannulloni di Giulio Tremonti. Che ieri ha sintetizzato il suo pensiero parlando con i giornalisti al vertice del Fondo monetario di Washington. «Gli immigrati in Italia lavorano tutti», ha detto. «Quattro milioni di stranieri, anche giovani, che lavorano dalla mattina alla sera e pure la notte. A me, quindi, non pare che siamo un Paese con disoccupazione». Quando gli hanno ricordato le stime di Bankitalia, con il 30% dei giovani a spasso, lui ha risposto: «non fra gli immigrati. L’Italia offre occupazione a certe persone e a certe condizioni». E allora, che fare? Chiudere le frontiere ai migranti oppure i ragazzi italiani sono fannulloni? «Escludo la prima ipotesi» ha tagliato corto Tremonti.
Insomma, gli immigrati lavorano più dei nostri giovani, anche quelli lumbard, ovviamente. E il concetto vale nel centrodestra come nel centrosinistra. Il titolare di via XX Settembre, come il suo predecessore, dimentica di soffermarsi sul caro-affitti, sui servizi che le nostre banche non offrono a chi non ha un lavoro a tempo indeterminato, sulla penuria di sussidi, certo. Però, due ministri dell’Economia consecutivi se non fanno un reato, per dirla alla Agatha Christie, fanno quasi tendenza.
E poi, mentre altri si aggrovigliano nel loro mondo in bianco e nero, fatto di insegnanti comunisti e toghe eversive, Tremonti prosegue col suo passo. Sicuramente retorico, spesso demagogico, troppe volte elusivo. Ma questa, per chi non lo ricordasse, si chiama politica. 

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