Esce di scena il “salvatore” dell’Europa

Esce di scena il "salvatore" dell’Europa

Apertura del Financial Times dedicata all’arresto del numero uno del Fmi Dominique Strauss-Kahn per molestie sessuali e tentato sequestro di persona. Il quotidiano della City solleva la questione relativa all’immunità diplomatica di Strauss-Kahn: «lo staff è coperto dall’immunità quando esercita le sue funzioni per conto del Fmi, ma spetta al comitato esecutivo e il direttore del Fmi a decidere quando applicarla in tutti gli altri casi». Il Ft raccoglie anche le impressioni di un alto funzionario Ue coinvolto nel salvataggio della Grecia, che spiega come le buone relazioni personali con molti leader europei abbiano aiutato Strauss-Kahn a «ottenere largo consenso nelle sue convinzioni». Cioè salvare Grecia, Irlanda e Portogallo. Proprio ieri, il direttore del Fmi avrebbe dovuto incontrare il cancelliere tedesco Angela Merkel.
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Sempre il Ft analizza il futuro dell’istituzione di Washington dopo le probabili dimissioni di Strauss-Kahn. Ecco un passaggio: «L’investitura del suo successore ora assume un’importanza cruciale. La vecchia consuetudine informale degli Usa di affidare a un europeo la direzione del Fmi potrebbe cambiare. Con ogni probabilità, il prossimo candidato arriverà dall’Asia». «Sarebbe opportuno», conclude il Ft, «mantenere la mente lucida, lasciare da parte le considerazioni geografiche e semplicemente optare per il nome maggiormente qualificato per questo ruolo».
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Sul Ft di oggi anche un’intervista a Paolo Scaroni, la prima dopo la riconferma da amministratore delegato di Eni. Tra citazioni dell’impero romano e calma apparente nella gestione della crisi libica.
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«Se uno dei nostri Paesi fosse stato nei guai, il Fmi non gli avrebbe mai prestato molta attenzione». Sulla prima pagina del Wall Street Journal le parole di Eswar Prasad, economista alla Cornell University ed ex membro del Fmi, riguardo allo sbilanciamento eurocentrico di Strauss-Kahn rispetto all’attenzione dedicata ai mercati emergenti. Il quotidiano di Rupert Murdoch ricostruisce le precedenti accuse al direttore del Fmi, ricordando che, già nel 2008, il francese aveva subito un richiamo formale per aver avuto una relazione con un membro femminile del suo staff. Il suo arresto, conclude il Wsj, «concederà più spazio alle voci critiche sul bailout greco».
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L’analisi del Wsj sull’arresto del numero uno del Fmi è velenosa. Già nell’attacco la prima stilettata: «L’arresto di Dominique Strauss-Kahn è un’umiliazione personale per il politico francese ma anche una nota di demerito del Fmi nella supervisione dei suoi comportamenti sessuali precedenti. Sarà affascinante vedere come i personaggi di spicco della politica francese e del Fmi affronteranno questo punto». Ugualmente tranchant il giudizio sulla tolleranza del board Fmi rispetto al trattamento riservato a Paul Wolfowitz, ex numero uno della Banca Mondiale «fatto fuori con il pretesto che avesse garantito un avanzamento di carriera alla sua fidanzata, nonostante Wolfowitz avesse tenuto informato il suo staff dall’inizio alla fine e non avesse formalmente violato la policy della banca». «Gli esecutivi di entrambe le istituzioni», conclude critico il Wsj, «sono designati da europei, che ora denunciano il doppio standard tenuto da loro e da Strauss-Kahn».
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In prima sul Wsj ampio reportage da Gerusalemme. Nell’anniversario della creazione dello Stato di Israele, che i palestinesi chiamano «nakba», cioè «catastrofe». Soldati israeliani hanno aperto il fuoco sui manifestanti che tentavano di varcare i confini dalla Siria, dal Libano e dalla Striscia di Gaza, causando 13 morti.
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Sull’affaire Strauss-Kahn il New York Times preferisce attenersi alla cronaca, sottolineando che la polizia della Grande Mela esaminerà possibili tracce di Dna presenti sotto le unghie del numero uno del Fondo monetario internazionale. Csi docet.

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Il Washington Post, invece, opta per un’analisi critica sul futuro della crisi dei debiti sovrani europei. Da capo del Fmi, infatti, il francese è sempre stato un «muscolare» (così lo definisce il WP con una punta d’ironia) sostenitore della necessità di aiutare finanziariamente Grecia, Irlanda e Portogallo.
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Sul Chicago Tribune, primo giornale della città dove nacque l’omonima scuola economica liberista, ampio spazio alla vittoria serale dei Bulls contro i Miami Heat nella prima partita dei quarti di finale dei playoff Nba.
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Su Le Monde un’analisi delle reali chance di Strauss-Kahn di uscire indenne dalla tempesta giudiziaria. Il sistema Usa, spiega il quotidiano parigino, è basato su un impianto accusatorio: il pm raccoglie le prove sulla colpevolezza dell’imputato e alla sua difesa spetta il compito di scagionarlo. Ce la farà l’ex capo del Fmi a evitare una condanna a 25 anni?
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Le Figaro, foglio conservatore, si concentra sugli avvocati difensori di Strauss-Kahn, «due principi del foro americano». Si tratta di William Taylor e Benjamin Brafman, noti penalisti. Il primo, in particolare, noto per la sua «francofilia», fu suggerito nel 2008 al capo del Fmi dall’amico Jean Veil, figlio di Simone Veil e già difensore di Strauss-Kahn nel caso Mnef. Il secondo ha già difeso star del calibro di Jay-Z e Michael Jackson.
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«Il silenzio prima della tempesta». Così su Les Echos le reazioni politiche alla notizia dell’arresto di Dominique Strauss-Kahn. Il quotidiano economico transalpino spiega che, alle primarie del prossimo 13 luglio, il maggiore beneficiario della sua dipartita potrebbe essere Francois Hollande, vicino ideologicamente all’ex capo del Fmi. Ma c’è anche la variabile Segolene Royal.
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Anche l’Independent si sofferma sulle conseguenze per Grecia, Portogallo e Irlanda del fermo di Strauss-Kahn. Per quotidiano riformista l’ex premier inglese Gordon Brown potrebbe avere la strada spianata nella corsa ai piani alti dell’istituzione Onu. 

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The Times rivela il piano riservato – che sarà presentato il prossimo luglio – approntato dal ministro della Difesa inglese per tagliare i costi delle forze armate del 20 per cento. Le prossime operazioni di rinnovo di equipaggiamenti e flotte dovranno essere approvate dal ministero del Tesoro.
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Secondo Die Zeit, c’era un accordo tra Dsk e Martine Aubry, la leader del partito socialista francese, in base al quale soltanto uno dei due avrebbe partecipato alle primarie di luglio in vista delle presidenziali. Ora tocca ad Aubry, ma per il quotidiano tedesco l’outsider Holland potrebbe ritornare prepotentemente in corsa.
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El Economista, quotidiano economico di Madrid, fa il punto sull’organizzazione del Fmi post Strauss-Kahn. Oggi, al posto del francese, sarà il numero tre dell’istituzione Onu, Nehmat Shafik (già delegato per la crisi in Eurozona), a partecipare alla riunione dell’Ecofin, mentre il presidio a Washington è affidato al vicepresidente John Lipsky.
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L’arresto di Strauss-Kahn potrebbe ritardare le procedure di bailout in favore di Atene ma non cancellerà il programma di riforme nel Paese. Athens News raccoglie la preoccupazione che aleggia nel Paese alla notizia dell’arresto di chi, come il presidente del Fmi, si era battuto maggiormente a favore di aiuti cospicui.
http://goo.gl/RwXyE 

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