NAPOLI – Vuole essere sindaco di Napoli per dieci anni, ma pensa a Napoli come laboratorio per un nuovo centrosinistra al Sud; la prima delibera sarà dedicata ai rifiuti; il primo atto importante sarà sulle legalità e la sicurezza urbana; una giunta di napoletani; un vicesindaco donna e giovane; dialogo con tutti, anche con Berlusconi; uno stadio nuovo; trasparenza e ottimo rapporto Comune-magistratura.
Parole di Luigi de Magistris, sindaco di Napoli da ventiquattr’ore e alla sua prima conferenza stampa. «La prima di una lunga serie», dice lui al primo piano dell’Hotel Royal Continental, sul lungomare, di fronte al mare e a Castel dell’ovo. Una conferenza di fatto all’americana. Poche parole e tante domande. Se dovesse farle così per tutti e cinque anni della sua amministrazione sarebbe una rivoluzione comunicativa non da poco in questo Paese. Lui ringrazia il suo staff, «composto da giovani che non hanno grande esperienza politica, segno che non servono gli scienziati della comunicazione, servono passione e idee».
RIFIUTI – «La prima delibera sarà sui rifiuti. Con fondi già stanziati nel bilancio comunale daremo il via alla raccolta differenziata porta a porta, e lo faremo utilizzando dipendenti comunali. Poi daremo il via al trattamento differenziato tra umido e secco con la messa in attività degli impianti di compostaggio già esistenti e poi con la realizzazione di altri grazie allo sblocco dei 145 milioni di euro a Bruxelles. Nei quartiere dove la differenziata già si svolge, la raccolta ha percentuali alte. Secondo me i napoletani muoiono dalla voglia di cominciare a fare la differenziata, di cominciare a fare qualcosa per la loro città».
NAPOLI LABORATORIO – «Ho detto che mi dimetto dalle cariche di partito perché voglio dedicarmi a Napoli e perché credo qui stiamo dando vita a un laboratorio per tutto il Meridione. Dal sud può nascere una nuova idea di centrosinistra». E anche se insiste nel dire che vuole essere sindaco di Napoli per dieci anni, è chiaro che l’ex pm sa bene che ha davanti a sé un’autostrada, la possibilità di diventare una sorta di Umberto Bossi del Sud. Quel che in fondo provò a diventare, senza riuscirci Antonio Bassolino. Altrimenti perché parlerebbe di Napoli laboratorio per il centrosinistra? Gli elementi per riuscirci non gli mancano: lui in Calabria è molto conosciuto. Ovviamente tutto passa per il suo governo di Napoli; se farà bene potrà ambire a diventare un leader nazionale, altrimenti resterà una meteora. Non a caso ha ringraziato l’esponente del Pd Umberto Ranieri, ma garbatamente gli ha detto che non lo inserirà in giunta. Ora in consiglio comunale il Pd conta poco e niente, con quattro consiglieri contro i 15 dell’Idv. «So di avere grandi responsabilità, vedo in giro aspettative enormi, quasi miracolistiche. Ma non mi spaventano né ho ambizioni di altro tipo a livello politico nazionale. Anche se il feeling che si è creato in questi giorni con Milano è stato entusiasmante. Ottima la collaborazione con Pisapia. C’è stata anche intesa cromatica, entrambi abbiamo scelto l’arancione».
DIALOGO COL CENTRODESTRA – «Il dialogo a livello istituzionale sarà con tutti, anche col presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. D’altronde devo ringraziarlo, la sua battuta sui miei elettori senza cervello è stato il più efficace spot elettorale della mia campagna. Gli faremo una bella torta, come promesso, dopodiché dialogherò anche con lui. Come col presidente della Regione Caldoro. Certo, non mi è piaciuto il modo in cui ha gestito i flussi di immondizia durante la campagna elettorale né la realizzazione del bando per il secondo termovalorizzatore in questo periodo. Lo convinceremo a ritirare il bando, un secondo inceneritore è nocivo per la salute dei cittadini ed economicamente dispendioso per Napoli. Ma conosco il governatore e mi ha sempre destato un’ottima impressione. Del resto il clima non è ostruzionistico. Per vari motivi: a Napoli c’è stato un segnale popolare e democratico molto forte e chi fa politica non può non tenerne conto. Con Cosentino non avrò alcun tipo di rapporto.
AL LAVORO – «I primi passaggi che ho fatto sono per un patto per la legalità. Siamo colpiti tutti dalla morte del crocierista. La priorità, oltre ai rifiuti, è la sicurezza urbana. Un primo importante provvedimento della mia giunta sarà su questo. La sicurezza e la vivibilità sono fondamentali per Napoli, hanno una ricaduta enorme sulla vita sociale, culturale e turistica di Napoli».
NUOVA GIUNTA – «Spero di realizzarla il più presto possibile. Il mio obiettivo è una giunta di napoletani e un vicesindaco donna e giovane. Apprezzo Umberto Ranieri e l’onestà e il coraggio con cui ha appoggiato la mia candidatura dopo il primo turno, ma credo che non farà parte della mia giunta. Voglio persone nuove, facce nuove che non sono state protagoniste di questi anni della vita cittadina. Se mi ispiro a un sindaco? Mah, non so. Valenzi è stato un buon sindaco, così come il primo Bassolino, ma io credo di essere diverso, è cominciata una fase nuova che non può esseere in alcun modo paragonata al passato».
INDUSTRIALI – «Sì, da un punto di vista dei voti lo spostamento c’è stato, ma al secondo turno. Ho incontrato in questa campagna elettorale tanti imprenditori e loro si sono resi conto che non ero un bin Laden alle vongole come disse Lettieri. Del resto, la spazzatura come lo sviluppo di Napoli non sono argomenti né di destra né di sinistra. Credo che Napoli abbia bisogno di un sindaco che sappia mediare tra i conflitti sociali e possa evitare che il conflitto sociali si esasperi e possa esplodere. In questo io credo di poter compiere un lavoro importante».
COMUNE PALAZZO DI VETRO – «In questi due giorni ho ricevuto tantissime telefonate. Ho ancora 500 sms da leggere. Tantissimi colleghi magistrati mi hanno seguito con grande discrezione. È stato un segnale molto bello. Quel che posso dire è che almeno a Palazzo San Giacomo non ci sarà il conflitto tra magistratura e politica. Il Comune di Napoli sarà un palazzo di vetro, trasparente. Pubblicheremo su internet i passaggi della vita di quest’amministrazione, l’iter dei concorsi e dei bandi pubblici».
ASTENSIONISMO – «L’affluenza al 50,5% è preoccupante. Ed è tornato ad essere un astensionismo anche di centrodestra. Forse, nell’era di Internet, dobbiamo pensare anche a un nuovo modo di votare. Il mio obiettivo è avvicinare alla politica il più alto numero possibile di persone».
IL NAPOLI – «Il Napoli calcio è ormai l’unica vera ideologia rimasta in questa città. Parlerò col presidente De Laurentiis nell’interesse dei napoletani. Lavoreremo affinché il San Paolo offra il massimo di potenzialità e agibilità possibili. Anche se io credo che Napoli meriti uno stadio nuovo che possa contenere il doppio degli spettatori. E comunque a Napoli non c’è solo il calcio. Eredito una situazione difficile per quel che riguarda gli impianti sportivi».
Queste le prime parole di de Magistris sindaco che adesso incontrerà anche il vescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe.